Dall’IC Lauropoli-Sibari-Cassano un appello contro il bullismo

Sensibilizzare le nuove generazioni e di costruire una rete di supporto tra scuola, famiglia e istituzioni. È stato questo l’obiettivo dell’incontro, di grande rilevanza, organizzato dall’Istituto Comprensivo Lauropoli-Sibari-Cassano, nella sala convegni Don Milani di Sibari.

L’evento ha visto la partecipazione attiva degli studenti delle scuole primarie e secondarie, con l’obiettivo di coinvolgere e sensibilizzare tutto il territorio sulla lotta al bullismo, fenomeno che purtroppo continua a minacciare il benessere psicologico e sociale di tanti giovani.

Il dibattito ha preso avvio con una cerimonia solenne, durante la quale gli alunni di Strumento Musicale della Scuola Secondaria di I grado di Sibari hanno eseguito l’Inno Nazionale. Un gesto simbolico che ha dato il tono a tutta la giornata, richiamando l’importanza di stare uniti come comunità educativa nel contrastare ogni forma di violenza e discriminazione. Questo momento di raccoglimento ha mostrato l’impegno collettivo per combattere una piaga che non riguarda solo l’ambito scolastico, ma che si riflette nella società in generale.

A dare il via ai lavori è stato il professor Salvatore Papasso, referente d’Istituto per il contrasto al bullismo e al cyberbullismo, che ha sottolineato come il fenomeno del bullismo non possa più essere ignorato. «Non possiamo fermarci solo alla sensibilizzazione», ha dichiarato Papasso. «Abbiamo il dovere di offrire ai ragazzi gli strumenti necessari per affrontare e prevenire situazioni di bullismo, e per farlo è essenziale una collaborazione costante tra scuola, famiglie e istituzioni».

Le parole del docente hanno subito messo in evidenza il vero spirito di questo incontro: non solo parlare del problema, ma agire concretamente per porvi rimedio.

Il Dirigente Scolastico Michele Marzana ha proseguito il suo intervento con una riflessione profonda sull’importanza che la scuola riveste nel territorio. «Il nostro istituto è sempre stato impegnato nel creare un ambiente sicuro e inclusivo, dove ogni ragazzo possa crescere serenamente, lontano da qualsiasi forma di discriminazione», ha sottolineato Marzana.

«La scuola non è solo un luogo di apprendimento, ma una vera e propria comunità che ha il compito di educare i ragazzi a essere cittadini consapevoli e rispettosi. In questo, è fondamentale il nostro impegno quotidiano, ma anche la collaborazione con il territorio e con le istituzioni locali, affinché i valori che promuoviamo qui possano essere condivisi e rafforzati fuori dalle aule». Un messaggio forte, quello del Dirigente Scolastico, che ha ribadito l’importanza di un’educazione basata sul rispetto e sull’inclusione.

A prendere la parola è stato poi Giovanni Papasso, Sindaco di Cassano Allo Ionio, che ha ribadito l’importanza del tema trattato. «Il bullismo è una delle piaghe più pericolose per il nostro territorio, e come comunità non possiamo permettere che i nostri giovani siano vittime di questo fenomeno», ha affermato Papasso.

Il Sindaco ha ringraziato il Dirigente Michele Marzana per il suo impegno costante nella promozione di iniziative educative che hanno visto la scuola come punto di riferimento sul territorio. «La scuola e il Comune di Cassano Allo Ionio sono legati da un rapporto di collaborazione che va oltre le mura dell’edificio scolastico. Grazie al lavoro svolto dal Dott. Marzana, abbiamo creato un sistema di supporto che coinvolge tutti: le istituzioni, le famiglie e la comunità», ha concluso Papasso, sottolineando quanto sia importante che la lotta al bullismo diventi una priorità collettiva.

Le forze dell’ordine hanno poi preso la parola, con l’intervento del Maresciallo Capo Giuseppe Schena, Comandante della Stazione dei Carabinieri di Cassano Ionio, e del Capitano Michele Ornelli, Comandante della Compagnia di Cassano. Entrambi hanno enfatizzato il ruolo fondamentale della prevenzione, invitando i ragazzi a essere sempre vigili e a non sottovalutare i segnali di bullismo.

«La scuola deve essere un ambiente dove i giovani possano crescere senza paura», ha affermato il Capitano Ornelli. «Ma anche la famiglia e le istituzioni devono fare la loro parte, creando un sistema di protezione che non permetta mai che si verifichino episodi di violenza o sopraffazione».

Il loro intervento ha ricordato quanto sia importante il lavoro di squadra per combattere il bullismo, e quanto siano fondamentali la collaborazione e l’ascolto da parte degli adulti.

