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Piazza De Nava RC

L’OPINIONE/ Enzo Vitale: Demolizione Piazza De Nava, una questione estetica e identitaria

di ENZO VITALE* – All’arch. Vitetta, che si è studiata a tavolino la demolizione di piazza De Nava, suggeriamo di leggere La città come opera d’arte di Marco Romano (Giulio Einaudi, 2008), o di rileggere il volumetto se già letto. Sono elegantemente rappresentati alcuni concetti di estetica urbana il cui mancato rispetto, per un architetto soprintendente alla tutela e conservazione dei beni storici e culturali, potrebbe divenire un caso: proponendo la demolizione del bello e dell’antico si potrebbe andare in collisione con la mission dell’Istituto che si rappresenta.

Mi spiego meglio. Posto che piazza De Nava così com’è ha bisogno solo di un delicato restauro per rivivere in pieno il suo antico splendore, e che a sua struttura corrisponde ad alcuni canoni di bellezza urbana cui si rifanno tutti i centri storici di tutte le città europee, la sua demolizione collide frontalmente con la mission della Soprintendenza. Vi è, insomma, un grosso problema.
Un po’ come se io, medico pediatra, andassi a blaterare idee no-vax: posizione legittima, anche se delirante, ma che non mi posso permettere di sostenere pena il sanzionamento da parte del mio ordine professionale. Così per l’arch. Vitetta: potrebbe esprimere legittimamente qualsiasi opinione demolitiva del bello e dell’antico, anche la più strana, ma non lo può fare per la carica che ricopre.
Comunque nel citato lavoro di Marco Romano c’è tutto ciò che serve per demolire il progetto che il MiC Calabria ha approvato. Ma ho citato solo un lavoro. Se ne potrebbero citare molti altri. Comunque sia, mettendo a raffronto il rendering e l’attuale piazza, ciò che immediatamente salta agli occhi è la questione estetica: la banale pochezza concettuale del nuovo rispetto all’elegante compostezza del vecchio. (ev)
*Presidente Fondazione Mediterranea