;
Presentato il Comitato Art.24, che si rivolge a Occhiuto: Avviare tavolo tecnico per piano d'intervento per bambini con disabilità

Presentato il Comitato Art.24, che si rivolge a Occhiuto: Avviare tavolo tecnico per piano d’intervento per bambini con disabilità

Un Comitato che si fa portavoce del grido d’aiuto dei genitori dei bambini con disabilità nella Provincia di Reggio Calabria: È il Comitato Art.24 che, nel corso della conferenza stampa di presentazione, ha chiesto, tramite il portavoce, Nuccio Vadalà, al presidente della Regione, Roberto Occhiuto e al commissario dell’Asp, Gianluigi Scaffidi, l’avvio urgente di un tavolo tecnico per elaborare un piano di intervento.

Tra le proposte, l’«attivazione di uno o più  centri per la diagnosi precoce delle disabilità, attraverso convenzioni con strutture qualificate del Centro-Nord e l’attivazione dei servizi di neuropsichiatria infantile».

«Il comitato sta anche valutando – si legge in una nota – se non ci saranno riscontri alla sue richieste, la presentazione di un esposto alla magistratura per la messa in mora delle istituzioni competenti a garantire questi diritti e se necessario anche la richiesta in massa dei rimborsi alle famiglie in lista d’attesa che sono costrette a rivolgersi a privati per ricevere le prestazioni».

Il comitato ha avuto il pieno sostegno per il raggiungimento degli obiettivi che si è dato da Comunità Competente e dal Forum regionale del terzo settore, rappresentati nella conferenza stampa da Rubens Curia e da Luciano Squillaci.

La presentazione del Comitato, svoltasi nella sede del Centro Comunitario Agape e coordinato da Giuliano Quattrone, è stata fatta proprio alla vigilia della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, e nemmeno il nome è stato scelto a caso: richiama, infatti, l’art. 24 della della convenzione che sancisce il diritto alle cure ed alla riabilitazione di tutti i bambini del mondo.

Un Comitato, dunque, composto da genitori stanchi dei viaggi della speranza per avere una diagnosi, con le liste d’attesa interminabili per avere le prime cure e la riabilitazione, di aspettare l’intervento delle autorità sanitarie preposte e che ha  messo insieme le più importanti associazioni che si occupano di persone con disabilità nel territorio reggino.

All’evento, Anna Maria Chiaia e Maria Franco hanno raccontato la via Crucis e la mancanza di riferimenti che attende chi nel nostro territorio si trova a vivere questa condizione  in liste di attesa. Tra questi la storia di Giuseppe (nome di fantasia) reggino, di  50 giorni nato con sofferenza fetale e con danno celebrale diffuso. Seguito dalla neonatologia del Gom e inviato per ricevere un trattamento riabilitativo precoce in un centro  per limitare e prevenire ulteriori danni neurologici. Per carenza di posti previsti  tempi di attesa di oltre un anno, un periodo inaccettabile di vuoto che comporterà  in tema di prognosi danni irreparabili per lo sviluppo intellettivo del bambino.

I dati di questo vuoto di interventi sono stati presentati dal neuropsichiatra infantile Giovanni Schipani, che ha denunciato come nell’area metropolitana di Reggio Calabria, che rientra per intero nella competenza territoriale dell’Asp di Reggio Calabria, vivono circa 95.000 minori di età compresa tra 0 e17 anni,  di questi, il 20% (circa 19.000) presenta un disturbo neuropsichico, solo il 30% (circa 5.700) riesce ad accedere ad un Servizio di Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza (NPI,  di questi, solo il 50% (circa 2850 minori) riesce ad avere risposte terapeutico-riabilitative appropriate.Inoltre 100 minori con disturbo neuropsichico mediamente ricoverati in ospedale non ricevono un trattamento appropriato perché nella provincia di Reggio Calabria non esistono reparti ospedalieri di NPIA.

In Calabria non esistono le Unità Operative Complesse Ospedaliere di NPIA con la conseguenza che sia per ottenere una diagnosi (per esempio di Autismo, di malattie neuromuscolari, ecc.) che per ricevere le terapie del caso (per esempio interventi chirurgici ortopedici negli esiti di Paralisi Cerebrali Infantili o neurochirurgici) è altissima la “migrazione sanitaria” presso i Centri di altre regioni, in genere del centro-nord. Anche i servizi riabilitativi, ed in particolare i centri di riabilitazione ambulatoriale, sono molto carenti, con l’aggravante di essere distribuiti in modo disomogeneo nel territorio metropolitano, con alcune zone, come la Locride, particolarmente scoperte.Ne discende un dato drammatico: mediamente sono circa 1000 i bambini che rimangono in lista d’attesa per 24/36 mesi solo nell’ASP di Reggio, , e ciò rende vano ogni discorso sull’appropriatezza degli interventi, essendo la precocità della presa in carico il fattore più importante per garantire l’efficacia e la qualità degli interventi riabilitativi