Dopo l’intervento del Capitano Ornelli, è intervenuto il Commissario Rocco Botta, della Polizia di Stato di Castrovillari. Con la sua vasta esperienza sul campo, il Commissario ha dato un contributo fondamentale, aiutando i presenti a comprendere meglio i segnali di bullismo da riconoscere, le conseguenze legali di certi comportamenti e, soprattutto, gli strumenti di prevenzione e intervento già a disposizione della comunità.

«Il bullismo non solo danneggia la vittima, ma ha anche gravi conseguenze legali per chi lo perpetra», ha spiegato il Commissario Botta –. È essenziale che ragazzi e adulti imparino a riconoscere precocemente questi segnali e sappiano come intervenire. La legge offre già strumenti efficaci per proteggere le vittime, ma la prevenzione è la vera chiave per fermare questo fenomeno».

Le sue parole hanno dato un’ulteriore prospettiva importante, mostrando come la lotta contro il bullismo debba essere affrontata anche sotto il profilo legale, con misure concrete per tutelare chi subisce violenze e sanzionare chi le commette.

Uno degli interventi più significativi è stato quello della signora Maria Catrambòne Raso, madre di Michele Ruffino, un ragazzo di Rivoli (Torino) che a soli 17 anni non ha potuto sopportare oltre le offese e le derisioni e ha deciso di porre fine alla propria vita. La signora Maria ha raccontato la tragica storia di suo figlio, le parole crudeli che gli venivano rivolte e come queste lo abbiano segnato profondamente. Le sue parole, piene di dolore e determinazione, hanno scosso tutti i presenti, lasciando un segno indelebile.

«Non ignorate mai le sofferenze dei vostri figli – ha esortato la signora Maria –. Non abbiate paura di chiedere aiuto e di denunciare ogni forma di violenza».

Le sue parole sono state accompagnate dalla visione di un video emozionante che ha raccontato la vita di Michele, portando il tema del bullismo in una dimensione più personale e umana, che ha commosso tutti i presenti.

Per onorare la sua coraggiosa testimonianza, la vicepreside Rossella Ciappetta ha consegnato alla signora Maria un omaggio floreale, esprimendo tutta la solidarietà e la vicinanza della scuola a una madre che ha subito una perdita così grande. Questo gesto simbolico ha rappresentato il riconoscimento di una tragedia che non deve più accadere, ma anche il nostro impegno affinché nessun altro debba vivere un’esperienza simile.

L’incontro si è concluso con una riflessione condivisa tra tutti i presenti, che ha sottolineato l’importanza di non rimanere indifferenti e di prendere posizione contro il bullismo, ogni volta che si presenta. Il professor Papasso ha concluso l’incontro invitando ciascuno a portare con sé il messaggio che il contrasto al bullismo non è un compito che può essere delegato a pochi, ma una responsabilità di tutti: «La scuola deve essere un luogo sicuro per ogni ragazzo, ma questo è possibile solo se ognuno di noi si impegna ogni giorno a costruire una comunità più solidale e inclusiva».

Un ringraziamento particolare è stato rivolto a tutte le autorità locali, alle forze dell’ordine, alle associazioni e agli studenti, che con la loro partecipazione attiva hanno reso questa giornata un passo fondamentale nella costruzione di una società più giusta e rispettosa. Grazie a questa sinergia tra scuola e territorio, l’Istituto Comprensivo Lauropoli-Sibari-Cassano continua a distinguersi come un’eccellenza non solo nel campo dell’istruzione, ma anche nella promozione di valori civici fondamentali per il futuro di tutta la comunità. La lotta al bullismo è una sfida che riguarda ognuno di noi, ma insieme possiamo affrontarla e vincerla. (rcs)

A Castrovillari una tavola rotonda su bullismo e cyberbullismo

Si è parlato del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo e delle loro conseguenze, nel corso della tavola rotonda “Non cadere nella rete ma tessi una rete”, svoltosi nei giorni al Teatro Sybaris di Castrovillari e promossa dal Polo Professionale Ipseoa Ipsia Da Vinci.

All’iniziativa, patrocinata da Comune di Castrovillari, dal Movimento per la Difesa del Cittadino e dalla Commissione regionale per le Pari opportunità, sono intervenuti diversi esponenti delle istituzioni, nonché esperti della materia.

Ad aprire l’incontro, moderato dal giornalista Vincenzo Alvaro, è stata la dirigente scolastica, dott.ssa Immacolata Cosentino, la quale ha sottolineato come l’Ipseoa Ipsia da Vinci sia da sempre una scuola molto attenta nell’affrontare questi fenomeni. Ha aggiunto, inoltre, quanto sia fondamentale che genitori, insegnanti, studenti e istituzioni la vorino in sinergia per creare un ambiente scolastico e sociale sicuro, rispettoso di tutte le identità ed inclusivo.

