IL DESOLANTE DATO CHE EMERGE DAL REPORT DELL'ISTAT SULLA VIVIBILITÀ NELLE CITTÀ METROPOLITANE;
LA REGGIO DI UN TEMPO, BELLA E GENTILE OGGI È LA PEGGIORE TRA LE 14 METROCITY

LA REGGIO DI UN TEMPO, BELLA E GENTILE
OGGI È LA PEGGIORE TRA LE 14 METROCITY

di ANTONIETTA MARIA STRATI – La Città Metropolitana di Reggio Calabria risulta la peggiore in Italia, tra le 14 Metrocity, per il benessere dei suoi cittadini. Lo ha rilevato l’Istat nel Report Il benessere equo e sostenibile dei territori, in cui indica Reggio Calabria come la peggiore per le misure di benessere, con un 79% sotto la media italiana.

Accanto a questo desolante dato, l’Istituto ha indicato, per la soddisfazione per la vita nei capoluoghi per le persone di 14 e più, Reggio tra le città con i risultati migliori: il 54,7% delle persone molto soddisfatte per la propria vita. Ottimi risultati, anche, sul dato sulle Persone su cui contare, in cui la Città dello Stretto ha la percentuale più alta (88,8%) di persone con parenti su cui contare, mentre Palermo con il 62,2% presenta la percentuale più bassa.

L’Istat, attraverso il report, permette di confrontare le 14 città metropolitane – dove vive il 36,2% della popolazione – evidenziando i divari rispetto all’Italia, i punti di forza e di debolezza, le evoluzioni recenti.  Inoltre, tre focus tematici approfondiscono il quadro del benessere nei domini Istruzione e formazione, Benessere economico e Ambiente con nuove misurazioni sulla disponibilità di risorse educative e sugli esiti scolastici, sulle condizioni economiche degli individui, sull’esposizione della popolazione nelle isole di calore urbane. Altri contributi esplorano le disuguaglianze interne alle aree vaste metropolitane, analizzando alcune misure di benessere sui 14 capoluoghi e sul restante territorio.

Per la prima volta nel report vengono diffusi indicatori di benessere relativi alle reti d’aiuto, alla percezione di degrado e di sicurezza nella zona in cui si vive e alla soddisfazione per la vita, elaborati a partire dal Censimento della popolazione. Ma non solo: sull’ambito dell’istruzione, l’Istituto ha rilevato un divario tra Bologna (80,3%) e Catania (56,6%) sull’istruzione medio-alta delle persone tra i 25 e i 64 anni, evidenziando come ci siano 23,7 punti di differenza.

Anche per il numero di occupati, è stato rilevato come nel Nord Italia oltre il 70% delle persone tra i 20 e i 64 anni sono occupati, mentre nel Mezzogiorno circa il 50%, con Napoli, Catania e Palermo con i valori più bassi.

Per quanto riguarda le condizioni economiche degli individui, dagli ultimi dati disponibili, ossia dal 2021, c’è «più disuguaglianza tra gli individui nelle città metropolitane del Centro-Nord, dove il reddito disponibile equivalente annuo è mediamente maggiore. Milano è la città metropolitana con la media più elevata in Italia (26 mila euro). Nel Mezzogiorno il reddito medio più alto è nella città metropolitana di Cagliari (19 mila euro).

Sulle risorse educative ed esiti scolastici, l’Istat ha rilevato – nonostante l’ultimo dato non sia disponibile – «grandi carenze in tutte le città metropolitane del Mezzogiorno, con risultati particolarmente critici per Palermo e Napoli ed eccezione positiva per Bari. Milano mostra una maggiore carenza di risorse educative rispetto alle altre città metropolitane del Centro-Nord da cui si distacca».

Tra giugno e agosto 2024 il 90,6% della popolazione residente nei capoluoghi Città Metropolitane, è stato esposto a temperature superficiali di 40°C o più (media di 3 mesi). Si tratta di 8,4 milioni di persone, tra le quali oltre 1,3 milioni di bambini fino a 5 anni e anziani di 75 anni e più.

Dati, quelli indicati dall’Istat, che dovrebbero far riflettere la Città Metropolitana di Reggio Calabria sulle criticità da affrontare con urgenza.

Durissima la presa di posizione di Emanuela Chirico, del Coordinamento Forza Italia Giovani di Reggio, che ha evidenziato come «dieci anni di amministrazione Falcomatà hanno portato Reggio Calabria ad un punto di stallo inaccettabile: i dati del report Istat non sono soltanto numeri, ma rappresentano il malessere vissuto quotidianamente da ogni singolo cittadino».

«Questo quadro desolante non è casuale: è il risultato di un decennio in cui le promesse sono rimaste tali, e le esigenze dei reggini sono state ignorate», ha evidenziato Chirico, sottolineando come «le criticità che emergono riguardano istruzione, occupazione, e qualità dei servizi pubblici, elementi indispensabili per migliorare la vita dei cittadini ed impedire la fuga di noi giovani».

«Noi ragazzi non dovremmo essere costretti ad abbandonare la nostra terra – ha sottolineato – ma la mancanza di opportunità e il degrado delle infrastrutture ci spingono a cercare altrove ciò che Reggio non riesce più ad offrirci».

«Personalmente, da reggina – ha aggiunto – da giovane ragazza costretta a “fuggire” al nord, è frustrante pensare che per troppo tempo Reggio Calabria sia stata gestita senza una visione chiara di sviluppo e senza interventi concreti per migliorarne le condizioni socioeconomiche e la qualità della vita».

«Reggio Calabria merita più di tutto questo – ha concluso – perché è più di tutto questo. Abbiamo bisogno di un rilancio serio, di un impegno concreto che porti la nostra città a splendere di nuovo. Tutti noi abbiamo il diritto di vivere una vita dignitosa. Dentro di me ho ancora la speranza che le cose possano migliorare, lo spero davvero». (ams)