di FONDAZIONE GIROLAMO TRIPODI – Promossa dalla Fondazione Girolamo Tripodi, si è svolta, nella sala Condello di Polistena, la presentazione del libro di Antonio Floccari “Girolamo Tripodi e Polistena – Una vita per l’emancipazione di un popolo”.
La manifestazione ha visto una massiccia presenza di tantissimi cittadini e cittadine, che hanno voluto testimoniare con la loro partecipazione hanno voluto esprimere i sentimenti di affetto e di ammirazione nei confronti della figura di Girolamo Tripodi, che conserva un posto importante nel ricordo e nella memoria di tutti quelli che hanno avuto il privilegio di conoscerlo ed apprezzarlo.
In apertura dell’incontro è stato dedicato un minuto di raccoglimento in ricordo della dott.ssa Francesca Romeo vittima di un agguato criminale al termine del suo lavoro alla guardia medica di S. Cristina d’Aspromonte, mentre era in macchina insieme al marito.
La presentazione del libro è stata aperta da Michelangelo Tripodi (Presidente della Fondazione) che innanzitutto ha ringraziato i relatori e i partecipanti, per passare poi al merito dell’iniziativa. Siamo molto contenti per questa pubblicazione che come Fondazione abbiamo voluto fortemente, cercando anche di arricchire con numerose fotografie, la gran parte inedite, prelevate dall’archivio di mio padre, e aggiungendo alcuni preziosi allegati con i risultati elettorali delle elezioni comunali di Polistena per il periodo in cui mio padre fu Sindaco dal 1970 al 2005, gli elenchi dei consiglieri comunali eletti con i voti di preferenza riportati e tutte le giunte comunali guidate da mio padre.
La Fondazione, in tal modo ha ritenuto di fornire un’informazione completa e dettagliata sulla storia politica ed elettorale polistenese nel periodo dal 1970 al 2005. In questo modo abbiamo fornito una documentazione che dà un ulteriore valore al libro di Antonio Floccari. Nel libro si comincia dal dopoguerra per giungere agli anni duemila. Si raccontano gli oltre 31 anni di sindaco di mio padre per costruire quella che lui chiamava “la nostra piccola Rivoluzione”. Sono stati conseguiti risultati straordinari. Polistena all’avanguardia, baluardo della democrazia e della lotta per la legalità e contro la ndrangheta e punto di riferimento del buongoverno in Calabria e fuori dalla Calabria. Con la guida ultra trentennale di mio padre, Polistena aveva conquistato un ruolo straordinario di prestigio, fiducia e credibilità nell’immaginario collettivo in Calabria, in Italia e non solo, quale centro propulsore delle battaglie per la legalità e contro la ’ndrangheta, quale realtà avanzata per le conquiste civili, sociali e culturali che l’Amministrazione Popolare aveva realizzato. Un’Amministrazione Popolare all’insegna della legalità, della lotta permanente contro la ‘ndrangheta, che ha sbarrato la strada alle cosche, che ha fatto diventare Polistena un baluardo e un punto di riferimento in Calabria per la pulizia, la trasparenza e il rigore etico e morale.
Floccari nel suo libro ricorda le tappe fondamentali di questo percorso ricordando passo i momenti salienti: la realizzazione dell’ospedale, la copertura del torrente Ierapotamo, l’anfiteatro e il risanamento della parte bassa del paese, le fognature, le strade, il diritto allo studio (mensa, libri gratuiti, colonie estive, ecc.), l’edilizia scolastica dagli asili nido alle scuole superiori, il nuovo Palazzo municipale con l’auditorium esempio di lotta vincente contro la ndrangheta, la rete del metano nel 1986 prima in tutta la Calabria, la circonvallazione, il nuovo stadio comunale, il palazzetto dello sport, le case per i ceti popolari e i meno abbienti, la nuova rete idrica e fognante grazie ad uno straordinario finanziamento opera di Aurelio Misiti, la biblioteca e il museo civico grazie all’impegno di Giovanni Russo, Polistena città d’arte che ha dato i natali ad illustri artisti di fama nazionale Jerace, Renda, Morani, ecc. il dipinto di Maurizio Carnevali che arricchisce la sala del consiglio comunale di cui quest’anno ricorrono 25 anni dalla collocazione, l’estate culturale e le serate della lirica in piazza del popolo che richiamavano folle enormi di cittadini da tutte le parti per la qualità dell’offerta, l’istituzione dal 1970 della giornata dell’emigrato e tante altre opere e interventi.
