di FRANCO BARTUCCI – La Pro Loco di San Vincenzo La Costa (Cosenza) al centro dell’attenzione regionale e nazionale per il riconoscimento di sede idonea per la programmazione del Servizio Civile Universale, finanziato dall’Unione Europea e dalla Presidenza del Consiglio.
Grazie alla concessione di comodato d’uso di una struttura messa a disposizione dalla BCC Mediocrati di Rende, con presidente il dott. Nicola Paldino, collocata in zona centrale del paese, ha ottenuto questo importante riconoscimento consentendole di essere sede operativa di lavoro per tre giovani del posto nell’adempiere alla realizzazione del Progetto “Le antiche industrie e l’artigianato calabrese: un passato da conservare e tramandare”, rientrante nel piano triennale Unpli 2020/2022 per la programmazione del servizio civile universale.
I tre giovani, Curcio Alessandro Simone di San Sisto dei Valdesi, Palmina Iantorno di Gesuiti, Ludovica Pulice di San Vincenzo La Costa, accolti dal presidente della Pro Loco, Giovanni Pirri, hanno preso servizio presso la sede della Pro Loco al cui interno è collocata la Biblioteca pubblica, sottoscrivendo il contratto di lavoro per un periodo di un anno che saranno guidati nel ruolo di maestro, o meglio di Operatore Locale del Progetto, dalla esperta Alessandra Mirandola.
Per manifestare il suo stato di soddisfazione ed apprezzamento del risultato ottenuto dalla locale Pro Loco ed estendere gli auguri di buon lavoro ai tre giovani è pure intervenuto il sindaco di San Vincenzo La Costa, avv. Gregorio Iannotta.
In particolare il progetto “Le antiche industrie e l’artigianato calabrese: un passato da conservare e tramandare” intende attuare azioni volte alla riscoperta e promozione del patrimonio industriale e artigianale all’interno di un percorso in cui vede “Le Pro Loco per la rinascita delle comunità, il patrimonio culturale e ambientale per la ripartenza dell’Italia”, coerentemente con gli obiettivi programmatici dell’Unpli, che ha per la Provincia di Cosenza una particolare sensibilità ed impulso ad opera del suo presidente, Antonello Grosso La Valle.
«La scoperta dei luoghi, delle imprese industriali, delle antiche fabbriche, delle botteghe e laboratori artigianali e delle storie ad essi legate, potranno certamente contribuire a tramandare la storia della comunità locale e del territorio calabro», è quanto si afferma nel testo di presentazione del progetto.
«I macchinari utilizzati per la lavorazione della seta, per la trasformazione dei prodotti agricoli, per la produzione dello zinco, per la produzione dell’olio, per la lavorazione del pane, per la lavorazione della ceramica, etc., risultano di impegno e maestria, possono essere interpretati come gli antenati delle attuali macchine».
Tutti valori e patrimoni che fanno parte della storia contadina del territorio di questo comune collinare dell’area cosentina e che può creare nei giovani arricchimento culturale e professionale.
«Quindi, tramite un processo di riscoperta, possono divenire testimonianza tangibile delle antiche produzioni e dei cambiamenti avvenuti nel corso dei secoli, così come previsto anche dal programma d’intervento in cui il progetto è inserito. Il programma, infatti, prevede specifiche e incisive azioni volte alla salvaguardia e promozione di questi beni, che risultano al giorno d’oggi in stato di abbandono, non conosciuti e non adeguatamente valorizzati».
Avranno modo questi giovani sotto la direzione della Operatrice Locale del Progetto, Alessandra Mirandola, ed accoglienza ambientale della direzione della Biblioteca, come della dirigenza della Pro Loco, di riscoprire i diversi aspetti positivi del proprio territorio di appartenenza apprezzandone le potenzialità in modo da incrementarne la conoscenza di questi beni materiali ed immateriali legati al patrimonio “industria – artigianato” del territorio calabro, coinvolgendo i giovani nell’essere motore culturale della regione.
Lo scopo del progetto è anche quello di consolidare nei ragazzi la fiducia in sé stessi e soprattutto quello di metterli nelle condizioni di capire meglio le proprie propensioni umane e professionali. Lo faranno mettendosi alla prova giorno per giorno attraverso il contatto con la gente e le istituzioni.
«Questi giovani – ha dichiarato il presidente della Pro Loco, Giovanni Pirri, si metteranno alla prova giorno per giorno attraverso il contatto con la gente e le istituzioni. Contatti che li aiuteranno a capire meglio i meccanismi che sono alla base della società civile, le priorità burocratiche e le scale gerarchiche previste dalla struttura sociale contemporanea. Particolare attenzione sarà rivolta all’aspetto riguardante le dinamiche del gruppo, perché dovranno condividere con i compagni, con lo stimolo dell’Operatore locale del progetto, un percorso lungo un anno, che li vedrà impegnati a svolgere compiti delicati negli ambiti in cui l’associazione Pro Loco opera, a cominciare dalla prossima “Notte Bianca”, giunta all’ottava edizione, che si svolgerà il prossimo 6 agosto nell’antico storico Borgo di San Sisto dei Valdesi». (fb)