In particolare, ha voluto evidenziare uno dei problemi maggiori riscontrati dalle scuole, legato alla difficoltà dei genitori di comunicare con i propri figli e di dedicarsi integralmente alla loro educazione, che troppo spesso viene delegata alla scuola: «Nella scuola – ha aggiunto – può verificarsi, a volte, di non riuscire ad essere inclusivi nei confronti dei bulli, poiché, in alcuni casi, è determinante il supporto delle famiglie e delle istituzioni, per avere successo».

La parola è, poi, passata al sindaco di Castrovillari, Mimmo Lo Polito, il quale ha evidenziato come il problema del bullismo sia molto diffuso fra i giovani. «L’Amministrazione di Castrovillari – ha ricordato Lo Polito – ha inteso attivare uno sportello di ascolto: “Eco non ha più voce”».

«Il progetto “Eco non ha più voce” – ha spiegato la consigliera comunale, Pina Grillo – persegue l’obiettivo di creare una rete tra i ragazzi, le famiglie e le istituzioni. Crediamo che, in questa fase della vita dei giovani, sia indispensabile l’ascolto. Ritengo che la violenza sia un segnale della distorta capacità di gestire le proprie emozioni».

«All’interno delle scuole  – ha proseguito – sono state poste delle cassette, all’interno delle quali è possibile depositare, in forma anonima, delle richieste di aiuto».

«Il bullo – ha spiegato nel suo intervento la dott.ssa Rosa Cerchiara, Dirigente psicologa del Serd di Castrovillari – è una persona da prendere in carico, come la vittima. Il bullismo, infatti, è spesso espressione di un odio interiore».

Sui dettagli tecnici dell’argomento si è, invece, soffermato l’ispettore della Polizia postale della Questura di Cosenza, Fabio Ferraro.

«Siamo un corpo speciale della Polizia di Stato – ha detto Ferraro – e ci occupiamo di rendere più sicure le vostre vite virtuali. In quest’ottica ci interessa molto la tutela dei minori».

Secondo Ferraro, «non serve reprimere, ma fare prevenzione, ed quello di cui ci occupiamo nelle scuole. Dobbiamo essere noi adulti a dare, comunque l’esempio ai ragazzi. Il supporto che noi diamo alle famiglie è l’ascolto e cerchiamo di arginare la diffusione di contenuti multimediali all’interno della rete».

A collaborare a stretto contatto con la Polizia postale è il Movimento Difesa del Cittadino.

«Il tema del cyberbullismo – ha affermato il coordinatore regionale, dott. Giorgio Durante – viene affrontato dal Movimento insieme alla Polizia postale ormai da anni. Il bullismo che esisteva tanti anni fa aveva rilevanza all’interno del proprio quartiere. Oggi si è amplificato con l’avvento della tecnologia e questo rappresenta un problema».

«Per quanto riguarda il cyberbullismo, dal punto di vista legislativo, il nostro compito – ha continuato Durante – è quello di monitorare e sollecitare le istituzioni preposte a trovare soluzioni. Le istituzioni, però, non sono sempre presenti, a livello di supporto psicologico. Il mito della prepotenza è molto diffuso fra i ragazzi».

«Tutto questo si risolve – ha concluso – se si lavora insieme tutti quanti».

«Bisogna spezzare – ha dichiarato il direttore della Casa Circondariale “R.Sisca” di Castrovillari, dott. Giuseppe Carrà – il silenzio su questi fenomeni, perché l’omertà rende complici. Non pensate che ciò che fate, a livello di bullismo e cyberbullismo, rimarrà impunito. Bulli non si nasce, ma si diventa per il condizionamento dell’ambiente e per la carenza di valori culturali. È importante che ognuno di noi si impegni per contrastare questo fenomeno».

Carrà ha, poi, ricordato come il bullismo non sia una forma diffusa in carcere.

«Tra detenuti si sviluppa, invece – ha detto – la solidarietà, che tende ad aiutare i più bisognosi».

Alla tavola rotonda non era presente, per impegni, la presidente regionale della Commissione Pari opportunità, prof.ssa Anna De Gaio, che ha comunque inviato un messaggio: «Ritengo – ha scritto la De Gaio – che il dialogo su questi temi debba essere fondamentale. Il nostro compito, come commissione pari opportunità, è lavorare insieme per costruire una società inclusiva».

Particolarmente significativo è stato poi un passaggio dell’intervento del Procuratore capo presso il Tribunale di Castrovillari, dott. Alessandro D’Alessio, il quale, parlando agli studenti, ha detto: «Ogni fenomeno di prevaricazione si regge sul silenzio, sulla connivenza e sulla complicità. È necessario riacquistare, dunque, il concetto di cittadino».

