A CHE PUNTO SONO REGIONE, LE ASSOCIAZIONI E GLI ENTI PER RESTITUIRE AI CALABRESI IL MARE CHE MERITANO?;
Monitoraggio del mare in Calabria

LA LUNGA STRADA PER UN MARE PULITO
IN CALABRIA, LA SINERGIA È LA CHIAVE

Il mare non è solo una questione della Calabria, ma anche – e soprattutto – dei calabresi. Il problema dell’inquinamento e della maladepurazione, infatti, è un problema atavico a cui si è iniziato a lavorare seriamente solo di recente, con l’elezione di Roberto Occhiuto a presidente della Regione.

Non che prima non fosse stato fatto nulla ma, con dati e fatti alla mano, il presidente Occhiuto è riuscito a creare quelle sinergie – forse prima irrealizzabili – tra Enti, Associazioni e autorità che potrebbero dare davvero la svolta di cui il nostro mare ha decisamente bisogno.

Come già ribadito dal direttore dell’ArpacalDomenico Pappaterra, c’è stata «una nuova consapevolezza nell’affrontare le criticità causate da decenni di incuria e abusi di ogni genere; penso alle iniziative dell’Associazione Mare Pulito Bruno Giordano nel vibonese, al recente incontro dell’associazione Mare Pulito (con la quale Arpacal ha sottoscritto un protocollo di collaborazione) con il presidente della Regione Calabria e le altre istituzioni, all’uscita del rapporto Mare Monstrum di Legambiente, alle proposte di Alleanza Ecologica per l’Italia e alle diverse iniziative di controllo ambientale delle associazioni ambientaliste dell’alto tirreno cosentino e del medio tirreno lametino».

«Questo fermento denota un cambio di passo che va nella giusta direzione, ovvero – ha detto Pappaterra – quella di unire tutte le forze in una sfida quasi impossibile ma che si potrà vincere se tutti quanti remeremo dalla stessa parte».

Ne è l’esempio del Protocollo d’intesa per la Salvaguardia e la Tutela del Mare, sottoscritto nel 2021 tra l’Associazione Mare Pulito e i Comuni dell’Alto Tirreno Cosentino, che sono continuamente vittime di casi di maladepurazione.

Una situazione, che è stata continuamente denunciata da Italia Nostra Alto Tirreno Cosentino, e che, in risposta alle dichiarazioni rilasciate da Occhiuto, secondo cui «per 20 anni non si è parlato di depurazione; quindi ora stiamo cercando di rimediare a 20 anni di inerzia. Non sarà facile avere un mare cristallino già questa estate. Confidiamo di risolvere il problema della depurazione in due anni, ma se quest’anno lo risolvessimo al 40% non sarebbe male», ha chiesto di «vedere prima i fatti», oltre che «più serietà e responsabilità da parte di tutti».

Detto fatto. Il Governatore ha avviato una serie di iniziative per il Mare Pulito, come l’ordinanza del 16 giugno per interventi urgenti sui depuratori di 13 Comuni della fascia Tirrenica e sugli scarichi abusivi, la collaborazione con il direttore della Stazione Zoologica “Anthon Dorn”, Silvio Greco e, per ultimo, un’azione di monitoraggio sperimentale del mare, che si svolge utilizzando elicotteri e droni. Importante, poi l’attivazione di un tavolo regionale con Procure, Prefetture, Capitanerie di Porto, Guardia di Finanza e Carabinieri per le attività di verifiche degli scarichi abusivi e delle anomalie presenti.

Tutte azioni che sicuramente non risolveranno il problema immediatamente ma che porteranno, nel tempo, ai risultati tanto sperati. Tuttavia, anche se Arpacal ha rilevato che quasi il 90% della nostra costa con acque in qualità eccellente, solo il 2,3% è da considerare in qualità scarsa, il problema del mare sporco, purtroppo, sarà un tema continuo nell’estate dei calabresi.

Proprio nella giornata di domenica, a Marina di San Lorenzo, in provincia di Reggio, è arrivata la denuncia da residenti e turisti per il mare inquinato.

«Prendere un’infezione dovuta al mare inquinato nel 2022 è davvero inaccettabile. Come possiamo definire questo un paese civile quando mancano anche le cose più basilari? Tutto questo, poi, è aggravato dal fatto che il cittadino non ha un punto di riferimento nelle istituzioni con cui interfacciarsi, a cui chiedere risposte. La rassegnazione regna sovrana», hanno denunciato i bagnanti, che hanno chiesto a Occhiuto di «”toccare con mano” la gravità della situazione nella costa jonica reggina. Servono soluzioni concrete, basta a quelle tampone che non fanno altro che peggiorare la situazione. Questa terra ha bisogno di riscatto, mentre cittadini e turisti meritano di vivere in serenità i pochi giorni di ferie di cui possono godere». (rrm)