di PINO NANO – Credo che questo di Michele Bruno, sia il record assoluto della longevità in Calabria. Dico “credo” perché nonostante io abbia fatto mille ricerche diverse sul campo in questi giorni non ho trovato un precedente così “eccellente”.
106 anni, per altro meravigliosamente ben portati, grazie anche all’attività fisica che Michele continua ad esercitare ogni giorno della sua vita. La figlia Loredana mi ha raccontato della sua necessità di fare periodicamente cyclette nonostante gli acciacchi naturali della sua età. Davvero un campione da analizzare e da studiare.
Credo, dunque, senza ombra di smentita, che Michele sia davvero il calabrese più longevo della storia della regione. Casi identici li ritrovo in Sardegna e sono oggetto di analisi e di studio da parte di scienziati e antropologi di mezzo mondo.
La sua storia? Eccola. Michele nasce il 22 aprile 1918 da Gabriele e Maria Morelli a Redipiano, una frazione di San Pietro in Guarano, in provincia di Cosenza, dove trascorrerà l’infanzia e la giovinezza. Chiamato alle armi all’età di 21 anni, entra a far parte dell’XI reggimento Bersaglieri. A seguito dell’addestramento ricevuto, nel 1942, viene mandato in Jugoslavia dove sarà arrestato l’8 settembre 1943. Viene poi internato nel campo di prigionia di Ingolstadt da dove riuscirà a fuggire nel 1945, anno in cui tornerà nella sua terra natale, accolto dalla sorpresa e dalla felicità dei suoi cari.
Ha lavorato spostandosi in Sardegna, Sicilia, Lombardia e Belgio come tecnico specializzato in ricerche minerarie ed edilizie del sottosuolo effettuate in superficie con particolari attrezzature. Pur continuando a spostarsi sul territorio nazionale, in relazione alle sue esigenze lavorative e soprattutto grazie alla su altissima professionalità tecnica, si stabilì definitivamente a Roma nel 1963, dove si porta dietro tutta la famiglia, la moglie Ersilia (sposata nel 1949 e con la quale ha festeggiato il 24 aprile 2024 il settantacinquesimo anniversario di matrimonio) e le due figlie Anna e Loredana.
Le ricerche genealogiche effettuate dalla nipote di Michele, e dal prof. Igino Vigna, hanno portato alla luce una storia di famiglia caratterizzata dalla forte presenza di ultracentenari. Basti pensare per esempio al padre di Michele, Gabriele, arrivato all’età di 101 anni e al suo bisnonno, Francesco, vissuto dal 1800 al 1893. Ultima in ordine di tempo sua sorella, Raffaella, 103 anni, anche per lei è il caso di dire ancora meravigliosamente ben portati. Insomma, quelli che la scienza chiama i grandi segreti del dna.
Per questa festa di compleanno mi dicono si sia mobilitato un intero quartiere, quello di Centocelle a Roma dove Michele vive e dove è conosciutissimo. Sia lui, che le sue figlie. Attorno a lui tutta la sua bellissima famiglia, e dietro il portone di casa i tantissimi amici calabresi che vivono a Roma.
Lo stesso prof. Igino Vigna, invitato a festeggiare i 106 di Michele ha commentato così questo compleanno da record: «La giornata di ieri per me e per mia moglie è stata una giornata eccezionale, perché eccezionale è stato l’evento al quale abbiamo avuto il piacere di partecipare. È un duro lavoro quello del ricercatore di fonti storiche, ma con il tempo ci si appassiona. Mi sono emozionato nell’incontrare e conoscere personalmente un mio vecchio compaesano, sono anch’io di San Pietro in Guarano, e che quasi certamente passerà alla storia del nostro piccolo paesello arroccato ai piedi dell’altopiano silano, per essere il primo ad aver raggiunto questa età: Ma noi tutti naturalmente gli auguriamo possa raggiungere altri traguardi».
È il caso di dire, la vita non finisce mai di sorprenderci.
Buon Compleanno Michele, ma Buon compleanno anche a sua sorella Raffaella che il prossimo 16 luglio compirà 103 anni. (pn)