«I primi bulli – ha concluso – sono le istituzioni quando non fanno il loro lavoro; i primi bulli siamo noi quando non abbiamo la capacità di indignarci. Bisogna recuperare il rispetto delle regole». 

Si è trattato, dunque, di un’iniziativa di grande valenza sociale e culturale, a testimonianza della forte sinergia esistente tra il mondo della scuola e le istituzioni, che insieme contribuiscono a formare le future generazioni. (rcs)

ISOLA CAPO RIZZUTO (KR) – Lunedì il convegno su bullismo e cyberbullismo

Lunedì mattina, nelle scuole elementari di San Rocco e Via Libertà di Isola Capo Rizzuto, si terrò il convegno “Bullismo e cyberbullismo – Conoscere, prevenire, agire”.

L’evento, organizzato dall’Amministrazione Comunale attraverso l’Ufficio Servizi Sociali, guidato dall’assessore Andrea Liò, in collaborazione con le scuole del territorio e con il coinvolgimento della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, vuole essere un momento  di ascolto, confronto e prevenzione, con il supporto delle forze dell’ordine e degli esperti del settore. Educare i giovani a un uso consapevole della rete e a relazioni basate sul rispetto reciproco è fondamentale per contrastare questa piaga sociale.

L’incontro, che sarà aperto dai Saluti Istituzionali del sindaco Maria Grazia Vittimberga e dalla dirigente d.ssa Anna Iannone, rappresenta un’occasione per affrontare insieme agli studenti temi fondamentali come il rispetto, l’uso consapevole dei social media e la prevenzione della violenza tra i giovani.

L’obiettivo è fornire strumenti per riconoscere e contrastare questi fenomeni, che stanno assumendo proporzioni sempre più preoccupanti. I dati recenti mostrano come bullismo e cyberbullismo siano sempre più diffusi tra i giovani. Uno studio EspadItalia 2024, realizzato dal CNR di Pisa, evidenzia che il 32% degli studenti (oltre 800mila ragazzi) ha ammesso di aver commesso atti di cyberbullismo, con una percentuale maggiore tra i ragazzi (35%) rispetto alle ragazze (29%).

Le modalità di aggressione variano: Il metodo più comune è l’invio di insulti in chat di gruppo. I ragazzi tendono a usare minacce dirette e insulti pubblici sui social, esponendo la vittima a un pubblico più ampio. Le ragazze preferiscono forme di bullismo più indirette, come l’esclusione dai gruppi online e la diffusione di contenuti personali senza consenso.

Particolarmente allarmante è il dato che indica come il 23% degli studenti (circa 600.000 ragazzi) abbia vissuto entrambe le esperienze: sia come vittima che come autore di atti di cyberbullismo. (rkr)

Il Consiglio regionale approva il concorso “Ti sbullu” proposto dal Garante per la tutela delle vittime di reato

Il Consiglio regionale ha approvato il concorso Ti sbullu” contro il fenomeno del bullismo su proposta del Garante regionale per la tutela delle vittime di reato, avv. Antonio Lomonaco.

L’obiettivo è quello di sensibilizzare, nello specifico, bambini e adolescenti, informandoli sulle conseguenze che possono riguardare la sfera delle loro relazioni, la loro emotività e i comportamenti sociali sia delle vittime che degli autori di atti di bullismo.

«Il bullismo ci riguarda da vicino perché condiziona la vita e lo sviluppo di migliaia di adolescenti», ha detto il presidente Filippo Mancuso, sottolineando come «per fronteggiarlo è necessario che i ragazzi vivano la loro socialità utilizzando le competenze e gli strumenti messi a disposizione dalle Istituzioni impegnate a prevenire e combattere questo fenomeno».

Da qui il concorso, «rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado del territorio regionale e prevede la realizzazione di un video spot – coerente con il tema scelto – corredato da una breve descrizione», ha spiegato il Garante Lomonaco.

«L’obiettivo – ha proseguito – è quello di comunicare attraverso le immagini, così realizzando un mezzo immediato di espressione, emozioni e sentimenti sull’importanza del valore di ogni persona, delle relazioni con l’altro e del saperne riconoscere e valutare gli aspetti emotivo- affettivi, al fine di sollecitare gli adolescenti a riappropriarsi della bellezza del dialogo off line, della complicità di un sorriso, di un abbraccio, di una stretta di mano, di una pacca sulla spalla».
Con la pubblicazione del concorso, gli studenti sono invitati a produrre un prodotto audiovisivo in armonia gli obiettivi indicati nel bando di concorso. Le scuole vincitrici riceveranno un contributo in denaro per l’acquisto di materiali o attrezzature didattiche.

