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Pietro Molinaro

Ecodistretto Villapiana, Molinaro (Lega): Scelta del sito avvenga con procedura pubblica e trasparente

Il consigliere regionale Pietro Molinaro si è detto contrario all’ipotesi di realizzare un ecodistretto a Villapiana, e, non negando la necessità di un ecodistretto nella Provincia di Cosenza, ha sottolineato che «occorre  che la scelta del sito avvenga solo a valle di una procedura pubblica e trasparente, in cui i cittadini abbiano la possibilità di conoscere il come ed il perché delle scelte che si intendono adottare. Di questa esigenza –- ho informato il presidente f.f. Nino Spirlì e l’assessore all’Ambiente, Sergio De Caprio».

«Purtroppo – ha aggiunto – l’irresponsabilità dei precedenti amministratori ha alimentato una visione distorta ed elettoralistica della gestione dei rifiuti che ci ha condotto all’attuale situazione, a dir poco, esplosiva. Un andazzo, in base al quale si annunciavano delle localizzazioni che puntualmente hanno giustamente insorgere le popolazioni e che poi puntualmente si concludevano con un nulla di fatto».

«Credo – ha proseguito – stia accadendo qualcosa di simile nel Comune di Villapiana, dove si è registrata la disponibilità del sindaco. A mio avviso, questo metodo già tentato in passato, non porterà a nulla di buono. Non può essere la volontà di un sindaco o di una amministrazione comunale a determinare la localizzazione dell’ecodistretto, anche se con l’approvazione dell’Ato che non è riuscito a trovare un’altra soluzione».

«Non si può partire – ha proseguito – dalla scelta del territorio e poi si va alla ricerca delle buone motivazioni perché quel territorio è adatto all’ecodistretto. In questo modo, i cittadini avvertono, giustamente, il peso di un’imposizione a cui giustamente sentono di doversi ribellare. “Se tutti dicono no, perché l’ecodistretto dovreste farlo da noi? Noi non lo vogliamo”. Questo è lo sbocco logico a cui conduce il metodo adottato finora e che probabilmente interesserà anche il sito di Villapiana, con la mia totale comprensione delle ragioni della popolazione. Al contrario, occorre prima definire una procedura pubblica, anche rapida, che renda evidenti rischi e benefici per le popolazioni, e le motivazioni che orientano la scelta e solo dopo si potrà individuare il territorio».

«Continuando a fare il contrario – ha detto ancora – qualsiasi territorio alla fine non sarà adatto perché la popolazione non può accettare di subire l’imposizione che gli altri comuni non hanno accettato. Ci troviamo in una provincia priva di grandi industrie e che fonda la propria economia su agroalimentare e turismo, quindi l’insediamento di un ecodistretto non può che essere visto come un potenziale nemico».

«È indispensabile – ha concluso il consigliere della Lega – che, prima, occorre rendere chiara la procedura di valutazione dei perché e delle ragioni che orientano l’individuazione del territorio, con la relativa informazione esaustiva e il coinvolgimento delle popolazioni. Solo a valle dell’attuazione della procedura – conclude – si potrà giungere ad individuare in modo corretto un territorio idoneo e disponibile ad accettare l’ecodistretto». (rcz)