Famosa per il suo ottimo vino, Sambatello è una frazione del Comune di Reggio a mezza collina. Perché non dedicarci un libro che racconti la storia? Ci ha pensato l’architetto Matteo Gangemi, che di questo piccolo borgo è degno figlio, e così è nato Raccontare Sambatello (Gangemi Editore) per rivelare i tanti piccoli segreti che fanno la fortuna delle aree interne e offrono lo spunto per motivare una visita per l’ospite curioso e appassionato. «Scoprire e svelare la nostra identità – afferma l’autore – significa costruirsi un futuro in cui valori e ideali siano il presupposto pe ril progresso sociale a cui aspiariamo e che dobbiamo contribuire a determinare».
Non è, chiariamolo subito, una guida turistica, bensì una sorta di album di luoghi e date, con moltissime illustrazioni, che permettono di ricavare un percorso di agile consultazione e di stuzzicante curiosità. Così, il lettore scopre riferimenti storici inimmaginabili di cui purtroppo rimangono solo pochi ruderi, come quelli della Motta Rossa, che costituiva il baluardo della difesa contro i saraceni (parliamo del 1500/1600), quando le orde arabe avevano preso di mira le coste calabre e la città di Reggio veniva continuamente presa d’assalto. Dalla Motta rossa partiva l’allarme “li turchi su arruati alla marina” chiamando a raccolta i cittadini “cu avi i scarpi vecchi mi si sola, non m’ha paura di pigghiari spina”.
Completano il libro alcune poesie dialettali della madre dell’autore, curiose testimonianze del dialetto reggino che faranno felici i lettori più anziani, ma coinvolgeranno anche i giovani che stanno riscoprendo l’importanza di conoscere l’idioma locale, e alcuni contributi su bizzarri episodi che la tradizione del paese ancora mantiene. (dl)