È stato inaugurato, nella frazione Cataforio di Reggio, il Circolo Oratorio Sant’Agata, ospitato nella Chiesa di San Giuseppe, affiliato all’Anspi, l’Associazione nazionale San Paolo Italia per gli oratori e i circoli giovanili, e presieduto dal parroco di Cataforio e San salvatore, don Giovanni Gattuso.
Presenti, all’inaugurazione, il presidente regionale dell’Anspi Calabria, Massimo Scarpelli – anche dell’Assessore alle politiche sociali della Regione, Tilde Minasi.
L’Oratorio “Ponte tra strada e Chiesa” il tema dell’incontro, con cui si è celebrata l’inaugurazione, allietato dal coro diretto dal Maestro Antonino Ripepi e chiuso dall’intervento dell’assessore Minasi.
«L’oratorio è un punto di riferimento e rinascita per l’intero territorio, che ne trae nuova vitalità – ha commentato l’assessore – è un luogo di aggregazione in cui ognuno può sentirsi accolto e riscoprire la bellezza dello stare insieme, ed è, già solo per questo, uno strumento di formazione, soprattutto umana, di fondamentale importanza per i giovani. Oggi più che mai, alla luce degli ultimi dati drammatici diffusi un paio di giorni fa dall’Istat sul loro stato psicologico. Ragazzi che non studiano e non cercano lavoro e, nell’adolescenza, troppo spesso afflitti da un disagio psichico che l’isolamento e la paura derivanti dalla pandemia hanno aggravato e trasformato a volte in bullismo, vandalismo, disturbi alimentari, violenza, alcolismo, sedentarietà e altre cattive abitudini».
«Poter disporre di un posto in cui anche gli adulti possano donare ascolto e tempo, significa dar loro nuove opportunità di formazione interiore e per la loro vita futura».
L’assessore ha dunque ringraziato chi si sta spendendo per fare del bene, attraverso quello che è appunto «un laboratorio di crescita umana, spirituale e civica», aperto a tutti, anche alle Istituzioni che devono fare la loro parte, con adeguate politiche giovanili, peraltro oggi più realizzabili grazie alla programmazione europea.
«L’oratorio non è solo un perimetro fisico, ma uno stile di vita che deve andare oltre le sue pareti. Con l’auguro che queste stanze non siano solo abitate ma vissute, ringrazio ancora don Giovanni e tutti coloro che, con lui, si stanno adoperando per questa nuova bella realtà». (rrc)