;
Un angolo della vecchia Cosenza

Cosenza vista attraverso un concorso di idee progettuali degli studenti dell’Unical

di FRANCO BARTUCCIPer il  Corso di Tecnica Urbanistica del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile dell’Università della Calabria, di cui n’è titolare nell’insegnamento il prof. Mauro Francini, in continuità con quanto realizzato negli anni precedenti, è stato organizzato un concorso di idee-progetto per la  valorizzazione e rigenerazione della città di Cosenza.

L’evento di presentazione delle 12 proposte progettuali realizzate dagli studenti e la proclamazione dei progetti vincitori del concorso si terrà sulla piattaforma Microsoft Teams il 30 gennaio alle ore 18,00. Il Link per il collegamento all’evento è il seguente: https://dinci.unical.it/teams/30012023

Il programma dei lavori prevede alle ore 18,00 l’apertura dei lavori ad opera del prof. Mauro Francini ed a seguire interverrà il prof.Roberto Gaudio, direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università della Calabria.

Subito dopo ci sarà la presentazione della mostra virtuale a cura dell’ing. Carolina Salvo, Tutor del Corso, con una visione virtuale della stessa. Per le 19,00 è prevista la premiazione dei progetti vincitori con gli interventi degli studenti ed un relativo dibattito. L’incontro sarà concluso dall’intervento del Sindaco di Cosenza, Franz Caruso.

 A parlare dell’esperienza del corso e dei lavori svolti dagli studenti si è sentito  il prof. Mauro Francini per elencare i contenuti ed il significato stesso dell’iniziativa. Questa la sua analisi: «Investire in progetti di rigenerazione urbana significa investire nello sviluppo del territorio e quindi nell’intero tessuto produttivo. Per tal motivo è indispensabile contribuire a stimolare dei processi concreti di rigenerazione urbana rispondendo, da un lato, alla richiesta di alta formazione e dall’altro, alla definizione di un luogo fisico rinnovato dove moltiplicare occasioni di scambio culturale, rispettando i parametri generali della sostenibilità e della sicurezza».

«Per fare ciò, però – ha aggiunto – occorre avere chiaro il quadro d’insieme e gli obiettivi strategici che si vogliono raggiungere, senza correre il rischio di procedere al contrario, ovvero per singoli interventi non coordinati tra loro che rischiano di determinare risultati inadeguati che spesso possono avere effetti controproducenti».

«Le 12 proposte progettuali realizzate dagli studenti  – ha spiegato – riguardano la ridefinizione di un integrato quadro compositivo dei contesti della città di Cosenza, attraverso metodologie volte alla valorizzazione di corrette forme di riuso e riqualificazione, su cui costruire il confronto con i diversi “saperi” che vivono direttamente e indirettamente tali luoghi».

«Per tal motivo – ha proseguito – si è fatto riferimento a modelli di sviluppo sostenibili, utili a contrapporsi all’inevitabile percorso di desertificazione in atto, associando ai progetti di trasformazione fisica processi di mobilitazione e inclusione sociale in quanto la storia recente dell’urbanistica ci insegna che siamo di fronte a un cambio di paradigma della rigenerazione urbana, e soprattutto che con i tradizionali strumenti urbanistici non si possono affrontare le nuove sfide che la società contemporanea richiede».

«La riqualificazione di un qualsiasi contesto urbano, soprattutto se caratterizzato da fragilità evidenti come quelle presenti all’interno del centro storico di Cosenza – ha detto ancora – non può, inoltre, prescindere da azioni mirate di messa in sicurezza e di riduzione del rischio. A tal riguardo, si vogliono ricordare alcuni interessanti risultati conseguiti all’interno di una ricerca condotta dal Laboratorio di Pianificazione Territoriale dell’Università della Calabria insieme al Politecnico di Torino. Nello specifico la modellazione, che ha riguardato circa 2.300 edifici dell’intero centro storico di Torino e 800 nel Comune di Rende, ha permesso di definire determinati gradi di resilienza strutturale, a valle della quale è stata individuata la viabilità strategica con gli interventi prioritari da realizzare per la messa in sicurezza delle infrastrutture».

