;
Imbalzano

Imbalzano (Italia al Centro): Bilancio consuntivo 2021 e Bilancio di previsione, due gravi mancanze del Comune di Reggio

Pasquale Imbalzano, Presidente del Consiglio Federale  Provinciale e Coordinatore per la città di Reggio, già Consigliere Comunale di Italia al Centro, ha posto l’accento su due gravissime mancanze da parte del Comune di Reggio: la mancata approvazione del Bilancio Consuntivo 2021 e la mancata predisposizione del Bilancio di Previsione 2022.

Per quanto riguarda il primo, Imbalzano ha spiegato che con la mancata approvazione del Bilancio Consuntivo, «a tutt’oggi non è dato sapere come sono state effettuate le spese  dell’Ente  nel decorso anno e quindi   la effettiva ma immaginabile  situazione economica-finanziaria del Capoluogo della città Metropolitana» e che con la mancata predisposizione del Bilancio di Previsione, c’è il rischio concreto che dal mese di maggio il Comune stesso possa  operare  solo in dodicesimi mensili, con la concreta necessità  di essere costretti  ad erogare col contagocce anche i servizi essenziali, producendo    danni gravissimi a famiglie ed imprese reggine, già falcidiate da disastri di ogni  tipo».

«Da indiscrezioni  ventilate anche sulla stampa – ha detto – sembrerebbe che la madre di tutte le difficoltà, oggi più che mai, sarebbe rappresentata dalla enorme quantità di ratei attivi, cioè di somme iscritte a Bilancio l’anno scorso e negli anni precedenti tra i previsti  incassi, ma puntualmente  non avvenuti, in tutto od in parte,  per evidente incapacità amministrativa.  Come si vorrebbe definire altrimenti  il livello altissimo di evasione di tributi che dovrebbero fornire la maggior parte del gettito e di cui nessuno fin qui si è occupato, talchè a pagare sono sempre i soliti malcapitati? Col rischio concreto, per far quadrare i conti, di incappare in falsi in bilancio in cui nessuno, a partire dai Dirigenti, sarebbe disposto ad incorrere».

«È da due anni, tanto per fare un solo eclatante esempio – ha spiegato – che andiamo ripetendo che il cittadino reggino sarebbe disposto, pur a prezzo di gravi  sacrifici, a pagare quanto dovuto per Tari, in proporzione, abbattendo quindi il tributo, al servizio di raccolta ricevuto,  fornito come è noto “A singhiozzo”: cosa che, oltre ad essere statuito da leggi ed autorevoli sentenze, avrebbe garantito entrate ben più corpose, colpendo di pari passo la percentuale di furbetti che evadono completamente la Tari nell’indifferenza di chi avrebbe la responsabilità di una seria lotta all’evasione. Si è preferito tartassare comunque i pochi, col risultato  che il livello dei ratei attivi per la Tari, cioè  di somme non pagate, è  lievitato alle stelle, con il rischio  ormai consolidato di inserire in Bilancio somme evidentemente virtuali».

«Addirittura per il 2022 , si  pretende oggi – ha concluso – con i manifesti affissi in città,  l’acconto  del 75%  del costo storico, quando siamo solo alla fine del mese di aprile, mettendo nel conto  di dover continuare a spendere anche nel corrente anno le cifre iperboliche  del 2021, comprensive dell’enorme costo  già sostenuto  per trasferire in altre regioni una parte enorme dei rifiuti,  frutto  di ingiustificabili ritardi, per colpe degli amministratori di questi anni nella Città Metropolitana,  nella costituzione e nel funzionamento dell’ormai ex Ato della provincia di Reggio». (rrc)