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Turismo invernale, Fisascat Cisl: Ripartire da Gambarie e da un patto per il lavoro

Lo Papa (Fisascat Cisl): Serve tavolo istituzionale per carenza personale

Il segretario generale della Fisascat Cisl CalabriaFortunato Lo Papa, ha chiesto un tavolo istituzionale per la carenza di personale, per «costruire le condizioni per cui il settore possa offrire un impiego stabile con prospettive di crescita professionale ed economica».

Il segretario infatti, ha ribadito che «è necessario lavorare ad un patto tra forze sindacali dei lavoratori e delle aziende per trovare soluzione al problema. Servono condizioni di lavoro più dignitose, contrattazione di secondo livello per migliorare le retribuzioni, politiche attive e formazione per i lavoratori per migliorarne i profili professionali».

Lo Papa, poi, ha spiegato che «le motivazioni che hanno reso il settore meno appetibile per i lavoratori sono tante, a partire dalla necessità spesso di convertirsi  ad altre attività  perché in cerca di maggiore stabilità economica e migliori condizioni di vita e di lavoro».

«Dopo il Jobs Act gli stagionali del turismo si sono ritrovati persino l’indennità di disoccupazione dimezzata, ed è chiaro che non si può trascorrere l’anno attendendo due/tre mesi di lavoro. Bisognerebbe piuttosto ragionare su una stagionalizzazione prolungata così come avviene in altre regioni», ha commentato il cislino, aggiungendo poi che a pesare sono anche «il crollo demografico complessivo che prosciuga il bacino dei potenziali lavoratori stagionali e le condizioni lavorative nel settore, spesso insostenibili, con grandi carichi di lavoro concentrati in pochi mesi e salari mediamente bassi».
«Inutile perdersi attorno a frasi fatte e polemiche inutili – ha concluso il sindacalista – che torna a proporre il Patto per Lavoro nei settori stagionali ma non solo. La regione Liguria, ad esempio, che lo ha adottato ha erogato bonus assunzionali per incentivare le aziende turistiche affinché garantiscano l’apertura dell’attività per periodi più lunghi, con un aumento sia in termini numerici che di durata dell’occupazione degli addetti». (rcz)