Domenica 8 ottobre, a Cosenza, al Teatro Rendano, alle 19, nella Sala Quintieri, è in programma il concerto del pianista di origine bulgara Ivan Donchev.
L’evento è il quarto appuntamento dell’Associazione Musicale Quintieri, giunto alla 44esima edizione.
Nato nella città di Burgas (Bulgaria) nel 1981, intraprende lo studio del pianoforte all’età di cinque anni con Julia Nenova e dopo tre anni tiene il suo primo recital solistico. A dodici anni vince il 1° premio al Concorso Nazionale “Svetoslav Obretenov” e debutta con l’Orchestra Filarmonica di Burgas. Nel 1996 è finalista al Concorso EMCY di Dublino.
Si pone all’attenzione di pubblico e critica internazionali a 16 anni, quando vince il 1° premio al Concorso di Musica Austro-Tedesca a Burgas, cui segue il debutto alla “Gasteig Saal” di Monaco di Baviera. Subito dopo si afferma al Concorso Internazionale “Carl Filtsch” in Romania, dove ottiene il prestigioso Premio della Società “Chopin” di Darmstadt e Menzione Speciale per una sua composizione.
Ivan Donchev è diplomato con il massimo dei voti in Pianoforte (con Valerio Premuroso), Musica da camera (con Roberto Galletto) e Pianoforte Jazz (con Piero Cusato). Ha seguito masterclass e si è ulteriormente formato con eminenti musicisti quali A. Kurtev, P. Pollice, W. Krafft, F. Di Cesare, B. Noev, B. Bloch, K. Bogino, V. Balzani, E. Wirsaladze, C. Rosen, W. G. Naborè. Fondamentale è stato il pluriennale perfezionamento con Aldo Ciccolini dal quale riceve il premio “Sorrento Classica” e con il quale è stato invitato a suonare nella formazione di piano duo al Festival de Fenetrange in Francia. Ivan Donchev è stato definito da Aldo Ciccolini “artista di eccezionali qualità tecniche e musicali”. Attualmente è Docente di Pianoforte principale presso il Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza.
La scelta artistica del M° Donchev, per il concerto in cartellone, costruita sull’esecuzione di due delle opere più rappresentative della letteratura pianistica, la commovente Sonata op. 27 n. 2 “Al chiaro di luna” di Ludwig van Beethoven e l’impetuosa e struggente Sonata n. 2 op. 36 di Sergej Rachmaninov, offre all’artista la possibilità di attingere ad una sconfinata tavolozza di possibilità espressive ed armoniche, capaci di esaltare appieno le potenzialità espressive del pianoforte.
Completano il programma la Sonata op. 27 n.1, sempre di Ludwig van Beethoven, ed i Preludi op. 3 n. 2 ed op. 23 n. 4 di Sergej Rachmaninov. (rcs)