di FRANCESCA CUFONE – È evidente che cammin estrazione comunale non si è posta la domanda: “cosa realmente manca alla città affinché sia realmente tale?” Ma, trattandosi di Rende, riformulerei la domanda: “affinché rimanga tale?”, vale a dire città inclusiva, smart e soprattutto green.
Il nostro territorio rendese è attraversato dai torrenti Emoli e Surdo, entrambi adiacenti alle abitazioni e che dividono le diverse contrade. Sono stati curati i rispettivi argini soltanto nell’area più urbanizzata, mentre se ci spostiamo da est verso ovest è evidente il totale abbandono. In passato, in contrada Maio era presente una passerella di legno dove in pochi minuti si poteva raggiungere Arcavacata. Purtroppo, di quel ponticello sono rimaste soltanto gli assi su cui si reggeva. Guardando dalla collina di Piano Monello, l’Unical è così vicina ma al tempo stesso lontana se la si volesse raggiungere a piedi.
Sarebbe un peccato non proseguire il lavoro del Torrente Emoli per le campagne e zona industriale di contrada Cutura. È altresì doveroso monitorare la vegetazione in quanto alcune aree sono state disboscate e invase da rifiuti di ogni genere. La creazione di un percorso pedonale e ciclabile consentirebbe a tanti di poter godere delle meraviglie presenti: dal patrimonio naturalistico alla presenza di una ricca fauna, dagli animali selvatici a quelli di allevamento.
Mentre in Contrada Cutura, il versante a Sud è collegato con quello a Nord, che costeggia la strada statale, non gode di un ponte pedonale nell’area più prossima alla zona universitaria che permetterebbe di raggiungerla in poco tempo a piedi. Spostandoci più ad Est, a Quattromiglia, il ponte pedonale in legno continua ad essere transennato dopo una brevissima riapertura durante l’estate 2018. Al contrario, il torrente Surdo è attraversato da diversi ponti carrabili, di cui quello che collega la rotatoria di Ortomatera con Rende è da mesi transennato e percorribili solo a senso unico, creando disagi non indifferenti ai residenti e passanti.
Sempre lungo il torrente Surdo, in corrispondenza di Viale dei Giardini, è stata progettata una passerella pedonale, in passato era previsto un ponte carrabile da giunzione tra il Viale citato e Via Mattia Preti. Mezzo milione di euro circa per costruire un ponte che dalle fondazioni si evince una certa sopraelevazione. Sarebbe stato preferibile renderlo carrabile e l’ubicazione più ad ovest avrebbe consentito una maggiore inclusività per lo stesso Viale dei Giardini. Se si guarda bene il curvone, che lega le due strade che circuiscono Viale dei Giardini, si intravede dove sarebbe stato ubicato lo sbocco/svincolo.
Il punto esatto dove, in passato, l’amministrazione comunale volle il ponte carrabile ma il progetto per la sua realizzazione non fu approvato dalla Regione Calabria, a causa del rischio esondazione mutato nel corso degli anni. Sarebbe stato opportuno tenere conto di tale ubicazione e verificare la fattibilità del ponte dove da sempre, anche gli stessi residenti avrebbero preferito sorgesse. Inoltre, il ponte carrabile sarebbe stato realizzato con materiale legnoso e non in cemento, il che avrebbe consentito una spesa più bassa e non snaturato il contesto su cui sarebbe sorto.
Attualmente fervono i lavori della prima opera progettata dall’amministrazione Manna, che certo non risolve il problema, perché funzionerà soltanto come passaggio pedonale; Siamo certi che con un piccolo sforzo e con una maggiore visione si poteva renderlo carreggiabile. Inoltre, come ha affermato in passato il primo cittadino, l’opera è stata finanziata attraverso la misura “Interventi per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate” della Presidenza del Consiglio dei Ministri per 2 milioni di euro. Cifra non modica e sarebbe stato utile destinare la spesa per riqualificare un’area più ampia che tenesse conto di entrambi i torrenti: Emoli e Surdo.
Non marcando così differenze, già presenti, tra le contrade, tali renderle alcune di serie A e altre di serie B, o ancor peggio a rischio retrocessione. Come già sta accadendo! (fc)