Lunedì 5 agosto, a San Ferdinando, prende il via Visioni Collettive, il festival proposto da DISìO in collaborazione con Kiwi di Rosarno e lo studio Architensions che riunisce creativi, designer e professori della Columbia University di New York e in programma fino al 7 agosto.
L’evento è patrocinato dalla Regione Calabria, dal Comune di San Ferdinando, dall’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio e dall’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria.
In questa tre giorni si svolgeranno seminari, talk, proiezioni e workshop aperti a tutti e durante i quali il comune calabrese diventerà un laboratorio di visioni con l’obiettivo di attivare la comunità, promuovendo valori comuni e sviluppando il capitale umano e sociale attraverso il miglioramento del patrimonio civico.
Il 5 agosto, giorno di inizio del festival, alle 18, nella Piazza della città, saranno gli architetti Alessandro Orsini, Nick Roseboro e Anna Laura Pinto di Architensions a guidare la comunità in una visione urbana che connette San Ferdinando a New York mentre Giuseppe Pizzimenti e Michelangelo Pugliese racconteranno le esperienze sanferdinandesi di rigenerazione urbana pubblica.
Il secondo giorno lo sguardo sarà focalizzato sul tessuto urbano e sociale a partire dai patrimoni culturali identitari come l’arte tutta calabrese della tessitura, metafora del tessuto urbano e sociale, con un talk di Emilio S. Leo dell’omonimo storico lanificio, per concludere con una riflessione sul tema della coesione del tessuto sociale e dell’attenzione ai giovani con Clara Vaccaro, prefetto di Reggio Calabria, e Domenico Vecchio, presidente di Confindustria Reggio Calabria e Fondazione Mask.
L’ultimo giorno, che si svolgerà a Piazza Convento, sarà Francesco Barbalace, sociologo, a focalizzare l’attenzione sull’impegno sociale come architrave di ogni coabitazione e cittadinanza attiva, mentre Sandro Repaci, sindaco di Campo Calabro, racconterà la sua esperienza di rigenerazione sui forti umbertini e Andrea Muratore, regista, presenterà un suo lavoro inedito che evidenzia le fragilità distopiche della società contemporanea a confronto con le speranze che nascono dalle relazioni comunitarie virtuose; gli studenti e i professori dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, invece, indagheranno sul rapporto tra arte e cura dello spazio urbano donando, anche quest’anno, una installazione diffusa. (rrc)