Ad avviso del Garante «vogliamo di sensibilizzare soprattutto i giovani e i giovanissimi, riguardo ai rischi che si possono correre online, permettendo loro di imparare a difendersi dagli attacchi dei bulli. Informare sugli strumenti di difesa a disposizione dei ragazzi e delle famiglie per imparare a riconoscere le dinamiche e le relative conseguenze del fenomeno».
Infine, il presidente Mancuso ha sottolineato «quanto sia importante e necessario l’impegno delle istituzioni nel contrasto al fenomeno del bullismo e, contemporaneamente, l’interesse a non demonizzare l’uso dei mezzi social e del mondo digitale per i ragazzi. È fondamentale parlarne per aiutare i giovani a utilizzare il web e i social in modo responsabile.  La vera sfida si gioca sul piano culturale ed educativo e va affrontata insieme, ognuno per la propria parte».

L’OPINIONE / Giusy Iemma: Serve battaglia congiunta tra istituzioni contro ogni forma di violenza

di GIUSY IEMMA – In occasione della giornata contro il bullismo e cyberbullismo, non riesco a porre una riflessione solo nelle vesti di amministratrice di Catanzaro, ma sento il bisogno di farlo anche come madre e cittadina impegnata nella lotta per un futuro migliore per le nostre giovani generazioni. Il bullismo è una piaga sociale che mina l’integrità e il benessere dei nostri adolescenti e giovani, creando un profondo disagio che spesso si trasforma in ferite incancellabili, come il caso di Davide Ferrero ci ha dimostrato. Alla sua famiglia vorrei dedicare un pensiero e la solidarietà per un evento tragico che, a 18 mesi dall’accaduto, continua a scuoterci.

In questo giorno di riflessione, è fondamentale riconoscere che la responsabilità di contrastare il bullismo e il disagio giovanile non ricade su un singolo individuo o entità, ma è una responsabilità collettiva che ci coinvolge tutti. È imperativo che ogni livello della società, dalle famiglie alle scuole, dalle istituzioni religiose ai servizi sociali, si unisca in un fronte comune per affrontare questa sfida con determinazione e impegno concreto.
Come amministrazione comunale, dobbiamo impegnarci a promuovere iniziative ed educare la nostra comunità sull’importanza della legalità, della prevenzione e del sostegno alle vittime del bullismo. Tuttavia, la nostra azione da sola non è sufficiente. È necessario che ogni famiglia, ogni scuola, ogni presidio educativo e ogni organizzazione giovanile diventi un baluardo contro il bullismo, fornendo un ambiente sicuro e supportivo in cui ogni giovane possa crescere e svilupparsi in modo sano e sereno.
Dobbiamo assumerci la responsabilità collettiva di guidare una generazione di adolescenti e giovani verso un futuro in cui il rispetto reciproco e l’empatia siano i pilastri della nostra convivenza. Insieme, possiamo fare la differenza. Insieme, possiamo garantire che nessun giovane debba mai sentirsi solo, incompreso o minacciato. (gi)
[Giusy Iemma è vicesindaca di Catanzaro]

Al Piria di Rosarno si è dato “Uno schiaffo al bullismo”

di CATERINA RESTUCCIASempre spunti di riflessione sensibili alla giovane utenza affrontati e discussi nell’Auditorium dell’Istituto d’Istruzione Superiore R. Piria di Rosarno.

Grazie all’impegno costante sul campo della dirigente scolastica prof.ssa Mariarosaria Russo e al coordinamento dei docenti dello stesso istituto: Prof.ssa Violi, responsabile dell’organizzazione dell’evento, Prof. Roberto Bonarrigo, docente di Educazione Fisica e figura portante dell’indirizzo “Sportivo” e la Prof.ssa Cettina Cocolo, docente di Religione e referente per il Bullismo si è tenuto l’incontro “Diamo uno schiaffo al Bullismo”.

Il convegno ha coinvolto tutte le classi dalle prime alle terze, fascia di maggiore sensibilità e di maggiore rischio al fenomeno del Bullismo.

Gli studenti, resi partecipi attivamente dopo le brevi relazioni tecniche delle dott.sse Mariacristina Fiorani ed Emanuela Gagliostro, psicologhe e psicoterapeute, hanno anche potuto intervallare il programma grazie ai brevi, ma efficaci flash comici dello showman Pasquale Caprì.

Il programma, curato ed organizzato dall’agenzia “Andrea Cogliandro Eventi”, aveva previsto le presenze della nota Miss Mondo Calabria 2021 – 2022 Maria Pulella, del giornalista Domenico Latino, assenti all’evento per motivazioni personali di salute, che hanno impedito l’ adesione in presenza ed in loco.

