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Gian Maria Tosatti

REGGIO – La presentazione dell’artista Gian Maria Tosatti

Domani mattina, a Reggio, alle 10, nell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti, la presentazione dell’artista Gian Maria Tosatti e il suo workshop dal titolo Studio sulle Cinque Dimensioni, che si è svolto dal 19 al 23 luglio.

Il workshop, curato dal professor Marcello Francolini, fa parte di un progetto più vasto intitolato Laboratorio dello Stretto, diretto da Francesco Scialò e finanziato dall’intervento “Linee guida per le Istituzioni Afam calabresi finalizzate al sostegno di interventi a valere sull’Azione 10.5.1 del Por Calabria Fesr/Fse 2014-2020.

Il workshop è la conseguenza di un rapporto già avviato durante quest’anno accademico tra l’artista della Galleria Lia Rumma e la cattedra di Storia dell’arte dell’Accademia reggina, con un Seminario on-line, Arte nelle cinque dimensioni, tenuto durante l’ultima edizione della Settimana della Cultura, in cui l’artista si collegò direttamente da Istanbul dove stava lavorando alla nuova tappa del suo ultimo ciclo di lavori Il Mio Cuore è vuoto come uno specchio, inaugurata poi lo scorso maggio. Un tentativo di riportare così, al centro dell’Accademia le problematiche concrete dell’arte attuale attraverso occasioni d’incontro e di dialogo sia teorico che pratico.

A proposito di ciò, il workshop Studio sulle Cinque Dimensioni si articolerà sulla pratica dell’installazione ambientale, sviluppandola in tre fasi. La prima fase consiste in una introduzione teorica. La seconda fase si sviluppa come un percorso di studio dello spazio urbano e del suo contesto per giungere all’identificazione di alcuni luoghi potenzialmente interessanti per la realizzazione di un’opera ambientale. La terza fase comporta la progettazione di un intervento artistico, portata avanti dai singoli partecipanti. L’opera ambientale è una creazione che agisce sulle quattro dimensioni canoniche dello spazio, del tempo, alle quali si aggiunge una quinta dimensione che è rappresentata dall’esperienza performativa all’interno del sistema che l’opera costituisce. In questo senso, il visitatore è parte dell’opera e ne determina sviluppo e significato.

Il presente workshop si concentrerà sulla sintassi costruttiva di un’opera ambientale e sul rapporto fra spazio reale e spazio performativo nel momento in cui essi vengono fatti coincidere. È evidente che l’intento di tale operazione sta nel suo aspetto artistico, ciò non toglie che essa riesce ad incidere sull’aspetto sociale, in quanto, non solo l’Accademia, ma la città stessa di Reggio Calabria può diventare il punto d’incontro tra un’artista già affermato del panorama internazionale e i giovani studenti che possono iniziare a pensare al loro futuro impegno di lavoro come possibilità di incidere nell’ambiente stesso del loro quotidiano. Un metodo di lavoro questo, che l’Accademia di Reggio Calabria intende sempre più incrementare nei prossimi anni. (rrc)