Il segretario generale di Fai Cisl Calabria, Michele Sapia, ha evidenziato la necessità di «nuove sinergie, convergenze e ulteriore programmazione, ripensare all’intero sistema di approvvigionamento energetico nella nostra regione, sfruttando in modo sostenibile bacini idrici e sorgenti, l’energia pulita derivante da eolico e solare».
Il cislino, infatti, ha ricordato che «la tempesta inflazionistica sta colpendo duramente l’intera filiera agroalimentare calabrese. In particolare il caro bollette energia ha messo in ginocchio tante aziende del territorio regionale, anche quelle che tradizionalmente hanno dimostrato, in particolare nel periodo di lockdown, una maggiore capacità di resilienza».
«Quando una realtà storica e solida come Callipo, leader nella produzione del tonno – ha aggiunto Sapia – dichiara di non poter rinnovare vari contratti a tempo determinato e di dover ricorrere alla cassa integrazione, oppure Lactalis che minaccia di chiudere lo stabilimento di Reggio Calabria, aziende zootecniche che addirittura macellano le vacche da latte, oppure le proteste in tante marinerie, significa che in Calabria si prospetta uno scenario drammatico, se non si attivano immediate e urgenti misure di intervento».
«Stiamo monitorando con attenzione le molte situazioni di crisi nelle aziende del settore agroalimentare, come quella espressa oggi da Pippo Callipo, per tutelare il più possibile i lavoratori e le loro famiglie, già pesantemente colpite dal drammatico aumento di gas, elettricità, carburante e carrello della spesa. Serve un intervento serio della politica e delle istituzioni, per calmierare i costi, sostenere le aziende e salvaguardare i posti di lavoro, anche con ammortizzatori sociali straordinari come la Cig scontata. Sono necessari provvedimenti urgenti per evitare una grave crisi economica e sociale», ha dichiarato il segretario generale nazionale di Fai Cisl, Onofrio Rota, dopo l’intervento di Pippo Callipo, presjdente dell’omonima azienda di Maierato, nella trasmissione Rai Agorà.
La Callipo registra un incremento del 378% sulle bollette di gas e energia e ha dovuto ricorrere ad una giornata settimanale di cassa integrazione, almeno per i prossimi tre mesi, per contenere le perdite senza dover lasciare a casa nessun lavoratore.
«In un territorio come quello di Vibo Valentia, contraddistinto da alti livelli di disoccupazione e forte crisi economica, la riduzione della produzione nello stabilimento di Maierato rischia di provocare ulteriori tensioni sociali – ha dichiarato Daniele Gualtieri, Segretario Generale Fai Cisl Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia –. Parliamo di una azienda che occupa oltre 300 dipendenti, fiore all’occhiello del territorio, che ha dimostrato, anche nel recente passato, un’attenzione particolare verso le maestranze e in cui abbiamo sempre avuto ottime relazioni sindacali partecipate. Continueremo a essere vicini ai lavoratori e solidali verso la proprietà. Auspichiamo che, con immediatezza, si adottino misure efficaci per salvaguardare lavoratori, famiglie e imprese del nostro territorio».
«L’agroalimentare italiano esprime un fatturato di 155 miliardi, conta 65 mila imprese e 480 mila addetti, ed è la seconda manifattura del Paese – ha proseguito Rota –. È un comparto che è sempre stato anticiclico rispetto alle crisi, ma questa delicata fase sta impattando in tutti i settori ed è quindi urgente avviare azioni per affrontare le conseguenze soprattutto del caro energia, che si ripercuote sul costo delle materie prime, degli imballaggi, della componentistica, mettendo in ginocchio le imprese e fortemente a rischio l’occupazione. In una fase come questa bisogna lavorare tutti, ciascuno nel proprio ruolo, per tenere coeso il Paese intorno al mondo del lavoro». (rrm)
In copertina, Il segretario generale Fai Cisl Onofrio Rota e Pippo Callipo