«Mi complimento con il vostro Istituto, che da anni cura con singolare attenzione la tematica scottante del bullismo», si esprime così la Prof.ssa Sofia Ciappina psicologa e psicoterapeuta, docente di Psicologia Sociale presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, che con vera maestria coinvolge l’intero giovane uditorio. Con chiaro e semplice metodo e ragionamento deduttivi la Prof.ssa Ciappina ha saputo stuzzicare la curiosità vivace dei ragazzi e far loro cogliere gli elementi essenziali del fenomeno, che da piccoli abusi può raggiungere apici di carattere addirittura penale. 

E non sono mancate neppure le vive testimonianze degli stessi docenti, in particolar modo il ricordo di un giovane studente di tempi passati ed oggi docente di Educazione Fisica, Prof. Bonarrigo, che ha colto un momento di conversazione aperta con gli studenti, narrando di episodi remoti di attacchi verbali sgradevoli, di tentativi di emarginazione, tutti oggi caratteri, è emerso decisamente dal suo spontaneo intervento, della problematica che prende il moderno nome di bullismo. (cr)

Bullismo, Versace (Metrocity RC): Fenomeni gravi da non sottovalutare

Il bullismo e il cyberbullismo sono «fenomeni gravi da non sottovalutare, serve l’impegno di tutti». È quanto ha dichiarato il sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace, nel corso del convegno Prevenzione e contrasto al fenomeno e del cyberbullismo, organizzato dall’Istituto “Boccioni-Fermi” dal Lions Club Città del Mediterraneo.

«Bullismo e Cyberbullismo – ha detto Versace – sono fenomeni che presentano specificità proprie, ma le conseguenze per le vittime sono spesso identiche e possono assumere le dimensioni più drammatiche. Dunque, ognuno di noi deve impegnarsi per contrastare ed arrestare pratiche totalmente sconnesse dal vivere civile. Bene fanno il Lions e “Idea Giovani” ad approfondire ed indagare questi temi, benissimo fa la scuola a tenere alta la guardia rispetto ad un problema che investe direttamente i ragazzi nel pieno della loro crescita. Solo insieme si possono costruire percorsi per evitare pericoli che, con l’avvento delle tecnologie, sono aumentati a dismisura».

«Bisogna certamente sostenere le vittime – ha continuato il sindaco facente funzioni – che non devono mai sentirsi sole lungo una strada che ha sempre e comunque una via d’uscita. Allo stesso tempo, gli educatori, le famiglie e le istituzioni hanno il compito di far comprendere ai bulli o ai cyberbulli la pericolosità dei loro gesti e di comportamenti che appartengono a persone fragili, con una bassa autostima ed una totale mancanza di empatia».

«Il fenomeno è complesso e, al tempo stesso, fortemente presente nella nostra società», ha proseguito Versace rimarcando «l’importanza di non abbassare mai la guardia rispetto a situazioni e sofferenze che esistono e sono più vicine di quanto ognuno di noi possa immaginare». Per dar manforte a questa tesi, il sindaco metropolitano facente funzioni ha preso spunto da una recente indagine dell’Ong internazionale “Bullismo Senza frontiere: «Sono ben 18.900 casi gravi di bullismo e cyberbullismo in Italia, tra il 2021 e il 2022, e nessuna regione è immune».

«Ai ragazzi ed alle ragazze – ha concluso Carmelo Versace – dico di aprirsi, di parlare con un adulto, con un insegnante o un genitore. Bisogna superare la vergogna o la paura, ci si deve sentire liberi di essere così come si è al di là di ogni prepotenza o sopraffazione. Non si è soli di fronte ai problemi. La vita è una e va vissuta nel migliore dei modi. Niente e nessuno può sentirsi in diritto di rovinare la nostra armonia e la nostra esistenza». (rrc)

L’IC Carolei Dipignano “Rendano-Valentini” contro bullismo, cyberbullismo e violenza di genere

L’Istituto Comprensivo Carolei – Dipignano “Rendano- Valentini” ha ribadito il suo no al bullismo, al cyberbullismo e alla violenza di genere. E lo ha fatto attraverso l’evento Il bullismo non è uno scherzo… è un reato.

Una manifestazione per sensibilizzare gli studenti sull’importanza di combattere il bullismo e la violenza. Il nome è quello del progetto presentato da Gianluca Lumare, presidente dell’Associazione “Educando Peter Pan – Uisp Solidarietà”, che ha coinvolto gli studenti delle classi della Scuola secondaria in un momento di riflessione ed approfondimento su tematiche toccano da vicino la vita scolastica e sociale dei ragazzi.

