LA 106 RESTERÀ NELLA RETE SECONDARIA, MENTRE RESTA ESCLUSA DA CATANZARO LIDO A REGGIO CALABRIA;
FOCUS_Statale 106 jonica esclusa da Rete Ten-T

LA 106 JONICA NON SARÀ NELLA RETE TEN-T
È L’ENNESIMA SCONFITTA PER LA CALABRIA

La fascia Jonica e la Statale 106 “hanno perso” la partita per essere inserita nella Rete Ten-T Core. È il triste epilogo di una lunghissima e dura battaglia che ha visto in prima linea l’Odv Basta Vittime sulla Strada Statale 106 che ha chiesto, più volte, l’inserimento della Statale 106 Jonica nella Rete Ten-T e l’intervento del Governo che, purtroppo, non è arrivato.

Una battaglia, che non è stata solo dell’Odv: sulla vicenda, era intervenuto anche l’eurodeputato di Fratelli d’ItaliaVincenzo Sofo che aveva chiesto l’inserimento integrale della SS 106 tramite un’interrogazione e a cui il commissario europeo ai Trasporti, Adina Valean, aveva confermato la disponibilità a valutare la proposta, qualora il Governo italiano l’avesse sottoposta entro i termini utili. Proposta che non è mai arrivata e, intanto, la Commissione Europea ha chiuso il processo della revisione, che ha visto inseriti, invece, il Porto di Civitavecchia e la dorsale Adriatica tra Ancona e Foggia, sia stradale che ferroviaria, nella Rete Ten-T Core e Extended Core.

Una vera e propria «colossale sconfitta» ha scritto Basta Vittime «per merito di un Governo che non è stato praticamente mai incalzato dai parlamentari ed europarlamentari calabresi. La Statale 106 resterà, ancora per anni, fino alla prossima revisione della Rete TEN-T, inclusa nella rete Comprehensive (secondaria), tra Taranto e Catanzaro Lido. Resterà praticamente esclusa da Catanzaro Lido fino a Reggio Calabria. Inoltre, anche la parte inclusa nella rete Comprehensive potrà ottenere finanziamenti marginali per la realizzazione di interventi di manutenzione mentre sarà impossibile ottenere risorse per la realizzazione di nuove tratte ammodernate».

«Così – si legge in una nota – mentre la Regione Abruzzo oggi esulta e parla di risultato storico, guardando peraltro con ottimismo al futuro grazie anche ai «5 miliardi di euro per trasformare davvero la linea ferroviaria adriatica» che il Governo ha messo nella manovra di bilancio attraverso i fondi del Recovery Fund la Calabria jonica resta sempre più indietro rispetto all’Italia in termini di collegamenti infrastrutturali strategici per la sicurezza e lo sviluppo economico».

«Il Direttivo dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – prosegue la nota – evidenzia l’ennesima occasione persa per la Statale 106 in Calabria e sottolinea le responsabilità politiche dei parlamentari calabresi a Roma e di quelli presenti a Bruxelles. Noi non rinunceremo ad informare i cittadini calabresi al fine di diffondere la verità e di far nascere una nuova consapevolezza: ogni intervento per la Statale 106 è possibile a patto che la classe dirigente politica calabrese al Governo inizi a fare il proprio lavoro con impegno invece di fare tutt’altro…».

Sulla questione è intervenuto l’europarlamentare Sofo, secondo cui «il Governo ha lasciato scadere i termini per la presentazione della proposta o che questa non sia stata presentata in modo adeguato e dunque sia stata rigettata».

«Una responsabilità – ha scritto Sofo – che ci chiarirà presto il commissario Valean al quale ho subito presentato un’ulteriore interrogazione per avere le motivazioni ufficiali di questa esclusione».

«D’altronde – ha proseguito – i ministri Enrico Giovannini e Mara Carfagna non hanno ancora dato risposta al sollecito fatto dal deputato Wanda Ferro all’indomani della risposta della Commissione europea, affinché Roma intervenisse tempestivamente presentando la richiesta di inclusione della SS106».

«Si tratta di un pesante schiaffo alla Calabria da parte del Governo – ha evidenziato – che lascia questa importante arteria stradale monca, privandola di un’importantissima opportunità, anche economica, per la messa in sicurezza e il potenziamento finalizzato a farne infrastruttura di connessione tra la dorsale ionica calabrese e il resto dItalia e d’Europa».
«Ancora una volta – ha concluso – si decide di condannare questo territorio, facendogli perdere sempre più terreno rispetto al resto della Nazione, come dimostra il fatto che altre aree d’Italia siano state invece inserite nella revisione del Ten-T. Peccato che senza uno sviluppo armonico, coordinato e integrale di tutti i territori meridionali non ci sarà mai uno sviluppo del Sud. E senza di esso, non ci sarà mai un ruolo da protagonista per l’Italia nel Mondo». (rrm)