Uno scenario insostenibile, quello che emerge nel Rapporto 2019 della Svimez, L’economia e la società del Mezzogiorno, in corso di presentazione al Palazzo dei Gruppi Parlamentari della Camera di Roma.
«Entro i prossimi 50 anni – si legge nel Rapporto – il Paese si ritroverà con una popolazione molto più piccola e decisamente invecchiata, in particolare il Mezzogiorno il destinato a un lento e pesante declino demografico».
Secondo quanto emerge dal Rapporto, «per effetto della rottura dell’equilibrio demografico – bassa natalità, emigrazione di giovani, invecchiamento della popolazione – il Sud perderà 5 milioni di persone e, a condizioni date, quasi il 40% del Pil. Solo un incremento del tasso d’occupazione, sopratutto femminile, può spezzare questo circolo vizioso».
I dati più preoccupanti, però, riguardano la Calabria, che è l’unica regione del Mezzogiorno – e in Italia – ad accusare una flessione del Pil nel 2018 (-0,3%), mentre la Campania ha registrato crescita zero, la Puglia, insieme all’Abruzzo e alla Sardegna, hanno registrato, nel 2018, il più alto tasso di crescita.
Nel corso della presentazione, è intervenuto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha dichiarato che «il Governo intende promuovere un piano strutturale di investimenti e di misure e di rilancio per il Mezzogiorno».
«Entro la fine dell’anno – ha proseguito il presidente Conte – sarà varato un Piano per il Sud. Una delle priorità del nostro Piano, è quella di realizzare un vero riequilibrio territoriale della spesa ordinaria per investimenti che, negli ultimi decenni, non è stata distribuita tra le Regioni italiane in misura proporzionale alla popolazione residente». (rrm)