Quale luogo migliore della Scuola per svolgere azioni di sensibilizzazione e prevenzione? È infatti dagli stessi studenti coinvolti che può e deve nascere una nuova mentalità, un nuovo modo di vedere e rapportarsi all’altro mettendo al bando ogni genere di violenza. Nel corso dell’iniziativa si è discusso di bullismo e cyberbullismo, violenza di genere e altre devianze dell’età evolutiva. Tematiche che hanno delle implicazioni sia dal punto di vista psicologico, sia dal punto di vista giuridico, configurandosi come veri e proprio reati che portano conseguenze sia per chi li subisce che per chi li mette in atto.

Le riflessioni hanno suscitato la viva e spontanea partecipazione degli studenti, che hanno presentato le proprie domande agli esperti intervenuti dimostrando come iniziative di questo genere riescano a parlare direttamente ai principali soggetti coinvolti. Il presidente Lumare ha sottolineato la riuscita dell’iniziativa ed ha apprezzato la cura con cui è stata organizzata. I ragazzi avevano infatti già avviato la discussione sui temi trattati già nelle singole classi, preparando storie, poesie, cartelloni ed altri elaborati presentati durante la mattinata.

Soddisfazione è stata espressa anche dalla referente dell’iniziativa, Angela Salvia, e dal Dirigente scolastico dell’Istituto, Domenico De Luca, che ha ringraziato Gianluca Lumare per aver trattato con incisività, chiarezza e competenza argomenti essenziali per la crescita di ciascuno e per dare risposte, non sempre facili, alle richieste di aiuto ed attenzione. La Scuola conferma dunque il suo impegno in prima linea nel processo di educazione e formazione, non limitandosi all’ambito strettamente didattico ma assolvendo quella che è la sua missione principale: formare la persona umana nel senso più ampio del termine. (rcs)

A Longobucco un convegno su bullismo e cyberbullismo

di ANTONIO LOIACONO – «Non è grande chi ha bisogno di farti sentire piccolo!».

É il monito che dal 13/02/2023, ufficialmente, riecheggia nel Comune di Longobucco, nella vallata dell’Altopiano Silano.

Un ammonimento riportato su una targhetta, “adagiata” su una panchina gialla installata nel Comune silano, ad opera dell’ associazione Vesca di Longobucco, e più precisamente da Giuseppe De Marco, socio del sodalizio, contro tutte le violenze di genere e che promuove la cultura della parità e la tutela dei diritti dei più indifesi, degli emarginati e dei minori, spesso vittime dei loro stessi coetanei.
In altre parole, un simbolo concreto per rompere il velo dell’indifferenza ma anche un luogo di ritrovo, di aggregazione, che porti i giovani e gli adulti a riflettere: unica nella zona!

La panchina gialla, è stata propedeutica al convegno-dibattito Le parole fanno male più delle botte, organizzato dall’alacre Vesca (Volontari dell’Economia Sociale, Culturale e Ambientale), in occasione della giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo celebratasi il 07/02/2023 ma che, per motivi climatici, è stata spostata al 13 febbraio scorso presso il Museo comunale, allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica su di un tema importante e, purtroppo, attuale!

Il convegno, affronta subito l’argomento con la proiezione di un video (Cyberbullismo…le parole fanno più male delle botte) e viene moderato dall’avvocato Luigina Diletto (segretaria – tesoriere dell’associazione), la quale introduce i lavori, spiegando che il titolo dell’importante momento è tratto dalle parole di Carolina Picchio indirizzate al padre ed appuntate su un foglio, prima di lanciarsi nel vuoto, a 15 anni, la notte del 5 gennaio 2013.

La tragedia di Carolina accese i riflettori su un fenomeno in preoccupante crescita tanto che la Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato ed il Presidente della Repubblica ha promulgato, una legge, la n° 71 del 29 maggio 2017 che tutela le vittime da ogni tipo di vessazione che, se realizzata con costanza, può essere una forma di bullismo e se perpetrata con gli strumenti telematici, diventa cyberbullismo. Il documento porta la firma di Elena Ferrara, senatrice Pd ed ex insegnante di Carolina alle scuole medie di Oleggio.

I saluti istituzionali del sindaco di Longobucco ospite del convegno, dott. Giovanni Pirillo, sono la giusta “prefazione” ai lavori dell’incontro, al quale hanno partecipato le classi secondarie di I e di II grado delle scuole di Longobucco, accompagnate dalla Professoressa Maria Brunetti. vicaria dell’Istituto Comprensivo di Longobucco e dal Professore Mario La Pietra dell’Ipsia del centro silano il quale ha detto: «Il bullismo è tenuto costantemente sotto controllo da parte nostra nella scuola. Per ovvie ragioni, il cyberbullismo è meno monitorato non avendo la possibilità di stare sulla rete per vedere cosa succede a riguardo ma, riusciamo comunque a “restare sul pezzo”. La nostra è una società che non si ferma mai, accompagnata da continue innovazioni tecnologiche, ma priva di una analisi critica da parte dei ragazzi, soprattutto! Se non ci fermiamo rischiamo di sottovalutare i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo».

