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Siclari scrive ai parlamentari calabresi: lavoriamo uniti per difendere diritto alla salute dei calabresi

Il senatore di Forza ItaliaMarco Siclari, ha scritto una lettera indirizzata a tutti i parlamentari eletti in Calabria, rappresentanti di tutti i partiti, per «invitarli a condividere un percorso istituzionale, fuori ed al di là degli schieramenti politici, per affrontare e risolvere l’emergenza sanitaria in Calabria che ha raggiunto livelli di massima allerta».

«Di fronte ad una politica nazionale – ha spiegato il senatore Siclari – che non ha saputo o voluto risolvere i problemi della sanità calabrese, occorre uno scatto di orgoglio e di dignità che deve partire proprio dai massimi rappresentanti elettivi del territorio. In particolare, mi sono rivolto ai 19 Parlamentari del Movimento Cinquestelle che sommano il 61,29% della rappresentanza complessiva della regione. Si è veramente toccato il fondo, per quanto riguarda i diritti dei calabresi».

«Non possiamo seguire strade diverse – ha aggiunto – per ragioni di schieramento o di partito, in particolar modo, di fronte al diritto fondamentale alla salute, oggi, “cancellato” in Calabria per diverse ragioni. L’emergenza sanitaria in Calabria dura da decenni ormai, è certificata dal commissariamento, dal piano di rientro ed oggi è aggravata dalla pandemia Covid, un’emergenza nell’emergenza».

Il senatore forzista, dunque, ha proposto lo sto al commissariamento della Sanità in Calabria «da giugno 2021 indipendentemente da chi vince le prossime elezioni regionali» e la nomina condivisa di un nuovo commissario, «che abbia esperienza dimostrata sul campo delle emergenze nazionali e che guidi la sanità calabrese nel periodo Covid-19 e fino all’uscita dal commissariamento (giugno 2021)».

«L’obiettivo primario – ha spiegato Siclari – è il diritto alla salute e dare risposte ai calabresi, piccoli e grandi. Oggi, più di prima, tutti i politici devono, portare al petto, un’unica spilla che è quella della ‘speranza dei calabresi’, e lavorare per i loro diritti. Hanno condiviso il mio invito tutti i parlamentari di centrodestra, i senatori Giuseppe MangialavoriFulvia Michela Caligiuri ed i deputati Roberto Occhiuto, Maria Tripodi, Wanda Ferro, Domenico Furgiele, Francesco Cannizzaro e Sergio Torromino».

«Spero – ha auspicato Siclari – che anche i Parlamentari calabresi, che sostengono la maggioranza di governo, condividano il percorso proposto e, stando anche alle dichiarazioni pubbliche di alcuni esponenti del Movimento Cinquestelle, nutro molte speranze che sulla sanità in Calabria si posa fare fronte comune».

«Mi attendo – ha proseguito il senatore – una telefonata dai parlamentari calabresi rappresentanti dei partiti di maggioranza per organizzare un incontro, e verificare  se ci sono le condizioni per discutere insieme del diritto alla salute che manca da oltre un decennio ai calabresi, bambini e adulti che siano».

«Sarà una grande dimostrazione di amore e di senso di appartenenza – ha sottolineato Siclari – verso il nostro territorio e di attenzione verso l’appello più volte fatto dal Colle che chiede il dialogo tra le diverse componenti politiche».

«Se riusciremo a confrontarci su questo importante tema – ha concluso – la Calabria riuscirà a dimostrare, per la prima volta nella storia, a tutto il Paese, che siamo i primi a compattarci di fronte alla necessità di un’intera popolazione e dei più bisognosi».

La lettera

Cari Colleghi,

ritengo opportuno e doveroso scrivere, a ciascuno di Voi, in questo momento drammatico che sta attraversando la nostra regione e tutti i cittadini calabresi. Vi invito a condividere un percorso istituzionale, fuori ed al di là degli schieramenti politici: la nostra terra è stata penalizzata per decenni dalla stessa classe politica calabrese che, nella maggioranza dei casi, ha peccato per scarso peso politico nazionale o peggio per una visione personale, egoistica e clientelare che ha sacrificato il”merito”ed il”bene comune”delle famiglie, degli anziani e dei adolescenti nostri conterranei; ma, oggi, è evidente a tutti che è stata abbandonata, anche da uno Stato, incapace di “considerare i calabresi figli della stessa Nazione”. Uno Stato che non ha voluto, attraverso i propri uomini, dare fiducia ai nostri territori e programmare il rilancio e lo sviluppo della Calabria e, purtroppo, dobbiamo ammetterlo con dolore, spesse volte, anche privo della reale volontà politica di far uscire dal pregiudizio negativo verso la Calabria e i calabresi.

