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L'Anpi contro l'autonomia differenziata: È una pretesa inaccettabile

Il coordinamento per la Democrazia Costituzionale: No al regionalismo differenziato

Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale ha lanciato un appello al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, affinché non porti avanti nessuna trattativa per l’autonomia differenziata.

Il Governatore, infatti, il 2 gennaio incontrerà il ministro Calderoli in Cittadella regionale e, per questo, il Coordinamento ha chiesto al presidente di «non avviare nessuna trattativa di attuazione dell’art. 116 sul settore energetico che contenga principi di regionalismo differenziato né su alcun altro settore in quanto non esistono garanzie di livelli essenziali uniformi su tutto il territorio nazionale ma solo i LEP non garantiti dal Parlamento»; «di impugnare la legge di bilancio 2023 in quanto non garantirà l’uguaglianza dei cittadini, fondamentalmente a sfavore dei cittadini della Calabria e del Meridione»; «di sostenere la legge di iniziativa popolare il cui primo firmatario è il prof. Massimo Villone, Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.146 del 24-6-22, unendosi ai sindaci e agli amministratori calabresi che già hanno aderito a questa istanza».

«Il Ministro Calderoli – si legge in una nota – rappresentante di un partito che ha sempre fatto del secessionismo il suo cavallo di battaglia, nei giorni scorsi ha trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri un disegno di legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata che andrebbe a produrre immani disuguaglianze tra i cittadini in base alla loro residenza e che avrebbe ricadute devastanti per le Regioni e i Comuni del Meridione».

«Non solo tale azione denota un’evidente scorrettezza istituzionale – prosegue la nota – in quanto il testo avrebbe dovuto prima passare al vaglio del confronto istituzionale in Conferenza Stato-Regioni e in Conferenza Unificata, ma con la Legge di Bilancio 2023, per mezzo dei commi 791-799, si introducono elaborati escamotage fingendo di voler definire i cosiddetti “livelli essenziali delle prestazioni” avviando in realtà il processo dell’ autonomia differenziata senza il minimo coinvolgimento del Parlamento».

«Il Presidente della Regione Occhiuto – viene evidenziato – non ha finora assunto posizioni chiare sul tema e pare giustificare tale disegno con vaghe dichiarazioni in merito alla fantomatica possibilità della Calabria di vendere l’energia che non consuma, omettendone le innumerevoli ricadute negli ambiti della scuola, della sanità, della mobilità, delle infrastrutture e del lavoro». (rcz)