di GIOVANNI PAPASSO – Da qualche mese sono oggetto di gravissime aggressioni verbali e di altrettante gravissime insinuazioni da parte di una consigliera comunale che, eletta nelle fila della maggioranza, tradendo il voto popolare, è traghettata nella minoranza. Ritengo tali aggressioni ingiuste, ingiustificabili e inspiegabili.
Avverto che nella consigliera si annida la voglia e la volontà di scontri volgari e personali che, per il ruolo che svolgo, non mi possono coinvolgere ed appartenere.
Addirittura, sono stato apostrofato con il gravissimo aggettivo di “misogino”.
Una ingiuria a cui, seppur gravissima, per il rispetto che porto e nutro verso il popolo femminile, non intendo assolutamente replicare.
La situazione che vive il territorio comunale è complessa, complicata, emergenziale.
Pertanto, non ci può essere spazio per pettegolezzi, per azioni infantili e personalismi.
Al contrario c’è bisogno della massima unità possibile per garantire insieme serenità e tranquillità alle nostre popolazioni. La stessa unità è anche necessaria per la straordinarietà dei gravi problemi del territorio.
Sono stato liberamente e con grandi consensi eletto ed ho il diritto di compiere, senza condizionamenti, il mio dovere verso il territorio ed i cittadini. Taluni, farebbero bene a sotterrare l’ascia di guerra e lasciarmi in pace a svolgere la mia attività di sindaco per e con i cittadini.
Da questo momento, non replicherò mai più alle tristi e offensive dichiarazioni ed alle malefiche insinuazioni della consigliera in questione.
Fino a qualche mese fa per la consigliera ero il migliore ora, addirittura, un “mostro misogino”.
Le cittadine ed i cittadini tutti conoscono uomini e cose, coerenze ed incoerenze, sapranno dell’alto della loro intelligenza esprimere giudizi sereni ed obiettivi.
Ritorno a lavorare sui problemi, alle offese ed alle infamie della consigliera ho dedicato già troppo tempo e non posso distrarmi più di tanto. (gp)
[Giovanni Papasso è sindaco di Cassano allo Ionio]