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Il trasferimento tecnologico in un workshop internazionale all’Unical

Il trasferimento tecnologico in un workshop internazionale all’Unical

di FRANCO BARTUCCI –  Il trasferimento tecnologico (TT) è il complesso processo attraverso il quale idee, scoperte e innovazione tecnologica generate nei laboratori di ricerca, sia accademici che degli Istituti di Ricerca pubblici e privati, vengono trasformate in prodotti e servizi per la comunità con un impatto significativo sulla società. Il tema del trasferimento tecnologico (TT) è notevolmente condensato nel ruolo dinamico della terza missione come estensione ed evoluzione necessaria ed essenziale della ricerca accademica per generare valore adattandosi alle esigenze della società.

Di ciò si è parlato in un workshop internazionale che si è svolto presso l’University Club dell’Università della Calabria, il cui tema ha avuto come titolo: “Paradigm Shift of Academic Research Valorization and Technology Transfer for Eu Area“ (Cambio di paradigma nella valorizzazione della ricerca accademica e nel trasferimento tecnologico per l’area Unione Europea).

Tale iniziativa è nata dalla collaborazione di farmacologi dell’Unical e dell’Università Magna Graecia di Catanzaro con la Società Italiana di Neuroscienze, il Centro di Ricerche sulle Malattie Neurodegenerative, Dzne, di Bonn (Germania) e con il contributo dell’Area di Ricerca, Innovazione e Impatto Sociale (Ariis) dell’Unical.  Al workshop hanno partecipano ricercatori italiani e stranieri provenienti sia dal mondo accademico che da enti di ricerca accanto a ricercatori e docenti universitari che si sono distinti nel settore del trasferimento tecnologico.

Attualmente, questo argomento è particolarmente significativo nel campo della ricerca biomedica in cui le biotecnologie e le scienze omiche (genomica, proteomica, metabolomica) rappresentano una fonte inesauribile di innovazione con impatto imprevedibilmente elevato sulla società globale. In Italia, in verità, la rete degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs), sia di diritto pubblico che privato, contribuisce notevolmente al Trasferimento Tecnologico e molti di questi Irccs sono dotati di personale dedicato allo scopo

In un passato non molto lontano, un grande contributo all’innovazione tecnologica è stato fornito dall’industria farmaceutica italiana che ha avuto decenni di successo di livello internazionale. L’evoluzione dell’industria farmaceutica in sistemi sempre più integrati per far fronte ai cambiamenti della società ed alla notevole e costosa complessità ingegnerizzata per lo sviluppo di tecnologie per la salute sempre più efficaci e sicure ha portato ad una razionalizzazione che ha significato la perdita di investimenti in ricerca industriale anche nel nostro Paese. Mentre ciò ha sicuramente causato una perdita di posti di lavoro per fette molto qualificate delle nostre società. Bisogna pure riconoscere che è anche vero che la ricerca industriale ha aumentato il suo interesse verso gruppi dinamici di ricerca accademica da dove, dagli anni ottanta origina la storia di importanti innovazioni. Certamente, questo è il caso dello sviluppo di diverse categorie di farmaci e vaccini innovativi risultati da una ricerca mirata a partire dal target.

Il Workshop ha registrato complessivamente 16 relazioni a partire dalla prima mattinata, con l’introduzione del prof. Giacinto Bagetta, del dipartimento di farmacia HS&N, dell’Università della Calabria che ha curato l’iniziativa, a cui sono seguiti i saluti del prof. Francesco Scarcello, Pro Rettore dell’UniCal; nonché della prof.ssa Maria Luisa Panno, direttore del dipartimento di Farmacia.

Le prime due relazioni di apertura saranno a cura del prof. Monica Di Luca, presidente della Sins dell’Università di Milano; nonché del prof. Gianluigi Greco, direttore del dipartimento di matematica e informatica dell’Università della Calabria. A seguire sono intervenuti Giovanni Cuda, Rettore dell’Università “Magna Grecia” di Catanzaro; Giorgio Racagni, past Presidente della Società Italiana di Farmacologia di Milano; Pier Luigi Nicotera, direttore scientifico della Dzne di Bonn (Germania); Maria Luisa Panno e Vincenzo Pezzi dell’Università della Calabria, Francesco Valentini, membro del Senato Accademico dell’UniCal ed altri ancora. (fb)