SEMPRE PIÙ ANZIANI NELLA NOSTRA REGIONE, SECONDO L'ULTIMO BILANCIO DELL'ISTITUTO DI PREVIDENZA;
Povertà senza Reddito di Cittadinanza

I DATI DELL’INPS: IL 13% DEI CALABRESI
PERCEPISCE IL REDDITO DI CITTADINANZA

di ANTONIETTA MARIA STRATI – Reddito di Cittadinanza e calo demografico sono due questioni importanti con cui la Calabria deve fare i conti. La prima, la misura voluta dal M5S di Giuseppe Conte, è ampiamente diffusa nella nostra regione; la seconda, un triste dato di fatto.

Secondo i dati del Bilancio sociale di Inps Calabria, presentato nei giorni scorsi, «il 13 per cento della popolazione in Calabria è percettore di reddito (di cittadinanza) con una media di 563 euro a persona». Un dato che conferma quelli forniti a novembre da Open Calabria, in cui veniva evidenziato un record nazionale della nostra regione: stando ai dati di settembre 2022, i percettori del Reddito di cittadinanza sono 99mila (contro i 103 mila del 2021) e che le persone coinvolte sono 224 mila contro i 240 mila nel 2021.

Si tratta di dati che, per il presidente del Comitato Regionale Inps Gianfranco Trotta, fanno comprendere come il Reddito di Cittadinanza «vada riformato, vada rivisto ma non eliminato senza alternative, altrimenti una parte della popolazione sarebbe in povertà assoluta».

Dello stesso parere il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, che ha partecipato all’evento e ha sottolineato l’esigenza di una rapida riforma del provvedimento di cui evidentemente non si può fare a meno, salvo a far crescere situazioni di disagio nei nuclei familiari senza reddito.

Ma non è solo il tema del Reddito di Cittadinanza a destare preoccupazione. C’è anche il dato che conferma la Calabria come una regione che conta sempre più anziani. I pensionati «rappresentano il 62,08% (738.337 in aumento rispetto al 2020 che erano 735.699) rispetto alla popolazione attiva 14-64 anni (1.189.374 in diminuzione si registra, infatti, – 37.139 rispetto all’anno 2020) – si legge nei dati Inps –. Le pensioni erogate dall’Istituto in Calabria sono 738.337 di cui 620.415 relative alla gestione privata con un importo medio mensile di € 628.07; per la gestione pubblica, invece, le pensioni erogate sono 117.922 il cui importo medio è pari a € 1.884.37. Le pensioni destinate alle donne, esclusa la gestione dipendenti pubblici, risultano con un assegno medio di € 541.04 pari al 48.38% dell’intero ammontare delle pensioni liquidate anche se rappresentano il 56% dei percettori di pensioni».

«Questo dato conferma, ancora una volta – viene evidenziato – la disparità di trattamento economico e di carriere tra uomini e donne nel percorso lavorativo. I pensionati gestione privata titolari di un reddito pensionistico lordo inferiore a 1000€ sono circa l’87,68%». 

Nel corso della presentazione del Bilancio, a cui hanno preso parte il presidente Civ nazionale Inps, Roberto Ghiselli, il direttore Inps Calabria Giuseppe Greco e il presidente Trotta, è stato evidenziato come «le performance dell’Inps calabrese vedono l’istituto tra quelli con le prestazioni migliori in ambito sociale».

«I dati rappresentati dimostrano una ripresa rispetto all’anno tragico del 2020 – ha commentato il direttore Inps Calabria, Giuseppe Greco – . Evidentemente non poteva che essere così, però si traccia un trend che fa anche ben sperare e auspichiamo in una corsa nel 2023. Questo anche grazie all’impegno delle nostre lavoratrici e dei lavoratori dell’Inps che sono però in numero sempre più risicato. I risultati in termini di performance sono frutto anche di un rapporto assolutamente consolidato e ben funzionante con i cosiddetti stakeholders e i patronati senza i quali indubbiamente l’istituto non potrebbe vantare dati di questo livello».

