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Pippo Callipo e Pietro Molinaro

Covid-19 – Callipo ai consiglieri regionali: ognuno doni 6000 euro. Molinaro dice sì

Il cav. Pippo Callipo, capo dell’opposizione in Consiglio regionale, ha lanciato un appello a tutti i nuovi consiglieri per devolvere parte dello stipendio di marzo all’emergenza coronavirus. Il primo ad accogliere la proposta è stato Pietro Santo Molinaro (Lega).

L’altro ieri, Callipo aveva fatto una proposta precisa: «In un momento difficile e straordinario come quello che l’Italia tutta sta vivendo è necessario dimostrare una concreta sensibilità istituzionale verso le esigenze pressanti che pervengono soprattutto dal mondo della Sanità. Ed è per questo che voglio lanciare una proposta che spero ardentemente sia accolta. In considerazione del fatto che dalla proclamazione fino ad oggi il Consiglio regionale non si è mai riunito, propongo che tutti i consiglieri regionali donino, alle strutture sanitarie pubbliche calabresi, la quota mensile relativa alle “spese di esercizio del mandato”, corrispondente a 6mila euro, senza intaccare l’indennità di carica. Ove questa proposta venisse accolta dai miei colleghi potrei occuparmi personalmente di coordinare la donazione alla Task force istituita dalla Regione per l’emergenza Covid-19, garantendo la massima trasparenza di ogni passaggio, con un conto corrente appositamente aperto e dedicato. È doveroso che la politica calabrese dia un pur minimo segnale di sacrificio e di sobrietà».

Come già detto, Molinaro della Lega ha accolto subito la proposta. E il cav. Callipo ha voluto mostrare il suo apprezzamento, rinnovando l’invito agli altri consiglieri regionali. «Ringrazio – ha scritto sul suo profilo  Facebook – il collega Pietro Molinaro per aver accolto la mia proposta. Donare una quota del nostro compenso mensile per sostenere chi fronteggia l’emergenza Coronavirus rappresenta un gesto concreto di sensibilità istituzionale. Mi auguro che gli altri consiglieri regionali non abbiano ancora risposto al mio appello solo perché distratti da altre notizie che riguardano l’emergenza e non perché non siano pronti a fare la loro parte. Forza, uniti ce la faremo». (rp)