Cosenza, lo scorso weekend, è stata la capitale della moda con il South Italy Fashion Week, organizzata da Giada Falcone in collaborazione con la Moema Academy.
Una quattro giorni non solo di sfilata, ma anche di eventi, shooting, party e un interessante confronto, organizzato da Confartigianato Imprese Calabria, sul temaMade in Italy e sostenibilità della filiera tessile, svolta nella sede della Moema Academy, domenica scorsa.
Prestigiosi gli ospiti, premiati con le creazioni in argento realizzate da Scintille Montesanto che ha curato anche la sfilata di gioielli del brand Recarlo, nel corso della serata evento organizzata nel Salone degli Specchi del Palazzo della Provincia e introdotta dalla performance musicale di Laura DjLo.
«La South Italy Fashion Week è pensata per stimolare un mood stilistico rivoluzionario, che apra a nuovi scenari e percezioni della città – ha spiegato Giada Falcone, SIFW e Moema Academy – la kermesse è stata inserita nel calendario nazionale di Confartigianato Moda. Per molti giovani questa manifestazione, giunta alla quinta edizione, è un trampolino di lancio. Il nostro progetto si sta evolvendo dopo le positive esperienze di AltaRoma e della Biennale di Venezia. Appena l’attenuazione del Covid lo consentirà saremo inoltre in Cina per la Fashion Source di Shenzhen».
«Siamo particolarmente felici di partecipare a un evento così coraggioso post pandemico per la moda, che sappiamo aver sofferto più di tutti gli altri comparti – ha affermato invece Maria Luisa Rubino, responsabile nazionale Confartigianato Imprese Moda –. I temi della sostenibilità ci stanno molto a cuore da sempre, stanno avendo una forte spinta a livello europeo e italiano non solo dal punto di vista formativo: dall’1 gennaio entrerà in vigore l’obbligo di raccolta di scarti tessili e tutti i Comuni saranno obbligati a organizzarsi perché non verranno più considerati rifiuti normali e quindi dovranno essere conferiti in maniera speciale. Siamo impegnati affinché lo scarto tessile non venga più considerato rifiuto ma materia prima e quindi venga rimesso in circolo nella produzione».
Rubino ha sottolineato che in realtà molti distretti in Italia sono già avanzati su questo, e che Confartigianato Imprese si è attivato per mettere a sistema.
«Non possiamo mai pensare alla moda slegata dal territorio, quindi dobbiamo valorizzarne le peculiarità – ha detto ancora –. Stiamo presentando un bel ventaglio di progetti: il primo è quello con Fendi, che ci ha contattato perché hanno già iniziato una produzione della loro iconica baguette valorizzando le maestranze locali, eccellenze che raccontassero una storia territoriale e anche nazionale, e infatti prendono un artigiano ogni regione per costruire una baguette e immetterla nel mercato dei collezionisti».
In Calabria quell’artigiano scelto da Fendi ha il volto di Vincenzo Bossio, protagonista del progetto ideato da Silvia Venturini Fendi per celebrare l’iconica baguette bag attraverso la reinterpretazione di venti artigiani italiani, uno per ogni regione.
Per la Calabria, Fendi ha scelto Fabbrica Tessile Bossio che ha dato il suo contributo producendo il tradizionale tessuto di ginestra odorosa. Una fibra tipica della tradizione tessile calabrese il cui valore risiede non solo nella sostenibilità ambientale della materia prima e del processo di lavorazione, ma per essere uno degli elementi emblematici del paesaggio e di un vivere sociale tipico dei villaggi della Calabria. A portare il proprio contributo nel confronto alla Moema Academy anche il presidente di Confartigianato Imprese Calabria, Roberto Matragrano e il segretario regionale, Silvano Barbalace.
«Apprezziamo molto questa iniziativa, che abbiamo voluto sposare per dare attenzione al comparto che esprime importanti aziende – ha affermato Barbalace nel suo intervento – e dà conoscenza anche del territorio. Forse se ne parla poco nonostante esprima importanti numeri: oltre un migliaio di aziende operanti in Calabria di cui il 62% artigiane» (rcs)