La nuova farsa delle Terme Luigiane: l’accordo ancora lontano

di FRANCO BARTUCCI – La nuova farsa delle Terme Luigiane. Una brutta pagina è stata scritta ieri dai Sindaci dei Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese, nonché dell’assessore regionale alle attività produttive, Fausto Orsomarso, visto in coincidenza in diretta in una trasmissione televisiva, che non si sono presentati questo pomeriggio all’incontro organizzato dal Presidente facente funzioni Spirlì per risolvere la questione delle  Terme Luigiane, suscitando nei lavoratori rabbia, delusione e vergogna per quanto accaduto. Della loro assenza non è stata data alcuna giustificazione; eppure si trattava di assicurare una continuità lavorativa a 250 lavoratori delle stesse Terme e le cure termali agli oltre ventiduemila curanti che annualmente frequentano questo gioiello calabrese termale. Il presidente Spirlì per dare seguito all’impegno preso con i lavoratori ha pure rinunciato ad un incontro istituzionale romano.

«Un gesto inqualificabile, sia sul piano dell’educazione che su quello istituzionale» – hanno dichiarato i lavoratori perplessi per il comportamento tenuto da questi illustri figure del nostro firmamento politico calabrese.  Un autentico schiaffo in faccia inferto, non solo alla Regione Calabria, ma anche alla persona di Nino Spirlì.  Una vergognosa offesa a noi Lavoratori, oltre che al Sindacato, agli imprenditori ed all’intero territorio.

«Con un tale atteggiamento, i Sindaci hanno calato la maschera, vanificando tutto il percorso da noi proposto e sollecitato – hanno proseguito –  per giungere ad un ragionevole compromesso,al fine di assicurare la salvaguardia dei livelli occupazionali e la continuità del servizio pubblico termale. I Sindaci, infatti, dopo avere rinnegato l’Accordo solennemente firmato in Prefettura nel 2019 e ratificato dai rispettivi Consigli Comunali, hanno, in sequenza, proceduto alla violenta spoliazione del compendio termale, rifiutato la proposta avanzata dalla CISL, respinto al mittente quella avanzata dalla Sateca, completamente ignorato quella della Curia vescovile e, da ultimo, mortificato l’autorevole mediazione del Presidente della Regione».

«Nel contempo, gli stessi Sindaci – prosegue la nota dei lavoratori – hanno letteralmente sabotato le Terme Luigiane: hanno interrotto il flusso dell’acqua delle sorgenti termali, provocando così un danno alla condotta termale che, se protratto ulteriormente, può divenire irreversibile. Con la definitiva perdita del patrimonio idrotermale appartenente alla Regione Calabria che, attualmente, stanno sversando in un torrente attraverso uno scarico abusivo.  Esattamente l’opposto di quanto previsto dalla Legge Regionale, che fa obbligo ai concessionari di salvaguardare e sviluppare adeguatamente il patrimonio idrotermale, nel rispetto del preminente interesse pubblico».

I lavoratori delle Terme Luigiane, preso atto di quanto è accaduto oggi,  considerata l’evidente incapacità di gestire e di valorizzare la risorsa termale e, al contrario, la palese volontà di distruggere una ‘scomoda’ realtà aziendale ed una risorsa ambientale inestimabile, hanno testualmente dichiarato che: «Non possiamo che ribadire la nostra richiesta al Presidente Spirlì di assumere un provvedimento forte ed immediato, che assicuri la sopravvivenza delle Terme Luigiane e delle famiglie dei Lavoratori, con la revoca della concessione ai Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese e l’assunzione diretta della responsabilità da parte della Regione».

Sull’accaduto è pure intervenuto il segretario della Cisl di Cosenza, Gerardo Calabria, presente anch’egli all’incontro, dichiarando che i due Sindaci boicottando il tavolo di lavoro, convocato dal Presidente Spirlì, si sono assunti una responsabilità grave. «Non riteniamo giusta – ha dichiarato il sindacalista –  la scelta fatta dai due Comuni. Correttezza ed etica politica vuole che si partecipi e si discuta nel trovare le giuste soluzioni. Visto che da mesi sbandierano la tutela dell’occupazione dei lavoratori delle Terme Luigiane, con la loro assenza hanno dimostrato il contrario».

