Per 18 mesi l’Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia sarà affidata a una commissione straordinaria. È quanto ha deliberato il Consiglio dei ministri, «in considerazione della necessità di proseguire nell’opera di risanamento dell’azione amministrativa rispetto agli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata».
Una decisione che, per il presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, «non ci sorprende».
«L’accesso agli atti chiesto mesi fa era stato un primo chiaro campanello d’allarme – ha sottolineato –. L’Asp vibonese paga decenni di abbandono e di malagestione: per troppo tempo sono state prodotte scorie radioattive che solo grazie all’intervento fermo e deciso dello Stato potremo smaltire più velocemente e in modo efficace».
«Il provvedimento del Cdm si riferisce a fatti avvenuti tanti anni fa – ha proseguito – noi negli ultimi tre anni abbiamo tentato di fare andare avanti un’azienda in enorme difficoltà. Ringrazio il commissario straordinario, il generale Antonio Battistini, per l’ottimo lavoro fatto nell’ultimo anno e mezzo. Sotto la sua gestione l’Asp ha avviato un positivo percorso di risanamento aziendale, con azioni concrete e per nulla scontate: dall’approvazione del bilancio alla stabilizzazione del personale, dalle iniziative per abbattere le liste di attesa alla riorganizzazione della farmacia territoriale, fino al potenziamento della neuropsichiatria infantile».
«L’Azienda – voglio sottolinearlo – si è costituita parte civile proprio nel processo penale ‘Maestrale Carthago’ contro tutti i dipendenti dell’Asp coinvolti, nonché contro gli aggressori del personale sanitario», ha detto Occhiuto, assicurando come «la Regione Calabria e la struttura commissariale che guido sono a disposizione dello Stato: con una proficua collaborazione tra istituzioni riusciremo, ne sono certo, a traghettare l’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia verso la normalità».