In una sala gremita di partecipanti del Grand Hotel President di Siderno, si è concluso, con successo, il progetto Rotary a Scuola: Lotta all’obesità infantile promosso dal Rotary Club di Locri.
Alla presenza dell’assistente del Governatore del Distretto Rotary 2102 Maria Pia Porcino, dell’Assessore alla Cultura del Comune di Siderno Francesca Lopresti e delle autorità scolastiche dell’I.C. “M. Bello – G. Pedullà – Agnana”, il Presidente attuale del Rotary di Locri, Luigi Brugnano, ha introdotto i lavori della serata che prevedevano il racconto, attraverso video, materiale didattico e testimonianze dirette, del lungo percorso avviato dal sopracitato progetto.
L’Italia è tra gli stati europei con il più alto tasso di obesità infantile, il problema si registra infatti al 18% tra i bambini e al 19% tra gli adolescenti. Secondo i dati riportati nel Rapporto sull’obesità presentato dall’istituto Auxologico italiano nel luglio 2021, nel nostro Paese è quindi obeso quasi un bambino/ragazzo su cinque. Si tratta di un dato allarmante, che rappresenta una sfida fondamentale da affrontare al più presto per le sue ripercussioni in termini di salute pubblica.
Il Rotary Club di Locri, molto sensibile a questa tematica, sta promuovendo questo progetto dal 2017; in questi anni ha coinvolto oltre 1.700 genitori, circa 1.000 bambini ed un centinaio di docenti di cinque Istituti Comprensivi della Locride.
Il progetto, che si svolge con la collaborazione degli Istituti Scolastici, è costituito da varie fasi; si inizia con uno screening anonimo di tutti gli alunni per calcolare le percentuali di soggetti obesi o in sovrappeso e la compilazione di un questionario per stabilire le abitudini alimentari delle famiglie e gli stili di vita dei bambini-ragazzi. Successivamente avviene l’elaborazione dei dati attraverso una piattaforma online creata dal Rotary di Locri ed a seguire si procede alla fase di formazione ed informazione – tramite esperti rotariani – per alunni, docenti e genitori nei due moduli dedicati all’attività motoria ed a quella culturale.
Nel progetto proposto i partecipanti intraprendono azioni specifiche dedicate alla produzione di raccomandazioni per promuovere stili di vita più sani e valorizzare gli approcci in grado di favorire l’integrazione tra discipline diverse, dall’area nutrizionale a quella psico-sociale.
«Il legame tra alimentazione e salute è profondo e tocca anche la sfera emotiva e relazionale, oltre all’aspetto fisico – ha dichiarato Vincenzo Ursino, ideatore e leader del Progetto –. Per questo è indispensabile approfondire la ricerca su questa correlazione sostenendo progetti multidisciplinari. Nelle comunità è cruciale sostenere un’educazione a stili di vita salutari per tutti i ragazzi». (rrc)