Tutti i lavoratori si ritroveranno oggi in riunione telematica in assemblea  per decidere le iniziative da intraprendere. (fba)

Terme Luigiane: Carlo Tansi si schiera con i lavoratori a rischio occupazione

Carlo Tansi, ex capo della Protezione Civile calabrese ed ex candidato governatore alle passate elezioni regionali (si presenta alle prossime con Luigi De Magistris) si schiera con i lavoratori delle Terme Luigiane che rischiano di restare senza lavoro.

«C’è da sempre – ha dichiarato Tansi – un dilemma con cui fare i conti, soprattutto in Calabria, quando ci si determina di stare a fianco dei meno privilegiati, ossia se tale presa di posizione possa pure comportare, in parecchie situazioni, l’inevitabile difesa di quanti li usano o strumentalizzano per trarne profitto facendo pressione sull’opinione pubblica, e quindi sulla politica, affinché i più deboli siano ‘salvati’ con ad esempio conseguenti grossi vantaggi per i proprietari di un’azienda in cui sono occupati che altrimenti chiuderebbero ‘baracca e burattini’. Ecco perché, e voglio precisarlo a chiare lettere, il mio intervento odierno è soltanto indirizzato a sostenere in tutto e per tutto dei lavoratori, da sempre l’anello debole della catena in qualsiasi contesto, che subiscono immancabilmente le scelte della parte datoriale da cui sono stipendiati e soprattutto della politica, non meno opportunista di coloro i quali devono trarre profitto dalle rispettive attività. Semmai il contrario.
Fatta la doverosa premessa, nel caso di specie, mi voglio occupare, spendendomi in loro favore, delle 250 unità finora impiegate a vario titolo nelle Terme Luigiane. Ma non mi limiterò a farlo con un comunicato stampa, quasi di prammatica. Dal momento che, viceversa, è mia ferma intenzione capire bene come stiano le cose anche alla luce di quanto letto sugli organi di informazione da moltissimo tempo.

«È il motivo per cui profonderò, nei limiti della mia funzione attuale s’intende, il massimo impegno personale, battendomi insieme ai dipendenti delle Terme a cui ho peraltro chiesto un incontro a breve. Un confronto a cui parteciperò al fine di avere un quadro ancora più chiaro dell’ormai lunga storia che dal 2016 a oggi, anno di scadenza del contratto di concessione della gestione delle acque alla Sateca SpA da parte dei Comuni di riferimento Guardia Piemontese e Acquappesa, hanno vissuto la grama prospettiva del precariato a oltranza. Io, lo ribadisco, non voglio addentrarmi in questioni di gestione o accordi aziendali, benché vada ricordato come i diretti interessati nella circostanza difendano a ‘spada tratta’ i vertici della stessa Sateca. Ma è un aspetto che, ripeto, a me interessa poco.
«Credo però sia doveroso a… prescindere supportare questa gente che nella difficile fase corrente potrebbe ritrovarsi in mezzo a una strada in preda a un’emergenza assoluta. Senza un euro in tasca, insomma. Mi preme allora sollecitare la Regione, che in base alla legge avrebbe un ruolo da protagonista nella vicenda ma finora ricoperto all’insegna della più totale inerzia, e le due amministrazioni municipali citate in precedenza. Che, qualunque sia lo sbocco finale dell’ormai annosa querelle fra enti pubblici a ogni livello e impresa privata, dovrebbero avere l’imperativo categorico di salvaguardare il tasso occupazionale della loro area di pertinenza. Sempre e comunque. Perché il resto sono vuote chiacchiere fatte da chi coltiva interessi, diversi e particolari, sulla pelle di brave persone, che hanno il solo torto, lo dico per paradosso come ovvio, di voler continuare a guadagnarsi il pane onestamente e con sacrificio».  (rcz)

