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Sanità, la consigliera Straface: Il Pd ripensi alla sua gestione disastrosa

La consigliera regionale Pasqualina Straface risponde alle dichiarazioni del Segretario Regionale del PD, Nicola Irto e di altri esponenti, diffusi a mezzo stampa, in merito alle azioni messe in campo dal Presidente Occhiuto per risollevare il sistema sanitario calabrese.

«In neanche 21 mesi il Presidente Occhiuto ha cambiato la sanità calabrese più di quanto abbia fatto il PD quando è stato al governo della Regione. Irto e Guccione mettano da parte la propaganda e rispettino chi è stato eletto dai calabresi per risolvere i problemi causati dai loro governi», ha detto Straface, evidenziando come «in poco più di un anno e mezzo il volto della sanità regionale è cambiato in meglio, e finalmente possiamo puntare ad un sistema che si avvicina sempre di più alle esigenze della gente».

«Certo, c’è ancora molto da fare – ha aggiunto – ma la strada intrapresa è quella giusta e le azioni messe in campo vanno esattamente in questa direzione. Quello che il PD e i suoi fanno finta di dimenticare sono i 12 anni di commissariamento della sanità calabrese, che di fatto hanno creato immobilismo, blocco delle assunzioni, nessuna spesa per macchinari e lavori e via discorrendo. Un commissariamento che vede le responsabilità del centrosinistra sia quando ha governato a livello regionale, sia quando ha governato a livello nazionale. Non possiamo non sottolineare, infatti, come sia stato il Governo Conte ad inviare qui in Calabria i commissari più improduttivi di sempre che hanno fatto perdere a questa Regione un sacco di tempo nascondendosi dietro un deficit inesistente e paralizzando di fatto la sanità regionale».

«Il dato politico è che oggi, grazie al Presidente Occhiuto che ci ha messo la faccia in prima persona – ha proseguito – siamo davanti ad una vera e propria riforma del sistema sanitario calabrese. In primis la creazione di Azienda Zero, vero e proprio punto cardine di questa riforma, che guidata dal mai troppo compianto prof. Profiti era riuscita finalmente a mettere ordine nei bilanci delle Asp e delle aziende ospedaliere, impostando piani reali di risanamento debitorio e di investimento dato che fino a qualche anno fa la Calabria non aveva praticamente una contabilità sanitaria, mentre ora in un solo anno abbiamo avuto modo di dimostrare che siamo in avanzo d’amministrazione e che non abbiamo deficit. Quantificare il debito sanitario ci permette di saldare quanto dovuto alle aziende fornitrici garantendo liquidità al sistema e mantenimento dei livelli occupazionali dell’indotto, e soprattutto di poter programmare e pianificare le politiche sanitarie future».

«Ricordiamo, poi – ha detto ancora – il riordino della rete ospedaliera, che riporta la sanità al centro garantendo servizi anche ai territori periferici e interni che erano stati privati di servizi essenziali con un aumento di posti letto e la realizzazione di nuovi Ospedali e Case di Comunità; i medici cubani, che stanno rimpolpando gli organici delle strutture regionali alleggerendo il peso che grava sul personale in servizio a causa dell’inerzia causata dal commissariamento, in attesa dei nuovi bandi cui si vanno ad affiancare le procedure di stabilizzazione del personale sanitario e quindi di eliminazione del precariato e il reclutamento aggiuntivo delle figure professionali mediche e delle altre professioni sanitarie per le funzioni di emergenza ospedaliera e territoriale».

«La proroga delle graduatorie regionali Oss e Infermieri – ha ricordato ancora la consigliera regionale – che permetteranno di assumere personale dalle graduatorie già esistenti senza dover aspettare i tempi di nuovi concorsi; la nascita della facoltà di Medicina all’Unical, l’impulso dato alla costruzione dell’ospedale della Sibaritide e di altre strutture sul territorio regionale grazie al finanziamento di 36 milioni di euro per le Case di Comunità, per gli Ospedali di Comunità, per le Centrali Operative Territoriali e per gli interventi di adeguamento sismico degli ospedali; lo sblocco degli acquisti delle attrezzature e dei macchinari per ospedali e strutture sanitarie, basti prendere ad esempio l’ASP di Reggio Calabria che è riuscita a realizzare il 73,5% degli interventi ammessi a finanziamento, grazie al quale si stanno risolvendo criticità e problematiche denunciate da anni dal personale sanitario che non era messo in condizione di fare il proprio lavoro».

«Alla luce di tutto questo – ha concluso – chiunque potrà capire che quella del Partito Democratico è solo sterile propaganda mentre Occhiuto sta portando avanti una profonda e proficua azione riformatrice che sta pian piano dando i suoi frutti e che ci permetterà nei prossimi anni di avere una sanità funzionale e finalmente adeguata alle esigenze dei calabresi». (rrc)