«Tutto ciò è in linea, altresì, con quanto ormai condiviso nel dibattito nazionale e internazionale – ha detto – ovvero che non si può prescindere da qualsiasi intervento di rigenerazione senza investire sulla prevenzione, considerato che questa politica è sempre più “conveniente” rispetto a probabili successive operazioni “postume”. Ulteriori elementi di criticità dei progetti di rigenerazione urbana sono determinati da una carente dotazione di progettualità della sfera pubblica e da una scarsa capacità di spendere le risorse disponibili, dalla farraginosità delle procedure, da un complicato quadro normativo, da una tendenza alla settorializzazione e da un drammatico impoverimento della filiera pubblica. Il disegno e la ridefinizione dello spazio pubblico, che deve essere accessibile, attrattivo e multifunzionale, sono, infatti, fondamentale per rigenerare aree caratterizzate da fenomeni di degrado e di marginalità e per garantire ai cittadini una nuova “qualità dell’abitare”. Il recupero e il riuso di aree interstiziali, di spazi interclusi, di terreni incolti e di aree dismesse e inutilizzate per la produzione e il disegno dello spazio pubblico assume, nello specifico, un ruolo centrale per il rilancio economico e sociale dei contesti urbani». 

«Alcune esperienze positive realizzate sia in Italia che in Europa – ha spiegato ancora – hanno dimostrato che il successo degli interventi di rigenerazione urbana dipendono in buona misura dalla robustezza della regia pubblica, dall’utilizzo del partenariato pubblico privato, della partecipazione e dalla capacità di gestione di fondi appositamente dedicati attraverso programmi e piani che regolano l’utilizzo di tali risorse».

«Su tali premesse, all’interno del corso di Tecnica Urbanistica del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università della Calabria, è stato organizzato un concorso di idee-progetto volto a proporre soluzioni di rigenerazione urbana della città di Cosenza. Le 12 proposte progettuali realizzate, frutto del lavoro degli studenti del corso, sono state rivolte alla ridefinizione di un quadro compositivo integrato dei contesti oggetto di studio attraverso metodologie volte alla valorizzazione di forme corretto di riuso. Esse racchiudono la sintesi – ha concluso il prof. Mauro Francini – di un percorso definito attraverso la raccolta di una molteplicità di saperi che hanno determinato soluzioni indirizzate a consolidare il legame tra tradizione e innovazione».

Per la presentazione dei lavori come in precedenza chiarito è stata organizzata una mostra virtuale delle 12 proposte progettuali illustrate dagli studenti che si consiglia di seguire sulla piattaforma MTeams accessibile a tutti collegandosi al Link sopra riportato. 

I Progetti vincitori del concorso  saranno individuati da un’apposita commissione giudicatrice così composta: Avv. Franz Caruso, sindaco di Cosenza; Arch. Margherita Eichberg, Ispettore Centrale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo; Arch. Pasquale Costabile, Presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Cosenza; Ing. Marco Saverio Ghionna, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cosenza; Ing. Gustavo Coscarelli, libero professionista; Prof. Mauro Francini, docente  del Corso di Tecnica Urbanistica, Unical; Prof. Roberto Gaudio, Direttore Dipartimento di Ingegneria Civile, Unical; Prof. Fabrizio Greco, Coordinatore del Corso di Laurea in Edile-Architettura, Unical; Prof.ssa Gabriella Mazzulla, Coordinatrice del Corso di Laurea Ingegneria Civile, Unical; Ing. Salvatore Orlando, docente Unical; Ing. Gianfranco Salfi – Dipartimento Ingegneria Civile, Unical; Ing. Carolina Salvo, Tutor del Corso di Tecnica Urbanistica, Unical; Ing. Alessandro Vitale, docente del Dipartimento di  Ingegneria Civile, Unical(fb)