Terme Luigiane: ultima spiaggia. Oggi incontro dei lavoratori ad Acquappesa

di FRANCO BARTUCCI – Circola la voce negli ambienti territoriali dei due comuni che i primi cittadini starebbero per lanciare un piano “B” risolutorio per la questione delle Terme Luigiane. A queste voci i lavoratori delle Terme in un loro documento hanno chiarito che domani, lunedì, si recheranno in massa al comune di Acquappesa per cercare di avere un contatto ed un confronto con il sindaco Francesco Tripicchio.

Intanto diramano un loro comunicato in cui si dice: «Ormai siamo quasi arrivati ad Aprile e, purtroppo, noi lavoratori delle Terme Luigiane ci prepariamo ad una Pasqua amara all’insegna dell’incertezza per il nostro futuro. Le tante domande che in questi mesi abbiamo posto sul futuro della stazione termale sono rimaste tutte senza risposta e ogni giorno in noi cresce la certezza che stiamo assistendo alla fine dell’ultima importante realtà lavorativa del tirreno cosentino che, nell’indifferenza delle Istituzioni, sta seguendo la fine della Marlane, della Foderauto e della Faini. Sono settimane che chiediamo di essere ricevuti dai sindaci di Guardia Piemontese ed Acquappesa e non riceviamo risposta: le nostre PEC sembrano essere indirizzate all’ignoto e, nonostante i ripetuti “domani vi faccio sapere” del buon vicesindaco di Acquappesa De Caro, questo domani non è mai arrivato. Ai signori sindaci vorremmo fare essenzialmente una domanda: “cosa prevede il piano B?”. Noi lavoratori e le comunità interessate da questa complicata vicenda vorremmo sapere ora cosa succede. Non vogliamo entrare nel merito di questioni che a noi non competono, ma la determinazione con la quale le amministrazioni hanno di fatto impedito alla Sateca di immaginare un futuro, non può che lasciarci senza orizzonti.

«In cosa consiste il piano B? Del famoso bando, nonostante le continue rassicurazioni “a giorni esce” – dicono i lavoratori nel loro documento –  non ne vediamo traccia e in ogni caso non solo non c’è alcuna certezza sulla qualità dei partecipanti (e i nomi che girano non ci rassicurano), ma rispetto al prosieguo del nostro lavoro, è totalmente irrilevante, poiché le strutture in cui veniamo impiegati non sono oggetto del bando. Abbiamo letto la nota della Sateca, inviata alla Cisl, e ci sembra che esprima la volontà di trovare un accordo sul futuro con richieste abbastanza legittime, e voi che intenzione avete? Ci piacerebbe saperlo, ed è per questo che lunedì verremo, anche “senza invito”, al comune di Acquappesa per parlare con il sindaco e sapere cosa prevede il piano B.  Vogliamo continuare a credere che una strada possibile e percorribile per salvaguardare realmente l’esistente, possa convivere con qualsiasi piano di sviluppo immaginato o immaginabile da parte delle amministrazioni».

Fin qui la lettera dei lavoratori, mentre una delegazione del Partito Democratico locale ha avuto la fortuna di avere un incontro e dialogare con il sindaco di Acquappesa senza avere un minimo di disponibilità ad addivenire ad una risoluzione bonaria della questione. Per loro resta la disponibilità a concedere alla Sateca tutta l’acqua necessaria per aprire la nuova stagione termale con termine improrogabile al 30 dicembre 2021 ed un costo di canone da rivedere.

