Nuccio Pizzimenti, presidente dell’Associazione Cittadini per il Cambiamento, ha inviato due lettere al Prefetto Massimo Mariani, affinché intervenga per «mettere in sicurezza la struttura balneare del Lido Comunale “Genoese Zerbi” di Reggio Calabria, al fine di garantire appunto ai cittadini: sicurezza, tutela igienico-sanitaria e decoro urbano».
Pizzimenti, poi, ha commentato il sopralluogo del vicesindaco di Reggio, Tonino Perna, in quanto «mandato a far vacua passerella dal sindaco Giuseppe Falcomatà, perché egli non ha il coraggio neanche di metterci la faccia in prima persona, conscio di essere il responsabile dell’abbandono del Lido, che ha portato al degrado ed all’occupazione abusiva della struttura da parte delle tristemente note ed improbabili “presenze”), non trova di meglio, che abbandonarsi alla mera, inconcludente ed inutile retorica, senza peró riuscire ad infinocchiare i Reggini, che, dopo 2 anni di abbandono del Lido da parte di Falcomatà, ormai lo vedono ridotto a mal partito, oltre ad essere “terreno” di “presenze” oscure e malavitose, con dei poveri cani reclusi nelle cabine assolate, per non parlare della atavica fogna e delle cabine dolosamente bruciate e delle molte altre piene di rifiuti e di escrementi umani!».
«Perna – ha aggiunto Pizzimenti – senza alcuna delega al Lido Comunale e Falcomatà – (prudentemente chiuso nelle stanze di palazzo S. Giorgio), – riscoprono d’incanto, quasi “cadendo dal pero”, che il Lido sia nel degrado, quando in realtà, l’unico responsabile di tale situazione è soltanto lo stesso Falcomatà, che avrebbe dovuto, già 2 anni fa, restaurare la struttura, anziché abbandonarla a sé stessa, o peggio, – come evidenzia un noto giornale locale, – a “presenze” anche malavitose».
«Noi di “Cittadini per il Cambiamento” – ha proseguito – che “pungoliamo” il sindaco Falcomatà da ben 2 anni, affinché egli si decida a restaurare la struttura, stigmatizziamo la “passerella” vacua e vana di Perna, ricordando ai due cari piddini, che sull’argomento Lido-Comunale abbiamo sollecitato invano molteplici volte la ottusa sordità e miopia politica di Falcomatà, sottolineando, che siamo stati gli unici ed i primi a riuscire ad “accendere i riflettori” sulle misere condizioni in cui il Sindaco Falcomatà ha ridotto il Lido, vandalizzato e devastato non solo dalla salsedine, ma anche da quelle “presenze”, che hanno fatto del Lido una “zona-limite”, mentre Falcomatà ha lasciato fare, girando la “testolina” dall’altra parte, facendo finta di non vedere; e promettendo, solo a parole, restyling mai avvenuti finora!».
«Ricordiamo e ne siamo orgogliosi – ha concluso – di aver acceso gli unici e per primi i riflettori, – dicevamo – perché speriamo che, con le nostre due lettere, in maniera ufficiale al Prefetto, – (che adesso consegnamo pure alla stampa), – affinché egli intervenga autorevolmente, si occupi di questa incuria soprattutto la Magistratura, poiché vogliamo capire, adesso, perché mai Falcomatà sul Lido Comunale ha messo in campo solo: incuria e trascuratezza, due cose che lo inchiodano inesorabilmente alle sue responsabilità, perché anche le omissioni, secondo il nostro codice hanno rilevanza e valenza, per cui ribadiamo con forza, che la magistratura si decida ad avviare indagini d’ufficio, onde vederci chiaro, per capire cosa ha spinto il sindaco a trascurare il Lido, sino al punto di consegnarlo, giocoforza, alla: salsedine, al degrado, alla spazzatura, alla fogna e suo malgrado, anche alle inquietanti “presenze” che abusivamente lo occupano, come se fosse casa loro». (rrc)