Il presidente di Confindustria Crotone, Mario Spanò, ha dichiarato che «sui lavori di recupero dell’ex Area Sensi nel Porto di Crotone contiamo sul lavoro operoso e sinergico delle istituzioni e autorità preposte per consentire l’apertura del cantiere di demolizione dei vecchi manufatti e, a seguire, la caratterizzazione dell’area per i lavori di bonifica».
Il Consiglio superiore dei lavori pubblici (Cslp), nello scorso mese di marzo, ha approvato l’adeguamento tecnico funzionale del piano regolatore portuale dello scalo di Crotone, proposto dall’Autorità di sistema portuale del Tirreno Meridionale e dello Ionio, guidata dal presidente Andrea Agostinelli. Secondo il Prp, l’ex area Sensi, dovrà fare da cerniera tra il porto nuovo e quello vecchio, ed è individuata come zona in cui sorgerà un nuovo stabile all’interno del quale saranno ubicati gli uffici dell’Autorità portuale. La Meridionali Petroli che l’ha gestita fino a pochi anni fa, ha il compito di bonificare l’area destinata ad uso turistico (60 %) e commerciale.
«Sono passaggi fondamentali per restituire decoro e bellezza a un’area che potrà collegare Porto vecchio e Porto nuovo e che diventa strategica per la realizzazione di strutture turistiche e/o destinate a servizi per i diportisti, i crocieristi ed i fruitori del porto turistico. Crediamo fortemente nello sviluppo di questa infrastruttura nel diportismo, nella cantieristica, nel settore crocieristico e nella valorizzazione delle imprese già operanti nella nostra realtà portuale», ha spiegato Spanò, a margine dell’incontro a Crotone con il presidente dell’Autorità di sistema portuale, Andrea Agostinelli, il dirigente della sede di Crotone dell’Adsp, Alessandro Guerri, l’assessore del Comune di Crotone, Maria Bruni, e il consigliere di Confindustria Crotone, Francesco Mazzei.
«Seguiamo con molta attenzione – ha proseguito – il lavoro puntuale che il presidente Agostinelli con impegno sta svolgendo nel territorio per configurare al meglio le potenzialità del porto. Per Confindustria crotone, porto ed aeroporto sono nodi fondamentali a cui devono essere collegate reti infrastrutturali moderne».
«La mobilità – ha concluso – è fondamentale per lo sviluppo. Persone, merci e dati devono potersi muovere su infrastrutture materiali ed immateriali adeguate per generare impresa, lavoro e quindi benessere. Prima usciamo da questo isolamento e prima riusciremo a diventare un territorio accogliente per giovani e imprese». (rkr)