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Dall'IC Lauropoli-Sibari-Cassano un appello contro il bullismo

Dall’IC Lauropoli-Sibari-Cassano un appello contro il bullismo

Sensibilizzare le nuove generazioni e di costruire una rete di supporto tra scuola, famiglia e istituzioni. È stato questo l’obiettivo dell’incontro, di grande rilevanza, organizzato dall’Istituto Comprensivo Lauropoli-Sibari-Cassano, nella sala convegni Don Milani di Sibari.

L’evento ha visto la partecipazione attiva degli studenti delle scuole primarie e secondarie, con l’obiettivo di coinvolgere e sensibilizzare tutto il territorio sulla lotta al bullismo, fenomeno che purtroppo continua a minacciare il benessere psicologico e sociale di tanti giovani.

Il dibattito ha preso avvio con una cerimonia solenne, durante la quale gli alunni di Strumento Musicale della Scuola Secondaria di I grado di Sibari hanno eseguito l’Inno Nazionale. Un gesto simbolico che ha dato il tono a tutta la giornata, richiamando l’importanza di stare uniti come comunità educativa nel contrastare ogni forma di violenza e discriminazione. Questo momento di raccoglimento ha mostrato l’impegno collettivo per combattere una piaga che non riguarda solo l’ambito scolastico, ma che si riflette nella società in generale.

A dare il via ai lavori è stato il professor Salvatore Papasso, referente d’Istituto per il contrasto al bullismo e al cyberbullismo, che ha sottolineato come il fenomeno del bullismo non possa più essere ignorato. «Non possiamo fermarci solo alla sensibilizzazione», ha dichiarato Papasso. «Abbiamo il dovere di offrire ai ragazzi gli strumenti necessari per affrontare e prevenire situazioni di bullismo, e per farlo è essenziale una collaborazione costante tra scuola, famiglie e istituzioni».

Le parole del docente hanno subito messo in evidenza il vero spirito di questo incontro: non solo parlare del problema, ma agire concretamente per porvi rimedio.

Il Dirigente Scolastico Michele Marzana ha proseguito il suo intervento con una riflessione profonda sull’importanza che la scuola riveste nel territorio. «Il nostro istituto è sempre stato impegnato nel creare un ambiente sicuro e inclusivo, dove ogni ragazzo possa crescere serenamente, lontano da qualsiasi forma di discriminazione», ha sottolineato Marzana.

«La scuola non è solo un luogo di apprendimento, ma una vera e propria comunità che ha il compito di educare i ragazzi a essere cittadini consapevoli e rispettosi. In questo, è fondamentale il nostro impegno quotidiano, ma anche la collaborazione con il territorio e con le istituzioni locali, affinché i valori che promuoviamo qui possano essere condivisi e rafforzati fuori dalle aule». Un messaggio forte, quello del Dirigente Scolastico, che ha ribadito l’importanza di un’educazione basata sul rispetto e sull’inclusione.

A prendere la parola è stato poi Giovanni Papasso, Sindaco di Cassano Allo Ionio, che ha ribadito l’importanza del tema trattato. «Il bullismo è una delle piaghe più pericolose per il nostro territorio, e come comunità non possiamo permettere che i nostri giovani siano vittime di questo fenomeno», ha affermato Papasso.

Il Sindaco ha ringraziato il Dirigente Michele Marzana per il suo impegno costante nella promozione di iniziative educative che hanno visto la scuola come punto di riferimento sul territorio. «La scuola e il Comune di Cassano Allo Ionio sono legati da un rapporto di collaborazione che va oltre le mura dell’edificio scolastico. Grazie al lavoro svolto dal Dott. Marzana, abbiamo creato un sistema di supporto che coinvolge tutti: le istituzioni, le famiglie e la comunità», ha concluso Papasso, sottolineando quanto sia importante che la lotta al bullismo diventi una priorità collettiva.

Le forze dell’ordine hanno poi preso la parola, con l’intervento del Maresciallo Capo Giuseppe Schena, Comandante della Stazione dei Carabinieri di Cassano Ionio, e del Capitano Michele Ornelli, Comandante della Compagnia di Cassano. Entrambi hanno enfatizzato il ruolo fondamentale della prevenzione, invitando i ragazzi a essere sempre vigili e a non sottovalutare i segnali di bullismo.