Si entra nel vivo del dibattito con l’avv. Patrizia Straface, presidente dell’Associazione Mani in Alto (con sede in Corigliano-Rossano), che ha parlato dell’impegno della sua associazione riguardo a questo fenomeno nonché della presenza dell’associazione medesima attraverso iniziative all’interno delle scuole, allo scopo di sensibilizzare i ragazzi sulla specifica tematica.

«La rete è una opportunità per i ragazzi ma può rappresentare anche un inciampo per loro e non solo» è stato l’incipit della presidente Straface, che ha ricordato la data del 7 febbraio 2023 «nella quale ricorre il Safer Internet Day, la giornata mondiale per la sicurezza in Rete. L’iniziativa, istituita e promossa dalla Commissione Europea, è un’importante occasione per stimolare le riflessioni non solo sull’uso consapevole della rete, ma anche sul ruolo attivo e responsabile di ciascuno nella realizzazione di internet come luogo positivo e sicuro».

L’onorevole Valentina D’Orso, membro della Camera dei Deputati, in videoconferenza, ha sottolineato l’importanza della giornata: «I fenomeni di bullismo e cyberbullismo, sono diventati una piaga nella nostra società – sottolinea la D’Orso –. Abbiamo dati da brividi: quasi il 70 per cento degli studenti intervistati, avverte di essere potenziali bersagli del bullo. Gli atti di bullismo sono molto precoci oggigiorno e quello che manca è la comunicazione tra i soggetti che si devono occupare di questi fenomeni. Dobbiamo fare rete ed informare il più possibile».

L’avvocato Francesco Russo, ha poi trattato il tema dal punto di vista giuridico-penale.

«L’attività di oggi – afferma Russo – entra perfettamente nello spirito della legge 71 del 2017 che prevede opere di informazione e sensibilizzazione».

La psicologa, dottoressa Nadia Russo, ha quindi esortato gli studenti presenti a non sentirsi soli, invitandoli a parlare se si è vittime di bullismo o di cyberbullismo, rivolgendosi ai centri di ascolto presenti nei nostri comuni. «Quello che riscontro è il senso di sfiducia a smarrimento nelle giovani generazioni -è l’inizio della dottoressa- Dobbiamo imparare a dire più spesso “grazie”, a chiederci “chi voglio essere e cosa voglio fare” domani».

Presente la Stazione Carabinieri di Longobucco con il loro comandante, Mariateresa Lettieri e con il carabiniere Sabatino i quali hanno regalato alle classi quinte delle scuole secondarie, il romanzo-fumetto “Le stelle di Dora – Le sfide del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa” sulla vita dell’alto Ufficiale assassinato dalla mafia!

Infine, il presidente dell’associazione Vesca, avv. Pino Flotta, il quale si è dichiarato «soddisfatto del lavoro eseguito dal sodalizio. Sono convinto che il messaggio di oggi sia arrivato; soprattutto ai ragazzi presenti! Ci auguriamo che i fenomeni legati al bullismo ed al cyberbullismo non si verifichino più e che il pensiero dantesco si realizzi nei termini pensati dal sommo poeta: Considerate la vostra semenza, fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza». (al)

Cyberbullismo, il sindaco di Caloveto Mazza: Sensibilizzare a uso consapevole del web

«Sensibilizzare ad un uso consapevole del web e mettere in guardia, soprattutto i giovanissimi utenti ed internauti, da ogni forma di bullismo o cyberbullismo». È quanto ha dichiarato il sindaco di Caloveto, Umberto Mazza, intervenendo in video-collegamento al convegno interregionale Toscana – Calabria dal titolo Dove nessuno posa lo sguardo, promosso dalla Misericordia di Subbiano ed ospitato nei giorno scorsi dall’aula magna dell’Istituto Buonarroti-Fossombroni di Arezzo.

Un fenomeno, quello del bullismo e del cyberbullismo che per il primo cittadino «assumono contorni sempre più preoccupanti, è un percorso che come istituzioni, continuiamo a portare avanti, dal basso, insieme alle scuole, alle comunità educanti e alle famiglie, convinti che la formazione e la cultura rappresentino la migliore risposta ad ogni comportamento di prepotenza».

All’evento che ha visto lo scambio di testimonianze ed esperienze tra gli studenti calabresi e toscani e gli interventi di esperti come psicoterapeuti, dietisti e Garante della disabilità, insieme al primo cittadino di Caloveto, sono intervenuti i colleghi sindaci di Paludi Stefano Graziano, di Cropalati Luigi Lettieri, il Dirigente dell’Istituto Comprensivo Cinzia d’Amico ed il Senatore Ernesto Rapani(rcs)