Non solo elezioni regionali. A primavera, virus permettendo, andrà al voto la città più influente – dal punto di vista politico – della Calabria, la bella Cosenza, l’ “Atene” bruzia, che ha sempre espresso la classe dirigente più forte e autorevole, da Giacomo Mancini a Riccardo Misasi. Governare Cosenza equivale a governare una parte importante della politica regionale. Ecco perché la partita del dopo Mario Occhiuto – controverso, ma molto amato sindaco delle due ultime legislature – riveste un’importanza strategica per tutte le forze politiche calabresi. Le grandi manovre sono in corso, sottotraccia, a fari bassi, anche per l’incalzare degli eventi traumatici che stanno caratterizzando la politica calabrese.
Covid permettendo, a Cosenza si voterà in maggio, subito dopo le regionali, il cui risultato non sarà ininfluente per le vicende in riva al Crati. Dunque, nei primi mesi del 2021 saranno delineate alleanze, strategie e soprattutto le candidature a sindaco.
Vediamo di capire cosa succede nei vari schieramenti. Nel centrodestra, orfano di Jole Santelli, il pallino è nelle mani dei fratelli Occhiuto per Forza Italia e di Fausto Orsomarso e Luca Morrone per Fratelli d’Italia. La Lega cosentina appare piuttosto debole e inconsistente, se si esclude il consigliere regionale Pietro Molinaro. Su chi cadrà la scelta ? Nello scacchiere di pochi mesi fa, la candidatura sembrava appannaggio di Forza Italia, ma le ultime vicende sembrano avere rimescolato le carte, al punto che i forzisti, in assenza di un nome spendibile, potrebbero cedere lo scettro ai seguaci della Meloni. Luca Morrone, figlio d’arte, potrebbe rispondere a questo identikit, lasciando campo libero per le regionali al gruppo Orsomarso.
Più probabile che il centrodestra cerchi in questi mesi di individuare una personalità di area che possa tenere unita la coalizione. Personalità che dovrà essere gradita agli Occhiuto, ma anche a Fratelli d’Italia e Lega.
Difficile da interpretare la posizione che avrà il gruppo Gentile anche perché in ballo ci sono i figli prediletti di Tonino e Pino. Andrea Gentile, rampollo dell’ex senatore, andrebbe alla Camera se Roberto Occhiuto diventasse Governatore della Calabria e questo collocherebbe il gruppo nel centrodestra. Katia Gentile, già vicesindaco con Occhiuto, scalpita per un ruolo importante.
Molto movimento nel centrosinistra che un candidato naturale ce lo avrebbe. È Giacomo Mancini junior, la cui candidatura avrebbe un forte senso evocativo della stagione felice vissuta dalla Città sotto la sindacatura del celebre nonno. Cosenza è sempre stata la culla del socialismo calabrese (e meridionale) e una discesa in campo dell’ancora giovane Mancini avrebbe buone possibilità di successo, soprattutto se con alle spalle una coalizione larga. Ma ci sono molte incognite e variabili. Qualcuno ancora rimprovera a Mancini la sua parentesi in Forza Italia, anche se per la verità da anni è rientrato stabilmente nel suo alveo naturale del riformismo, aderendo di fatto al PD.
E sempre dall’area socialista proviene un’altra potenziale candidatura, quella dell’avvocato Franz Caruso, non nuovo all’impegno politico, ma considerato estraneo alle dinamiche dei partiti.
E il PD ? Certamente non resterà alla finestra e indicherà al tavolo del centrosinistra un suo nome. Difficilmente sarà Carlo Guccione, già battuto da Occhiuto e comunque più interessato alla Regione. Anche in questo campo, probabilmente si andrà alla ricerca di una personalità della società civile in modo da far fronte all’ondata dell’antipolitica. (rp)