Oggi siamo chiamati ad uno scatto di orgoglio e di dignità, per primi noi che siamo i massimi rappresentanti elettivi dei cittadini calabresi che ci hanno votato per una giusta voglia di rinnovamento, preferendo, rispetto ad una “vecchia” e consolidata classe politica i giovani ed alla prima esperienza, rispetto ai partiti storici e tradizioni le forze nuove. In particolare

mi rivolgo a ciascun collega del Movimento Cinquestelle che siete la stragrande maggioranza ben 19 Parlamentari, 7 Senatori e 12 Deputati e il 61,29% della rappresentanza complessiva della regione.

Seguo, come ciascuno di Voi, da vicino le sorti della regione più bisognosa in Europa, e approfondisco in modo attento le dinamiche sanitarie legate alla difficile pandemia in quanto medico specializzato in questa materia, me ne occupo politicamente da Capogruppo in Commissione Salute in Senato per il mio partito eletto, oltretutto, in un collegio dove l’assistenza sanitaria, come risaputo, peggiora di anno in anno nonostante i notevoli e preziosi sforzi da parte dei colleghi medici e operatori e tecnici sanitari.

So bene che la Costituzione ci vuole rappresentanti di tutta la Nazione, una ed indivisibile e che dobbiamo esercitare il nostro mandato senza alcun vincolo territoriale, politico, partitico, ma oggi non possiamo neanche più finta di niente. Si è veramente toccato il fondo per quanto riguarda i diritti dei calabresi. Non possiamo seguire strade diverse, per ragioni di schieramento o di partito, in particolar modo, di fronte al diritto fondamentale alla salute, oggi, “cancellato”in Calabria per diverse ragioni. L’emergenza sanitaria in Calabria dura da decenni ormai, è certificata dal commissariamento, dal piano di rientro ed oggi è aggravata dalla pandemia COVID, un’emergenza nell’emergenza.

Il mio invito è quello di percorrere, nell’interesse della Calabria e dei Calabresi e solo al fine di poter guardare in faccia ciascuno dei nostri corregionali e dei nostri elettori, avendo la coscienza serena di aver fatto di tutto per garantire cure ed assistenza di livello decoroso ed idoneo a tutelare il bene primario della salute.

Vi chiedo, quindi, di condividere un percorso istituzionale e parlamentare che contempli:1) lo Stop al commissariamento della sanità in Calabria da giugno 2021, indipendentemente da chi vince le prossime elezioni regionali o si trovi a governare l’Italia.

2) la nomina condivisa di un nuovo commissario, che ha esperienza dimostrata sul campo delle emergenze nazionali, per guidare la sanità calabrese, insieme alla triade commissariale, da oggi fino a giugno 2021, periodo dell’emergenza sanitaria Covid-19.

3) l’obiettivo primario di dare risposte ai calabresi per il diritto alla salute.

Premetto che non sarò il candidato a governatore in Calabria, e questo mio invito, accorato e disperato, nasce dalla considerazione che questo sforzo “politico e istituzionale” che dobbiamo ai nostri concittadini meno fortunati, alla memoria dei sacrifici di generazioni e generazioni che hanno lavorato ogni giorno rafforzando la nostra Nazione ed il nostro territorio, a chi oggi si sente solo ed abbandonato dallo Stato, a chi oggi non sogna più, a chi oggi non crede più in se stesso, a chi ama profondamente la propria famiglia ed oggi teme di non riuscire più a trasmettere serenità, a quei genitori che oggi guardano i loro piccoli con timore per un futuro incerto.

Oggi, più di prima, tutti i politici devono, portare al petto, un’unica spilla che è quella della “speranza dei calabresi”e lavorare per i loro diritti.

Lo Stato, nei prossimi due anni, deve fare straordinari sacrifici economici e finanziari per dare respiro al nostro Paese e a tutti gli italiani, consapevole che è l’unico modo per trasmettere alle famiglie la forza necessaria per rialzarsi e tornare a guardare con occhi di speranza il futuro dei nostri figli.

Grazie per avermi prestato attenzione. (rrm)