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Rubens Curia

L’OPINIONE / Rubens Curia: La drammatica sofferenza dei presidi ospedalieri

di RUBENS CURIA – Assistiamo, in questi giorni, ad una drammatica sofferenza dei nostri Presidi Ospedalieri prodotta, tra l’altro, da una drammatica carenza di personale: Rianimazione e Pronto Soccorso dell’Ospedale di Polistena, Pediatria di Castrovillari, Pronto Soccorso dell’Annunziata, i più fragorosi, ma possiamo scrivere della forte carenza degli operatori sanitari nei Dipartimenti di salute mentale o nei Consultori Familiari o nelle Neuropsichiatrie Infantili Territoriali o nei Dipartimenti di Prevenzione e potrei continuare.

Eppure 5000 calabresi, rappresentanti delle Istituzioni (121 sindaci), oltre 100 Associazioni, tra cui Comunità Competente, avevano sottoscritto una “Lettera aperta” intitolata Le nostre proposte necessarie e realizzabili, inviata al Ministro Speranza, alla Presidente della Giunta Regionale e al Commissario ad Acta.

La lettera venne illustrata in una conferenza stampa tenuta a Lamezia il 22 maggio 2020, in quella occasione ricordammo che il Tavolo Adduce aveva redarguito la Regione perché in alcune Aziende Sanitarie non erano stati espletati i concorsi autorizzati!

Al punto 4 delle nostre proposte si chiedeva la “Rideterminazione dei Piani del fabbisogno del personale delle Aziende Sanitarie”, infatti scrivevamo che l’articolo 3 del Decreto Legge 14 del marzo 2020 prevede ” alla luce dei nuovi bisogni assistenziali che la Pandemia ha fatto emergere, una riscrittura dei”Piani del fabbisogno, terminavamo affermando «non cogliere questa opportunità che il Governo offre anche alla Calabria sarebbe imperdonabile» (sic!). Purtroppo il Commissario rimase immobile!

Tutto questo in una Regione dove 98.000 famiglie non possono garantirsi alcune cure mediche perché indigenti! Abbiamo in Calabria una aspettativa di vita in buona salute fino a 52 anni contro la provincia autonoma di Bolzano che raggiunge i 69 anni!

Siamo la Regione con il maggior numero di pazienti che si recano presso i Dipartimenti di salute mentale e che ha la più alta percentuale di residenti con due patologie croniche! Da molto tempo diciamo che è necessaria una visione dell’organizzazione della sanità che “riduca la frammentazione delle cure”, in special modo nei pazienti cronici, costruendo una “rete funzionale integrata tra Cure Domiciliari/ Strutture Sanitarie Territoriali Intermedie/Ospedali.

Non siamo stati ascoltati negli anni passati, quasi fossimo dei fastidiosi grilli parlanti, quando, tra l’altro, denunciavamo (Corriere della Calabria del 27 luglio 2021) che in Veneto il 26 luglio il Presidente Zaia riapriva il Punto nascita di Asiago dichiarando: «Che se avessimo seguito le direttive nazionali che prevedono la chiusura dei Punti nascita con meno di 500 parti/anno oggi non saremmo a questa inaugurazione» (Corriere della sera del 27 luglio 2021).

Ho apprezzato Zaia che ha anteposto il diritto a far nascere i bambini in montagna rispetto alle circolari ministeriali.
Adesso è necessario garantire il diritto alla tutela della salute dei calabresi scardinando quella visione economicista che il Ministero dell’Economia ha imposto alla Calabria, ma è fondamentale che la Regione, finalmente, si faccia approvare il “Programma Operativo” che ci consenta di utilizzare il Fondo di solidarietà e gli ulteriori finanziamenti per l’assunzione del personale.

Apriamo una nuova stagione dove sia favorito l’ascolto e il protagonismo delle Associazioni, dei Sindaci e dei Sindacati mettendo da parte quell’autoreferenzialità che ha fatto molto male alla sanità calabrese. (rc)