Il presidente Trotta, poi, ha snocciolato i dati, presentando una novità del bilancio, ossia i ricorsi per rapporti di lavoro disconosciuti. Un ambito, ha affermato Trotta, nel quale «c’è un esercizio vario della fantasia che davvero alcune volte ci lascia interdetti». Il ricorso ad assunzioni fittizie per “accaparrarsi” le misure di sostegno al reddito, oppure per “aggiungere” punti ad una graduatoria, ha aggiunto Trotta «mortificano le migliaia di lavoratrici e lavoratori che con molti sacrifici si recano al lavoro ogni giorno e che, loro malgrado, sono costretti a fare ricorso agli ammortizzatori sociali perché licenziati oppure per le sospensioni del lavoro stesso. Oltre al lavoro nero, al lavoro precario e sottopagato esiste una nuova o vecchia categoria che è il lavoro fittizio finalizzato ad attingere dai sussidi statali».

Secondo la campagna di Customer Experience,  l’attività dell’Inps Calabria ha avuto una valutazione partecipativa 2021 con un punteggio di soddisfazione pari a 3,81 in linea con la media nazionale di 3,94. Diminuisce inesorabilmente il personale, una costante degli ultimi anni, ma che nel 2021 ha toccato la quota di 80 unità in meno rispetto all’anno precedente. 

Le lavoratrici e i lavoratori dipendenti nella nostra Regione nell’anno 2021 sono 495.185 in aumento rispetto al 2020, aumentano i lavoratori del settore privato del 6.8% per un totale di 263.563 e diminuiscono i lavoratori del settore pubblico dell’1.8%, infatti, si attestano a 109.255, unica categoria che diminuisce mentre sono in aumento i lavoratori autonomi dell’1.2%, così come aumentano anche i lavoratori parasubordinati del 5.5%, arrivando, quindi, a 13.834.

Rispetto al 2020 aumenta l’occupazione femminile in tutti i settori. Continua inesorabilmente il drammatico calo demografico, così come diminuisce la popolazione residente soprattutto nelle aree interne. Altro dato preoccupante si conferma il saldo negativo dei processi migratori con un -8.568 di iscrizioni nonostante un saldo positivo dei processi migratori con l’estero di + 1.247.

Nel 2021 le prestazioni di sostegno al reddito per cessazione di lavoro accolte sono state 147.686 in aumento + 3.2% (NASpI, anticipazione NASpI, DISCOLL, D.S. Agricola) con una forte diminuzione delle DIS-COLL pari al 14,62 ed un aumento delle NASpI del 4% circa e delle Anticipazioni NASpI del 26.27 in aumento anche la D.S. Agricola del 2.86% rispetto al 2020.

Per quanto riguarda le misure relative alle sospensioni del rapporto di lavoro nel 2021 le ore autorizzate sono state 40.630.639 concentrate soprattutto nei Fondi Solidarietà F.I.S. 38%, Cassa Integrazione Guadagni in Deroga 34.3%, nel 2020 le ore autorizzate furono 51.297.872.

I sussidi erogati nell’anno 2021 di competenza della Regione Calabria ed erogati dall’INPS sulla base di apposite convenzioni per interventi di politiche attive per il lavoro e tirocini hanno riguardato 6.203 beneficiari, per una spesa totale di 18.375.000 euro. 

Le indennità Covid-19 previste nei vari decreti-legge sono state erogate, le domande definite 241.298 recuperando anche la giacenza relativa al 2020. 

Per quanto riguarda l’Invalidità Civile anche nel 2021 è proseguita l’attività in convenzione con la Regione Calabria con l’affidamento all’Istituto delle funzioni relative all’accertamento dei requisiti per l’ottenimento della pensione che ha, nei fatti, accorciato notevolmente i tempi di attesa e di erogazione della prestazione. Si conferma il trend negativo degli scorsi anni rispetto alle pensioni di invalidità erogate. 

Quelli presentati dall’Inps, dunque, sono dati che – come ha evidenziato Occhiuto – «dovrebbero essere alla base delle decisioni politiche». (ams)