Caterina Villirillo, presidente dell’associazione Libere donne di Crotone, traccia un bilancio sul mese della prevenzione contro la violenza sulle donne.
«L’indifferenza è il reato più grave di questo secolo – dice – Potrei riassumere così, con sole dieci, ma importantissime parole, il motivo per il quale secondo il mio parere, la violenza di genere sta assumendo proporzioni molto allarmanti, e ormai quasi incalcolabili. Se infatti, come molto spesso accade, continueremo soltanto a fare da semplici ma consapevoli spettatori di quanto accade attorno a noi, i femminicidi, le violenze, gli abusi, non solo continueranno tristemente a riempire le cronache quotidiane, ma saranno purtroppo destinati ad aumentare. Ecco perché, la prevenzione, soprattutto attraverso il coraggio e la forza di denunciare, diventano fattori fondamentali. Prevenire infatti, non è soltanto uno strumento educativo, ma anche e soprattutto di risanamento verso il tanto marcio che circonda la nostra società».
«Non a caso – continua – durante il costruttivo e positivo mese della prevenzione che, fra incontri e convegni, ci ha visti impegnati ed attivi in molte parti della Calabria, più nello specifico nei territori di Catanzaro, Cutro, Strongoli, Cirò Marina, Roggiano, Gravina, Calopezzati, Cosenza, Bocchigliero, Longobucco e Rossano, abbiamo cercato di consegnare a tutti un messaggio molto chiaro, incentrato sulla sensibilizzazione nei confronti della violenza di genere, e di conseguenza su di un imprescindibile valore, il rispetto. Rispetto verso il prossimo, verso tutte le donne, ma anche verso se stessi. Senza rispetto in quanto principio universale, non si va da nessuna parte».
L’analisi viene fatta anche da Domenico Mauro, psicologo e psicoterapeuta: «Alla campagna di sensibilizzazione sul tema della violenza di genere, lanciato da Caterina Villirillo con la sua associazione “Libere donne”, si è assistito a un’importante coesione dei diversi territori regionali. Molte le associazioni che hanno aderito, (tra le quali “Il seme della gentilezza” che presiedo) e che hanno partecipato attivamente con iniziative e manifestazioni. Ed è proprio da queste azioni che si deve partire, in quanto è fondamentale la prevenzione per contrastare un fenomeno divenuto ormai tristemente dilagante. La prevenzione primaria, infatti, passa dalla sensibilizzazione alla diffusione della cultura della non violenza e dalla formazione (nella scuola e nella famiglia) al riconoscimento dei comportamenti a rischio (minacce, insulti, reazioni violente)».
«Successivamente, con la prevenzione secondaria – conclude – l’intervento deve essere orientato all’individuazione precoce degli atti di maltrattamento e di stalking. Infine, la cosiddetta prevenzione terziaria, prevede l’accoglienza e la protezione delle vittime e il recupero degli autori di violenza». (rkr)