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Pensionati

Pillole di Previdenza / Ugo Bianco: La pensione di vecchiaia nel 2023

di UGO BIANCO – Prima di spiegare quali sono i requisiti per ottenere la pensione di vecchiaia nel 2023, vorrei accennare brevemente l’ultimo provvedimento strutturale che ha rivoluzionato il sistema pensionistico italiano. Mi riferisco alla legge Fornero (decreto-legge 6 dicembre 2011 n. 201 convertito con la legge 22 dicembre 2011 n. 214) con cui si sono rideterminate le regole per l’accesso alle pensioni. Le circostanze che hanno contribuito alla nascita di questa riforma sono la crisi dell’euro sui mercati finanziari internazionali, il crescente deficit della spesa pubblica e le continue raccomandazioni dell’Unione Europea a contenere la spesa pensionistica.

Appurata l’insostenibilità dei conti pubblici, il governo Monti è corso ai ripari. Da subito ha inasprito i requisiti anagrafici di accesso, progressivamente spostati in avanti, secondo le analisi Istat sulla speranza di vita. Ma la novità in assoluto è stata l’introduzione del metodo contributivo per il calcolo della pensione. A differenza del sistema retributivo, con cui nel calcolo della rata mensile si tiene conto della retribuzione, o ancor meglio con il sistema misto, basato sul metodo retributivo e in parte sul contributivo, la legge Fornero stabilisce che dal 1 gennaio 2012, per tutti si calcolerà la pensione, solo ed esclusivamente con le regole del contributivo applicato sul montante accantonato durante carriera lavorativa successiva all’entrata in vigore della legge.

Ma qual è oggi l’età per la pensione di vecchiaia?  Fino al 31/12/2024 è possibile accedere alla pensione di vecchiaia a 67 anni con un minimo di 20 anni di contribuzione (Circolare Inps 28/2022). La decorrenza è dal mese successivo al perfezionamento di entrambe i requisiti. Le categorie che possono usufruire di questa possibilità sono i dipendenti pubblici, i privati, i lavoratori autonomi, le lavoratrici nel settore provato e le lavoratrici autonome. Ovviamente, parliamo di casi con contributi versata prima del 1996, a cui si applica il calcolo retributivo e misto.

Mentre, i lavoratori/lavoratrici con contributi dopo il 1996 devono maturare i medesimi requisiti anagrafici e contributivi, ma con la differenza che per percepire la pensione di vecchiaia, l’importo mensile dell’assegno lordo deve essere di 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale (il 2023 è uguale a € 570,00 e per chi ha più di 75 anni l’importo passa a € 597,00). Se quest’ultimo requisito non viene soddisfatto, si può accedere alla pensione di vecchiaia contributiva con 5 anni di contributi, non figurativi, (contribuzione obbligatoria, volontarie e da riscatto) e 71 anni d’età, perfezionati nel 2023. (ub)