;
Nicola Carè

Nicola Carè (PD): «Perché aderisco a Italia Viva»

L’on. Nicola Carè è, al momento, insieme con il sen. Ernesto Magorno, è uno dei due calabresi che hanno aderito al movimento di Matteo Renzi Italia Viva. In una nota ha spiegato le ragioni della sua scelta.

«L’Italia  – scrive l’on. Carè – ha da tempo bisogno di un nuovo modello di politica: più vicina e attenta alle persone e alle imprese, che ne ascolti i bisogni e, soprattutto, trovi soluzioni e garantisca risposte. Si è concretizzata sempre più una spinta trasversale a svecchiare le logiche di partito e oltrepassare gli schemi legati alle ideologie politiche.
La loro rigidità è stata infatti spesso causa di immobilismo e stagnazione, vere paludi, che ci hanno allontanato da un futuro prospero e carico di promesse.
«La mia scelta di aderire al nuovo movimento politico “Italia Viva”, con Matteo Renzi e tanti colleghi deputati e senatori, è la medesima che mi ha spinto a candidarmi come rappresentante degli italiani all’estero. È la stessa che mi ha indotto ad accordare fiducia al nuovo Governo Conte: il Paese richiede, senza più temporeggiare, azioni concrete, idee e onestà intellettuale.
«Partecipazione, impegno e dedizione che tantissimi connazionali, anche all’estero, vorrebbero vedere tradotti in scelte coraggiose e libere, idee e volti nuovi. Dobbiamo costruire, anche per ‘l’immensa Italia oltre confine’, una nuova dimensione: giovane, innovativa, globalizzata, imprenditoriale, attenta alle realtà dinamiche della società.
Non è più tempo di ignorare chi cerca una rappresentanza politica che non ritrova tra quelle esistenti.
Ho deciso perciò di essere parte attiva, attore e non spettatore, di un ampio progetto di inclusione di forze democratiche, europeiste, liberali e repubblicane.
«Cercherò di farlo con lo stesso entusiasmo di sempre, ma con forme nuove, per rispettare quello che resta l’obiettivo-guida del mio mandato: essere voce degli oltre sei milioni di italiani all’estero, dei tantissimi di seconda e terza generazione, cercando di ottenere quel peso politico e quello spazio sociale che meritano.
«Si tratta di onestà intellettuale che non mette in alcun modo in discussione il sostegno al nuovo Governo, ma anzi lo rafforza: fare politica, essere parte delle istituzioni non è garantirsi un ‘posto al sole’, non è fare la scelta più comoda; ma è avere il coraggio di incamminarsi verso sentieri impervi se ciò appare necessario per provare a cambiare le cose. Dobbiamo trasformare i No e in Sì, le promesse in fatti, con l’impegno e la passione della politica fatta da tutti e per tutti. Il momento è adesso». (rp)