I Club di Territorio ed il corpo consolare della Calabria del Touring Club Italiano hanno espresso dubbi in merito agli interventi previsti, con il Recovery Plan, sulla linea ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, in quanto «è scritto a pag.432 dell’allegato al documento di economia e finanza 2020 [bilancio 2021]: “Velocizzazione della relazione Roma-Napoli-Salerno-Reggio Calabria”. Cosa ben diversa di una linea Alta Velocità ad Alta Capacità, come quella oggi esistente sino a Salerno».
«Il piano Regionale dei Trasporti della Regione Calabria – si legge in una nota di Domenico Cappellano, console regionale per la Calabria del Touring Club Italiano – approvato nel 2016, con valutazione positiva della Commissione Europea del 2017, invece prevede la realizzazione di un nuovo itinerario ad alta velocità sulla direttrice Salerno-Reggio Calabria. La nuova linea, sempre secondo il precitato piano regionale, dovrebbe soddisfare al meglio il paradigma Larg [Lean, Agile, Resilient, Green]; ovvero una linea con progettazione snella ad altissimo tasso tecnologico, svincolata dalla presenza di merci pesanti, fortemente attrattiva per i passeggeri e per la logistica, solida e capace di far fronte ai rischi naturali e antropici più delle infrastrutture attuali, con grande caratterizzazione ambientale. In questo senso, il paradigma Larg può dare il nome alla nuova tipologia di linea».
«Tutto ciò – prosegue la nota – alla luce del fatto che il Mit. e Rfi del Gruppo Ferrovie dello Stato hanno già deciso di utilizzare per le merci il corridoio ionio-adriatico, partendo dallo Stretto; su questo corridoio, che è parte decisiva del Rail Freight Corridor 3, si sono investite notevoli risorse e i lavori sono quasi completati. Il costo della nuova linea Alta Velocità Larg, con velocità 300 km/h, non supererebbe i 10 miliardi. Un investimento di tale portata porterebbe ad avrebbe due risultati pratici: il primo una crescita del Pil così come peraltro attestato in una ricerca dell’Università di Napoli, sotto la guida del prof. Ennio Cascetta, che ha rilevato come nelle regioni più ricche (con reddito pro capite sopra la media) le città dotate di stazione Av hanno visto crescere il Pil del 10% nel decennio 2008-2018 (dato provinciale) contro il 3 % delle province che hanno una distanza superiore alle due ore da una stazione. Nelle regioni meno ricche, le città con stazione Av sono cresciute dell’8% contro lo 0.4% dei capoluoghi distanti più di due ore».
«Il secondo risultato – continua ancora la nota – della realizzazione della linea Av Larg, sarebbe lo sbocco lavorativo per migliaia di giovani meridionali che verrebbero coinvolti in tutte le fasi realizzative. Infine, non può non notarsi che le infrastrutture e le reti di trasporto influiscono sullo sviluppo dei territori, e la Calabria necessita di immediati interventi in tal senso, anche e soprattutto in termini turistici, che per il futuro rappresenta un percorso obbligato alla luce dell’enorme patrimonio naturale, culturale ed umano presente». (rrm)