Il Comitato di Presidenza di Unindustria Calabria, presieduto da Aldo Ferrara, hanno fatto visita al presidente dell’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli, nei locali dell’Ente a Gioia Tauro.
Insieme al presidente Ferrara, il vicepresidente nazionale di Confindustria, Natale Mazzuca, Fortunato Amarelli, Presidente Confindustria Cosenza, Mario Spanò, Presidente Confindustria Crotone, Domenico Vecchio, Presidente Confindustria Reggio Calabria, Rocco Colacchio, Presidente Confindustria Vibo Valentia, Giovan Battista Perciaccante, Presidente Ance Calabria, Daniele Diano, Presidente Comitato Piccola Industria Unindustria Calabria, Umberto Barreca, Presidente Gruppo Giovani Imprenditori Unindustria Calabria, accompagnati dai Direttori Dario Lamanna, Direttore Unindustria Calabria e Confindustria Catanzaro, Rosario Branda, Direttore Confindustria Cosenza, Daniela Ruperti, Direttore Confindustria Crotone, Francesca Cozzupoli, Direttore Confindustria Reggio Calabria, Anselmo Pungitore, Direttore Confindustria Vibo Valentia, Luigi Leone, Direttore Ance Calabria.
In un’atmosfera di reciproca apertura e dialogo, il presidente Agostinelli ha guidato la delegazione degli industriali calabresi all’interno dello scalo portuale, al fine di far toccare con mano la moderna infrastrutturazione del porto, primo scalo italiano nel settore del transhipment, collegato con 120 porti nel mondo e 60 nel circuito del Mediterraneo.
Nel corso della visita, Agostinelli ha illustrato l’imponenza del porto di Gioia Tauro, che continua a registrare ottime performances. Nei primi tre mesi del 2022 si è determinato un aumento dei traffici del 28,1% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Agostinelli ha, quindi, posto l’attenzione sulla peculiarità di Gioia Tauro, che grazie ai suoi fondali profondi 18 metri è l’unico in Italia a ricevere le navi più grandi al mondo, dotate di oltre 400 metri di lunghezza, 60 di larghezza e una capacità di trasporto superiore ai 23mila teus.
Tra i punti visitati nel corso del tour interno allo scalo, la delegazione si è fermata di fronte il gateway ferroviario da cui partono tre coppie settimanali di treni da e verso gli interporti di Bari e di Nola. Si è poi indirizzata verso il terminal Automar Spa, che gestisce il trasporto delle autovetture, ed ha poi proseguito in direzione del cantiere dei lavori di resecazione della banchina di ponente, finanziati con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che ospiterà il futuro bacino di carenaggio.
L’incontro è continuato, all’interno dei locali dell’Ente, con l’apertura di un tavolo tecnico al quale parteciperanno gli industriali calabresi. L’obiettivo è quello di tracciare un percorso comune che dovrà portare a definire, ognuno nelle proprie competenze, l’indirizzo e la destinazione strategica futura da dare ai cinque porti interni alla circoscrizione dell’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio.
Molto soddisfatto dell’incontro si è manifestato il presidente dell’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio che ha dichiarato: «Ho apprezzato l’interesse che la classe imprenditoriale calabrese ha rivolto alle nostre infrastrutture portuali. – ha detto Agostinelli –. Abbiamo iniziato un cammino di sinergia e di strutturata collaborazione, convinti, ognuno nel proprio ruolo, che lo sviluppo della Calabria debba passare attraverso lo sviluppo dei trasporti e delle relative strutture logistiche. Il mio auspicio è quello di poter dare così spazio a numerosi progetti di crescita, capaci di offrire al territorio concrete ricadute economiche».
«Se vogliamo creare le condizioni perché questa regione possa competere in Italia e in Europa – ha dichiarato il vicepresidente nazionale di Confindustria, Mazzuca – è necessario puntare sui fattori utili a sostenere e sviluppare la manifattura. Il Mezzogiorno ed il Mediterraneo sono tornati ad essere baricentrici rispetto allo scenario geoeconomico internazionale; un posizionamento strategico anche grazie al raddoppio del Canale di Suez che può rappresentare l’occasione per dare vita ad una grande piattaforma logistica che, grazie ai suoi porti ed alle sue autostrade del mare, può candidarsi al ruolo di player primario nel trasporto europeo ed internazionale di merci e di persone».
«Una prospettiva di sviluppo con vista finalmente da Sud – ha proseguito – che potrebbe avere tra gli attori fondamentali Gioia Tauro, vera e propria porta del Mediterraneo, in uno con tutta la rete dei porti esistenti. Pandemia, guerra e crisi energetica in atto, stanno imponendo l’accorciamento delle filiere. Saper attrarre investimenti dovrà essere uno dei principali obiettivi della Calabria che guarda allo sviluppo ed alla crescita economica e sociale. Non possiamo deludere i giovani che ci guardano con fiducia e speranza».
«Il porto di Gioia Tauro – ha detto – non può continuare ad essere un enunciato ricorrente per convegni ed incontri, serve saper concentrare impegno ed attenzioni per creare le condizioni ideali. Per tutte: Zes pienamente operativa, collegamenti ferroviari efficienti, aree di retro porto pronte ed attrezzate ad accogliere imprese ed investimenti in grado di imprimere una spinta significativa alla crescita dell’intero Paese».
«Attribuisco particolare valore strategico all’incontro svoltosi con l’autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio – ha dichiarato il presidente Ferrara – in quanto si apre una nuova pagina e si avvia un tavolo di lavoro e di cooperazione con gli attori protagonisti di questo fondamentale asset logistico. Definire un comune percorso di crescita che leghi il rafforzamento delle infrastrutture portuali con lo sviluppo del sistema produttivo calabrese si configura, altresì, come un valore rilevante e fondamentale per la crescita dell’intera regione».
«Solo attraverso il dialogo – ha proseguito – la condivisione e le sinergie, infatti, è possibile abbracciare un reale e concreto progetto di sviluppo economico, solido e di lungo periodo. Del resto Gioia Tauro, il più grande porto di transhipment del Mediterraneo, e le aree industriali della Calabria si configurano strategici nodi logistici industriali e commerciali, unitamente agli investimenti infrastrutturali, in corso, che consentiranno, alla nostra regione di assicurare una mobilità efficace ed efficiente con collegamenti autostradali all’altezza, con un sistema aeroportuale efficiente e con un funzionale percorso di Alta Velocità. Particolare attenzione, ovviamente, dovrà essere riposta, altresì, sulla funzionalità della zona retroportuale e sulla immediate operatività della ZES».
«Serve infatti – ha proseguito il presidente degli industriali calabresi – uno sforzo comune per sostenere l’internazionalizzazione delle imprese, incentivarle alla ricerca di nuovi mercati, facilitare gli scambi commerciali, attrarre e sviluppare le filiere industriali del futuro, rendere i retroporti calabresi importanti snodi produttivi e commerciali dotati di sistemi e servizi logistici avanzati».
«Per supportare la valenza strategica di tale processo di cooperazione – ha concluso – sono certo che interverrà in maniera efficace anche l’ente regionale al fine di sostenere le condizioni di contesto più idonee tese a consentire il raggiungimento degli obiettivi prefissati». (rrc)