;
Sergio Mattarella

L’OPINIONE / Eduardo Lamberti Castronuovo: Presidente Mattarella, perché a Sanremo sì e per il 50° dei Bronzi no?

di EDUARDO LAMBERTI CASTRONUOVO – I Bronzi e Sanremo. La cosa diventa preoccupante. Non che non c’era da aspettarselo ma la misura è davvero colma.
Che Sanremo rappresenti un momento importante per la cultura popolare, Non c’è dubbio, ma che si stia esagerando, è sotto gli occhi di tutti!

Una pubblicità martellante quanto ossessiva ci ha accompagnati per mesi con un countdown da lancio nello spazio dei tanto amati missili, una miscellanea tra politica e spettacolo che non ha mai avuto eguali. Insomma, una decadente promozione che nulla a che vedere con un festival della canzonetta dove una serie improponibile di parole al vento, con musiche pressoché improvvisate e cantanti qualche volta vicini al ridicolo, hanno umiliato la vera identità della musica leggera italiana.

Certo si dirà che è stato un successo, che di meglio non c’è mai stato ma è tutto talmente scontato che non ci crederà nessuno! La vera sindrome dell’ applauso. Quella che registra ovazioni anche se chi sta cantando stecca e chi sta parlando dice ovvietà fanciullesche.
Due però sono gli elementi la cui gravità supera anche la più risoluta ostinazione di trovare il bello laddove non c’è proprio. Il primo è quello di voler a tutti i costi spettacolarizzare la politica con un batti e ribatti sull’intervento di Zelens’kyj (Presidente dell’Ucraina) al Festival: una inclusione letteralmente folle che voleva confondere il trovatore con la

Semiramide. La guerra, ahinoi, è cosa seria e sopratutto dolorosa: cosa avrebbe rappresentato la presenza di uno dei guerreggianti ad un fatto meramente ludico? Non è dato sapere! Ma lo stesso altalenare della partecipazione si o no, la dice lunga sulla validità della scelta primaria.

Il secondo elemento ci vede coinvolti più da vicino. La presenza del capo dello stato al festival! Ho grande rispetto per la figura del capo dello Stato Mattarella ma sinceramente la delusione è grande nell’aver saputo della sua presenza così rappresentativa da vederlo, questa volta , assolutamente fuori luogo.

Noi reggini, poi, nel non averlo avuto ospite gradito a Reggio in occasione del 50nario del Bronzi di Riace, siamo ancora più contrariati da questa presenza alla kermesse delle canzonette in contrapposizione ad una assenza ad una manifestazione culturale quale quella realizzata con tanti sforzi al Teatro Cilea di Reggio la sera del 17 dicembre Eppure il cast, di livello internazionale reale, avrebbe meritato – vista anche la Ricorrenza storica – la presenza del presidente.

La cosa è ancora più grave se realizziamo che nessun rappresentante dello Stato è venuto in città a salutare un evento così importante. Eccezion fatta per il Sottosegretario Maria Tripodi.

Siamo un popolo di serie B? Siamo italiani anche noi? Sanremo vale più dei Bronzi? Le domande sono tante. Chi risponderà mai?
Lo facciano le nostre coscienze. Valutino quanto peso abbia la nostra città nel panorama nazionale e tra coloro che contano tra le cariche dello Stato! La risposta non è difficile.
Ma l’indignazione non può che essere tanta. (edc)