«La scuola deve essere un ambiente dove i giovani possano crescere senza paura», ha affermato il Capitano Ornelli. «Ma anche la famiglia e le istituzioni devono fare la loro parte, creando un sistema di protezione che non permetta mai che si verifichino episodi di violenza o sopraffazione».

Il loro intervento ha ricordato quanto sia importante il lavoro di squadra per combattere il bullismo, e quanto siano fondamentali la collaborazione e l’ascolto da parte degli adulti.

Dopo l’intervento del Capitano Ornelli, è intervenuto il Commissario Rocco Botta, della Polizia di Stato di Castrovillari. Con la sua vasta esperienza sul campo, il Commissario ha dato un contributo fondamentale, aiutando i presenti a comprendere meglio i segnali di bullismo da riconoscere, le conseguenze legali di certi comportamenti e, soprattutto, gli strumenti di prevenzione e intervento già a disposizione della comunità.

«Il bullismo non solo danneggia la vittima, ma ha anche gravi conseguenze legali per chi lo perpetra», ha spiegato il Commissario Botta –. È essenziale che ragazzi e adulti imparino a riconoscere precocemente questi segnali e sappiano come intervenire. La legge offre già strumenti efficaci per proteggere le vittime, ma la prevenzione è la vera chiave per fermare questo fenomeno».

Le sue parole hanno dato un’ulteriore prospettiva importante, mostrando come la lotta contro il bullismo debba essere affrontata anche sotto il profilo legale, con misure concrete per tutelare chi subisce violenze e sanzionare chi le commette.

Uno degli interventi più significativi è stato quello della signora Maria Catrambòne Raso, madre di Michele Ruffino, un ragazzo di Rivoli (Torino) che a soli 17 anni non ha potuto sopportare oltre le offese e le derisioni e ha deciso di porre fine alla propria vita. La signora Maria ha raccontato la tragica storia di suo figlio, le parole crudeli che gli venivano rivolte e come queste lo abbiano segnato profondamente. Le sue parole, piene di dolore e determinazione, hanno scosso tutti i presenti, lasciando un segno indelebile.

«Non ignorate mai le sofferenze dei vostri figli – ha esortato la signora Maria –. Non abbiate paura di chiedere aiuto e di denunciare ogni forma di violenza».

Le sue parole sono state accompagnate dalla visione di un video emozionante che ha raccontato la vita di Michele, portando il tema del bullismo in una dimensione più personale e umana, che ha commosso tutti i presenti.

Per onorare la sua coraggiosa testimonianza, la vicepreside Rossella Ciappetta ha consegnato alla signora Maria un omaggio floreale, esprimendo tutta la solidarietà e la vicinanza della scuola a una madre che ha subito una perdita così grande. Questo gesto simbolico ha rappresentato il riconoscimento di una tragedia che non deve più accadere, ma anche il nostro impegno affinché nessun altro debba vivere un’esperienza simile.

L’incontro si è concluso con una riflessione condivisa tra tutti i presenti, che ha sottolineato l’importanza di non rimanere indifferenti e di prendere posizione contro il bullismo, ogni volta che si presenta. Il professor Papasso ha concluso l’incontro invitando ciascuno a portare con sé il messaggio che il contrasto al bullismo non è un compito che può essere delegato a pochi, ma una responsabilità di tutti: «La scuola deve essere un luogo sicuro per ogni ragazzo, ma questo è possibile solo se ognuno di noi si impegna ogni giorno a costruire una comunità più solidale e inclusiva».

Un ringraziamento particolare è stato rivolto a tutte le autorità locali, alle forze dell’ordine, alle associazioni e agli studenti, che con la loro partecipazione attiva hanno reso questa giornata un passo fondamentale nella costruzione di una società più giusta e rispettosa. Grazie a questa sinergia tra scuola e territorio, l’Istituto Comprensivo Lauropoli-Sibari-Cassano continua a distinguersi come un’eccellenza non solo nel campo dell’istruzione, ma anche nella promozione di valori civici fondamentali per il futuro di tutta la comunità. La lotta al bullismo è una sfida che riguarda ognuno di noi, ma insieme possiamo affrontarla e vincerla. (rcs)