Maria Elena Senese, segretario generale FenealUil Calabria, in merito al Superbonus, ha ribadito che urge «una misura per calmierare i prezzi».
«L’aumento esponenziale del costo dei materiali, infatti – ha spiegato – rischia di vanificare gli sforzi messi in campo per rilanciare il settore delle costruzioni depotenziando una misura straordinaria che era stata pensata per sostenere il comparto edile fortemente segnato dalla pandemia da Covid-19 e dalla prolungata crisi economica».
«Le forniture delle materie prime in edilizia, purtroppo – ha aggiunto – sono dimezzate e i prezzi raddoppiati, con conseguenze importanti sulla gestione dei cantieri della riqualificazione energetica offerta oggi dal Superbonus».
«La scarsità di materie prime in edilizia – ha proseguito – e il conseguente aumento dei prezzi è iniziato già da un pò di tempo e riguarda soprattutto: metalli, materie plastiche derivate dal petrolio, calcestruzzo e bitumi».
«La causa – ha spiegato la segretaria nazionale –è dovuta a molteplici fattori dalla Pandemia al blocco del canale di Suez, alla disponibilità ridotta del mercato asiatico causata da una domanda notevolmente aumentata in Cina. Come si può intuire, quindi, quello che sta soffrendo anche il mercato edile italiano è un problema globale ma, sicuramente, più accentuato in Italia per una richiesta straordinaria causata dal Superbonus: un incentivo con tempi molto ridotti che crea volumi decisamente importanti, difficili da gestire per l’industria Italiana che riceve le materie prime dai paesi esteri».
«Con il Superbonus – ha detto ancora – abbiamo un’importante occasione di fare un cambio di passo significativo sulla cultura del risparmio energetico. Un’opportunità straordinaria di riqualificazione del patrimonio edilizio ma che, oggi, subisce un freno a causa dell’enorme difficoltà di approvvigionamento delle materie prime che influenza la disponibilità di tutti i componenti del sistema a cappotto».
«Le richieste di fornitura – ha detto ancora la Senese – di materiale isolante è letteralmente esplosa a seguito del Superbonus 110%. Attualmente le aziende specializzate in questo settore non sono in grado di evadere oltre il 50% della domanda».
«Abbiamo bisogno, quindi – ha concluso – che le istituzioni intervengano urgentemente mettendo in campo un meccanismo che tuteli la filiera e di conseguenza l’utente finale. Sono necessari e non più procrastinabili, infine, interventi mirati da parte del Governo per tutelare la filiera edile, chiedendo una misura urgente che metta a riparo i cantieri del Recovery e del Superbonus dalle fluttuazioni dei mercati internazionali». (rcz)