Pasquale Imbalzano, già consigliere comunale di Reggio Calabria, ha chiesto la mobilitazione di tutta la politica, anche parlamentare, affinché non venga soppresso l’ufficio di Polizia di Frontiera Doganale al Porto di Gioia Tauro.
«Sul Porto di Gioia Tauro – ha detto – una delle poche vere risorse della Calabria, in una fase in cui tutte le forze politiche e sindacali sono chiamate a battersi per consolidare gli ancora timidi segnali di rilancio definitivo della struttura portuale, anche attraverso l’attivazione del Gateway ferroviario, non ci possono essere defezioni di sorta».
«Ed appare, quindi improvvido, se fosse confermato – ha aggiutno – l’orientamento del Ministero competente a rimodulare – sopprimere l’attuale Ufficio di Polizia di Frontiera Doganale, accorpandolo con il locale Commissariato di Ps di Gioia Tauro. Sarebbe una grave iattura, che rischierebbe di contribuire seriamente ad invertire la positiva tendenza registrata, con alti e bassi, nell’ultimo anno, mentre al Porto di Genova vengono destinati imponenti investimenti per circa un miliardo di euro, con l’obiettivo dichiarato di rafforzarne il ruolo, anche a discapito della nostro hub marittimo».
«Su questo pericolo incombente – ha detto ancora Imbalzano – chiediamo una mobilitazione di tutta la politica, anche a livello parlamentare, consapevoli che un porto che rimane il più grande terminal commerciale del Mediterraneo, uno dei più grandi d’Europa, uno dei pochissimi capaci di fare attraccare le nuove grandi navi transoceaniche con una capacità di oltre 20.000 container, grazie ai suoi fondali a meno 18 metri, vada rafforzato, coscienti come siamo che il futuro della Provincia di Reggio e della Calabria passa dall’incremento dei suoi traffici e dallo sviluppo delle attività che ci auguriamo possano insediarsi a breve nella vasta Zona Economica Speciale del retro porto».
«Per questo – ha spiegato – abbiamo raccolto il grido di allarme dei giorni scorsi della UilTrasporti. Dopo la rilevazione da parte di Mcs della totalità della partecipazione societaria della Medcenter e gli investimenti programmati per 100 – 140 milioni di Euro da parte del Gruppo Aponte per il rinnovamento progressivo delle macchine operatrici presenti sui piazzali, a partire da 40 straddle carrier (carrelli trasporto container) e di sei nuove gigantesche gru, per agevolare sia l’aumento delle ore lavorative che del numero delle navi in arrivo, vi sono tutte le condizioni per rafforzare l’attuale positiva tendenza».
«Per questo – ha detto ancora – non si giustifica in alcun modo la ventilata ipotesi di rimodulazione , di fatto soppressione, dell’Ufficio di Polizia di Frontiera, già in sofferenza per il numero di personale ridotto nel tempo da 54 a 20 unità ed impossibilitato a garantire anche i servizi ordinari di vigilanza, di sicurezza portuale, degli accessi abusivi all’interno dell’Area Doganale e soprattutto di contrastare efficacemente i traffici illeciti».
«Al contrario – ha concluso – siamo profondamente convinti, che il Servizio vada consolidato, dotandolo di uomini e mezzi , nell’ottica dello sviluppo necessario e possibile di un hub portuale che tutto il mondo ci invidia». (rrc)