;
Fi abbandona Consiglio comunale a Reggio per rientro di Castorina

Fi abbandona Consiglio comunale a Reggio per rientro di Castorina

E mentre Antonino Castorina, con un post su Facebook annuncia il suo ritorno al Consiglio comunale di Reggio Calabria, c’è, invece, il gruppo di Forza Italia che non ha apprezzato, decidendo di abbandonare la seduta in segno di protesta.

In una missiva consegnata al presidente del Consiglio comunale, Vincenzo Marra, i consiglieri Federico MiliaAntonino CaridiAntonino MaiolinoRoberto Vizzarri hanno spiegato i motivi del gesto, in quanto «Reggio merita più rispetto».

Il testo della missiva

Noi siamo e restiamo garantisti, sempre, non a convenienza, come il Pd. 

Gli stessi che oggi lo accolgono a braccia aperte in stile comitato d’accoglienza, all’indomani dello scoppio dell’inchiesta furono i primi ad isolarlo dal contesto politico ed istituzionale chiedendone la sospensione e finanche l’espulsione.

Ma una cosa è il garantismo, un’altra è il rispetto etico e morale verso un’intera Città… che attende ancora giustizia e verità.

Pertanto, profondamente inquieti per la non ancora chiarita vicenda dei brogli elettorali, sulla quale si basa la tenuta democratica del Consiglio comunale stesso, riteniamo inconcepibile che si continui nella totale indifferenza di quanto accaduto, con il tarlo della illegittimità dell’Aula che ci circonda, dove sediamo a nome e per conto del popolo reggino. 

Ed è proprio in segno di vero e sincero rispetto nei confronti dei reggini, tanto quelli vivi quanto quelli defunti, che riteniamo doveroso oggi abbandonare l’Aula e i lavori di questa seduta in occasione del rientro sugli scranni di Palazzo San Giorgio di colui che le carte dell’inchiesta definiscono il presunto “deus ex machina” di un sistema criminoso perverso. 

Ad avviso nostro e della maggior parte dei cittadini di Reggio Calabria, avrebbe dovuto riconoscere da sé che ripresentarsi qui prima di aver chiarito la sua posizione è uno sgarbo che i reggini non meritavano. Non si tratta di un’indagine qualunque di un reato qualunque; si tratta un’inchiesta grave, che macchia l’Istituzione e la Città tutta. Dunque, sarebbe stato opportuno non rientrare. 

Ed è per questo che, contrariamente a quanto fatto dalla Maggioranza, non faremo parte del triste e poco dignitoso “comitato d’accoglienza”. E per oggi lasciamo l’Aula in segno di protesta. (rrc)