Il 1° giugno, al BoCS Museum di Cosenza, s’inaugura la mostra personale Conversioni di Caterina Arcuri e a cura di Simona Caramia e Giuseppe Negro, docenti Aba.
L’evento è l’ultimo appuntamento con le mostre derivate dall’accordo tra Accademia di Belle Arti di Catanzaro e Comune di Cosenza e inquadrate all’interno della quinta edizione del progetto Ceilings.
La mostra di Arcuri, che all’Accademia di Catanzaro tiene il corso di Pittura, sarà l’atto conclusivo di un percorso durato più di sei mesi nel corso dei quali le opere e gli artisti scelti dall’Aba di Catanzaro hanno dialogato in continuo con la collezione permanente del Bocs Museum, lo spazio espositivo ospitato all’interno del Complesso monumentale San Domenico.
L’inaugurazione della mostra si terrà, alla presenza dell’artista, dei curatori e della direttrice del Bocs Museum, Marilena Cerzoso, il 1° giugno alle ore 11 (piazza Tommaso Campanella, 22 – Cosenza) e sarà visitabile gratuitamente secondo i seguenti orari: dal martedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19; sabato, dalle 9 alle 13.
All’allestimento di “Conversioni” hanno contribuito gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro: Giovambattista Barberio, Lorenzo Colelli, Marica Corrado, Giada Pugliese.
A conclusione della mostra, il Bocs Museum sarà totalmente riallestito con in esposizione le opere della collezione permanente e corredato da banner esplicativi del percorso di fruizione e didascalie con QR code.
Gli spazi espositivi sono parte integrante del concept del lavoro e della mostra di Caterina Arcuri: «Un convento domenicano è luogo che conversioni ne ha viste di ogni genere – spiega –. Una caserma, che ospitava il Distretto Militare e il Comando Operativo Territoriale dell’intero Nord Calabria, trasformata in luogo d’arte e giardino, può essere emblema di una felice conversione del mondo alla Pace. Un mondo in cui regnasse la Pace, sarebbe pieno di luoghi come questo, nei quali gli artisti mostrerebbero a tutti come mantenersi giovani: rimanendo bambini».
«Ma fuori da queste mura le cose rimangono complicate – conclude – e ognuno di noi rappresenta un universo complicato. “Conversioni”, allora, è un breve viaggio durante il quale viene chiesto di acquisire consapevolezza del dualismo o dei dualismi che ci dilaniano: idealista/realista, spirituale/corporeo, maschio/femmina. Al termine del percorso forse saremo in grado di scegliere una strada da percorrere che, però, come le mie opere vogliono suggerire, corrisponde sempre a quella più scomoda ed ardua». (rcs)