Quella di cui parla questo libro è una storia di riscatto, di progresso civile e di crescita sociale e culturale che ha trasformato Polistena da piccolo paese rurale a città moderna e progredita, proiettata verso traguardi sempre più alti di progresso sociale e sviluppo economico.
Oggi a Polistena si vive ancora sulle conquiste, sulle realizzazioni, sulle idee, sui progetti e sulla crescita che sono stati accumulati nei 35 anni precedenti. Si tratta di un’eredità in esaurimento. Girolamo Tripodi ha lasciato un patrimonio ricco e straordinario. Una rendita ereditaria che in questi ultimi 15 anni è stata utilizzata a piene mani e che è servita a tenere a galla la situazione, senza costruire nulla di nuovo. Si è solo vissuto di rendita. Il problema è che ormai la dote che Girolamo Tripodi ha lasciato ai polistenesi, è stata sperperata e dilapidata. Ciò significa che, 53 anni dopo il suo inizio, occorre coltivare, impreziosire e alimentare questo patrimonio per realizzare un nuovo progetto per il futuro di Polistena che riguarda, soprattutto, le giovani generazioni che qui, in questa terra debbono ritrovare le ragioni ed anche le opportunità per costruire il loro futuro.
Michelangelo Tripodi ha, infine, letto alcuni brani del commiato che Girolamo Tripodi indirizzò ai polistenesi nel 2005 , quando lasciò l’incarico di Sindaco, che costituiscono un monito profetico ed un avvertimento preoccupato per il futuro di Polistena che sembra rivolto all’attualità.
Subito dopo è intervenuta Mara D’Agostino Floccari (curatrice del libro) che ha voluto sottolineare come Il lavoro di Antonio sulla figura di Girolamo Tripodi nasce da un rapporto simbiotico fondato sulla passione comune politica e ideale improntata sulla difesa dei lavoratori e dei più umili. Mommo Tripodi ha sempre rappresentato per Antonio un modello di formazione politica ma soprattutto umana. È stata l’ultima fatica di Antonio prima che lui ci lasciasse, quasi un testamento dovuto verso una figura, ma soprattutto una persona faro e guida per tutta la sua vita. Nato dalla collaborazione con la Fondazione Girolamo Tripodi, il libro di Antonio ripercorre le battaglie e le lotte fatte e realizzate da Mommo Tripodi per l’emancipazione e il riscatto di un territorio quale quello di Polistena e della Piana.
E’ poi intervenuto Franco Mileto (Professore e Dirigente Scolastico) che dopo essersi soffermato sull’ampia produzione di Antonio Floccari, è passato ad analizzare quest’ultima opera pubblicata postuma e dedicata a Girolamo Tripodi, al quale è stato legato da lunga e sincera amicizia. Nonostante la familiarità e l’affetto, la biografia che ne è scaturita si fa apprezzare per l’imparzialità, il rigore storico e l’attenzione per le fonti. Il libro nel complesso è un notevole contributo messo a disposizione della comunità di Polistena per non perdere di vista le proprie radici e per aderire a quanto auspicato dal parlamentare e sindaco Mommo Tripodi quando, dopo aver ricordato il patrimonio di valori e di ideali che ha consentito il decollo della città, si è così espresso: “Un patrimonio importante, il più grande della storia di Polistena, che tutti noi Polistenesi abbiamo il dovere di difendere, mantenere, e rendere sempre più fecondo nel futuro, impedendo che esso venga demolito o minato”. Infine Mileto ha valutato di elevato spessore la postfazione del presidente della Fondazione Girolamo Tripodi, analisi acuta e rigorosa delle recenti vicende che hanno riguardato la municipalità.
