di EMILIO ERRIGO – Mentre plaudo con forza a quanti criticano e denunciano alle pubbliche autorità di Polizia locale, alle Forze di Polizia dello Stato e Autorità Giudiziaria, il crescente degrado ambientale, facendo impattare il palmo delle mie resistenti mani per fare più forte e intenso il battito di consenso, non ritengo affatto ne sento l’obbligo morale, di dover fare cosa analoga, verso coloro oramai in verità tantissimi, i quali si sono da tempo appassionati alla fotografia istantanea e paesaggistica, alla cinematografia e scenografia ambientale, rappresentando solo il lato più brutto, conveniente, triste, denigrante, soddisfacente e forse anche appagante della parte che più non va bene della Calabria.
Non mi convince affatto la mitragliatrice mediatica, che senza esclusione di colpi, spara sul web senza riserva alcuna, miglia di immagini e centinaia di filmati a dritta e manca, facendo apparire la Calabria, come se fosse non la nostra Regione, da rispettare, amare e far amare, ma una grande discarica abusiva maleodorante incontrollata.
Non sono proprio d’accordo con quanti sia pure in assoluta buona fede, continuano a limitarsi a far girare e diffondere il degrado esistente e persistente, in alcune e solo per fortuna in alcune, aree territoriali urbanizzate e non della Calabria.
E le tante bellezze e paesaggi mozzafiato incantevoli della Calabria dove sono?
Tutto il resto, il bello, l’affascinante, l’unicità dei luoghi e paesaggi incantevoli ben curati e manutenuti, che sono pure tanti da far vedere, fotografare, filmare, far conoscere con l’orgoglio di essere figli di quella terra di Calabria, viene fatto ignorare, non conoscere, omesso, vietato, escluso, ininfluente, ritenuto inconsistente, credo che potrebbe rivelarsi utile per comparare il pensiero e il giudizio costruttivo con quello distruttivo per l’immagine della Calabria e dei Calabresi.
E no miei fotografi, cine operatori, scenografi, che siano professionisti o dilettanti poco importa, così facendo non creiamo massa critica positiva , propositiva e riflessiva convergente. Così ci si limita solo a rappresentare parzialmente, l’esistente, il vero, le aree degradate, abbandonate e tante cose ancora, ma a me appare poca utile cosa.
Vorrei più strategia e più tattica, nelle vostre buone azioni di rappresentazione del vero, ritenendo le vostre azioni, poco incisive e determinanti.
Le vostre immagini contro i misfatti e crimini ambientali che danneggiano lo stato dei luoghi, inquinano il mare i fiumi, rendono l’aria irrespirabile, tossica e nociva per la salute pubblica, vanno denunciate a chi ha la competenza e l’obbligo di intervenire.
Non solo foto e video riprese, da far vedere sul web, ma foto e filmati, considerati in diritto processuale penale atti irripetibili, in quanto datati, con orario e luogo, del rilievo fotografico, e della ripresa filmata eseguita quando e da chi.
Limitarsi a continuare a far vedere il brutto è puro autolesionismo. Cosa credete che in altre città e province d’Italia, non esistano aree degradate, deturpate, coste cementate, poco manutenzionate, non tanto pulite, micro e grandi discariche di rifiuti industriali e materiali vari abbandonati, vaste zone incurate, inquinate da monossido di carbonio e altre particelle nocive?
Mica lo rendono pubblico sul web, si guardano bene dal farlo, zitti per carità altrimenti i turisti il prossimo anno se ne andranno in Calabria!
Occorre denunciare, denunciare e denunciare, una o cento volte, ogni scatto o più scatti assieme, così facendo il rigore della legge presto o tardi arriverà e sanzionerà, così come sta accadendo a Reggio Calabria, chi con il proprio disdicevole e inaccettabile comportamento, non solo lede e abbruttisce, l’immagine della propria bellissima città in cui vive, ma attira l’interesse di quanti potrebbero con una puntuale strategia e tattica, tentare senza riuscirci, ad allontanare il più possibile, i milioni e milioni di visitatori culturali e turisti ambientali che ogni anno sempre in gran numero arrivano e arriveranno nella nostra amata e amabile Terra di Calabria. (er)
[Emilio Errigo è nato a Reggio di Calabria, già docente di Diritto e Tecniche di Polizia Ambientale, Generale in ris. della GdiF]