Il 17 settembre, in Calabria, parte l’’ultimo percorso di formazione del progetto nazionale Confido dedicato all’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, promosso dal Forum regionale famiglie, dal Centro Comunitario Agape e dal garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Comune di Reggio Calabria.
Saranno sei gli incontri volti a formare persone interessate ad approfondire le tematiche legate alla migrazione dei minori stranieri non accompagnati sul territorio italiano. Il percorso si rivolge anche a coloro che intendono valutare la possibilità di candidarsi al ruolo di tutore volontario, dando loro gli strumenti necessari affinché siano in grado di assolvere in futuro tale ruolo con responsabilità e competenza. Alcune sessioni formative sono inoltre rivolte a quei tutori già formati, ma che necessitano di un approfondimento o di un aggiornamento. Il ciclo formativo è proposto in modalità online, con l’utilizzo della piattaforma Google Meet.
Per i promotori Claudio Venditti, del Forum regionale famiglie, Mario Nasone, del Centro Comunitario Agape e Emanuele Mattia, Garante infanzia e adolescenza Città metropolitana Reggio Calabria, il corso risponde ad una richiesta pressante dei Tribunali per i Minorenni di Reggio e Catanzaro che chiedono volontari qualificati in grado di svolgere un efficace servizio di tutela verso quei che con la ripresa dei flussi migratori stanno arrivando numerosi anche nel territorio calabrese.
Il tutore volontario è un cittadino che si mette a disposizione per esercitare la rappresentanza legale di un bambino/a o ragazzo/a di minore età, straniero e giunto in Italia senza adulti di riferimento (ossia senza genitori o parenti a cui sono stati affidati). Può farsi carico della tutela di un minore straniero non accompagnato (MSNA) fino ad un massimo di 3 ragazzi.
Nello specifico, il tutore deve: assicurare che sia garantito alla persona di minore età l’accesso ai diritti senza alcuna discriminazione; promuovere il benessere psicofisico della persona di minore età; seguire i percorsi di educazione e integrazione, verificando che si tenga conto delle sue capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni; vigilare sulle condizioni di accoglienza, sicurezza e protezione; amministrare l’eventuale patrimonio della persona di minore età. I minori di cui il tutore si prende cura sono accolti presso le strutture residenziali o da famiglie affidatarie.
Il tutore volontario non è necessariamente l’affidatario. Per diventare tutore volontario sono richiesti alcuni requisiti: aver compiuto 25 anni; godere dei diritti civili e politici; non aver riportato condanne o avere in corso procedimenti penali o per l’applicazione di misure di sicurezza o di prevenzione. non deve trovarsi nelle condizioni ostative previste dall’Art. 350 del Codice Civile. Per mettersi a disposizione come tutore volontario è necessario rispondere al bando di formazione e selezione per tutori volontari del Garante per l’infanzia e l’adolescenza della propria Regione o Provincia autonoma o a quello dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza nazionale.
Tale disponibilità prevede un corso di formazione (24/30 ore) da superare e in seguito al quale, confermata la propria disponibilità a essere nominati tutori volontari dal tribunale per i minorenni, si viene inseriti nell’elenco istituito dal Tribunale per i minorenni del proprio territorio di residenza o domicilio. Sono i giudici che nominano al bisogno un tutore volontario inserito nell’elenco per un MSNA, quando se ne presenta la necessità. (rrc)