Successivamente ha preso la parola Aurelio Misiti (Già Deputato e Vice Ministro dei Lavori Pubblici nonché Assessore regionale): che ha ringraziato la Fondazione per averlo invitato alla presentazione del libro, ultima opera di Antonio Floccari. È venuto appositamente da Roma per onorare il suo amico Mommo, di cui ha ricordato l’influenza politica e amministrativa sui paesi vicini tra cui Melicucco; sindaco dal 68 al 71, ha appreso da lui la necessità di fare il bene dei lavoratori e lavoratrici delle campagne. Su suo stimolo ha fornito i libri gratis ai figli dei non abbienti. Mommo per lui è stato un maestro di vita anche quando ambedue hanno ricoperto ruoli importantissimi nazionali.
E’ poi seguito l’intervento di Francesco Nasso (già Dirigente Scolastico) che ha voluto ricordare come negli anni ’60 per lui e i ragazzi della sua generazione è stato relativamente facile andare a scuola, mentre per Girolamo Tripodi c’è voluta la minaccia della maestra per costringere il padre a mandarlo alle scuola elementare. Era passata tanta acqua sotto i ponti anche se nei confronti dei figli di contadini nella scuola c’era sempre una discriminazione strisciante. Nasso ha poi paragonato la postfazione agli scritti di Cicerone.
L’editore Franco Arcidiaco nel suo intervento ha sottolineato quanto la figura di Girolamo Tripodi sia emblematica di una fase storica in cui si registrava il primato della politica e l’azione virtuosa di personaggi come Mommo produceva evidenti benefici sul territorio di riferimento. Arcidiaco ha inoltre lanciato un appello per la salvaguardia della storica Biblioteca di Polistena (altra realizzazione del sen. Tripodi) che oggi versa in condizioni di abbandono prossime al degrado.
Dal pubblico è intervenuto Giuseppe Papasidero (esponente dell’Associazione Officina n. 8 di Rosarno) che ha ringraziato la Fondazione per il contributo offerto per l’acquisto della Casa del Popolo “Giuseppe Valarioti” ed ha riaffermato l’impegno che lui, insieme a tanti altri giovani e meno giovani, stanno mettendo per garantire la difesa della Casa del Popolo, che rappresenta un patrimonio collettivo, frutto di grandi lotte per legalità e contro la ‘ndrangheta.
Ha concluso i lavori il prof. Pasquale Amato (Storico e Docente univ. di Storia): «è stato un incontro pregnante colmo di emozioni e di ricordi. Una bellissima serata. Abbiamo rivissuto una grande e bella storia. Una storia basata su una vita degnamente e intensamente vissuta da cui emerge la differenza tra il politico e il politicante. Mommo Tripodi è stato un esempio indiscutibile. Il politicante pensa solo a glorificare se stesso. Il percorso della vita amministrativa di Mommo è collegato alla sua vita più ampia. Ho colto in lui, soprattutto, questa straordinaria capacità di essere fedele agli ideali su cui aveva impegnato la sua esistenza e, al tempo stesso, la capacità pragmatica di affrontare le questioni concrete con una chiave sempre positiva. Possiamo dire che i 30 anni alla guida del comune di Polistena nessuno potrà cancellarli, perché per loro parlano le azioni, le idee, le opere. Si possono tentare di cancellare alcune testimonianze, ma non si possono cancellare le opere. Le opere determinano la memoria eterna di Mommo Tripodi che ha dedicato se stesso alla comunità polistenese. Da storico voglio dire che la storia è fatta con le gambe degli uomini e quando la storia incontra uomini del livello di Mommo Tripodi non può mai nessuno cancellarla».
La Fondazione Girolamo Tripodi ringrazia i relatori e tutti i partecipanti all’evento che rappresenta un ulteriore momento del proprio impegno civile, sociale e culturale al servizio della crescita del territorio. (fgt)