Per la Sateca è opportuno rivedere la percentuale effettiva dell’acqua necessaria all’erogazione dei servizi e cure termali sufficiente a soddisfare le esigenze dei consueti. 22/25mila curanti  abitudinari annuali, che fino al 2019 hanno usufruito delle cure, provenienti da tutta la Calabria e da altre regioni italiane. Che a stabilire tale percentuale fosse un gruppo di specialisti dell’Università della Calabria, senza alcun sospetto di parzialità. Sulla base di questo riconoscimento si potrà stabilire il canone dell’acqua da erogare ai due comuni e di conseguenza alla Regione Calabria

Una volta stabilita la quota necessaria, questa dovrà essere riconosciuta permanentemente negli anni a venire alla Società Sateca, in modo da essere autonoma nella  funzionalità  del proprio stabilimento, assicurando all’organico continuità lavorativa a partire dalla nuova stagione di quest’anno, coronavirus permettendo. Questo porterebbe la Sateca ad un suo atteggiamento di completo disinteresse verso il bando di concorso che i due comuni sono chiamati ad indire per la ricerca del nuovo sub concessionario, eliminando i conflitti presenti e futuri. Tutto questo è stato chiarito in una lettera che la Sateca ha inviato  ai due sindaci senza ricevere alcuna risposta.

Un compromesso che potrebbe far superare l’empasse del momento sarebbe da prendere in considerazione, sulla base  dell’accordo sottoscritto dalle parti l’8 febbraio 2019, presso la Prefettura di Cosenza, la seguente modifica:  «la Sateca può continuare a gestire i servizi termali fino al 30 dicembre 2021 e comunque in caso di impossibilità fino all’effettivo subentro del nuovo sub concessionario nella gestione del servizio»”.

In questo modo i due comuni sarebbero tutelati, sia rispetto alla data da loro richiesta come termine del rapporto, così delle cose impreviste e non considerate al momento, che potrebbero sorgere nel frattempo e ce ne sono già tante. In primo luogo la  “vacatio della governance” regionale, come anche il periodo bianco dell’attuale amministrazione comunale di Guardia Piemontese; un bando non supportato dall’approvazione della regione Calabria, soprattutto in mancanza di quel piano finalizzato alle potenzialità di sviluppo delle Terme Luigiane indicato nelle leggi regionali n.40/2009, n.11/2015 e relative successive deliberazioni 405/2015, 64/2016 e verbale 14 gennaio 2019; come anche lo stesso regolamento di distribuzione delle acque termali approvato solo dalle maggioranze dei due consigli comunali con la disapprovazione delle rappresentanze di minoranza; la mancanza dell’ illustrazione e presentazione del Regolamento e come questo andrà a condizionare il sistema della vita sociale ed economica in quel contesto territoriale, così come ha rilevato al sindaco di Acquappesa la delegazione del Partito Democratico nel corso del loro ultimo incontro; ed infine gli stessi percorsi giudiziari aperti presso la Procura della Repubblica di Paola.

Sono tutti argomenti e posizioni che impediranno o quanto meno rallenteranno di molto la fase concorsuale per la ricerca del nuovo sub concessionario delle Terme Luigiane, nei tempi che i due sindaci rivendicano come possibile al 30 dicembre 2021. Oltre all’iniziativa presa dai lavoratori di presentarsi quest’oggi, lunedì 22 marzo, presso la sede comunale di Acquappesa,  per chiedere al Sindaco spiegazioni in merito al “Piano B”; resta ancora una nuova opportunità prevista per domani, martedì 23 marzo, presso la Regione Calabria, dove, grazie a una richiesta ufficiale fatta dal segretario di categoria del sindacato provinciale Cisl, Gerardo Calabria, le parti interessate  si ritroveranno insieme per decidere sul da farsi. Le soluzioni ci sono e le abbiamo indicate nel servizio. Occorre buon senso e collaborazione reciproca comune guardando e rispettando i tanti curanti delle Terme Luigiane, che hanno anch’essi un legame forte con questo bene, avendo l’ambizione di trovare un ambiente accogliente sano e sereno per un suo percorso di crescita e sviluppo. Che tutti diano un segnale di grande responsabilità e maturità nel dare ascolto ai lavoratori ed ai curanti, a cominciare dal Presidente Spirlì e dall’Assessore Orsomarso.  (fb)

Acquappesa avrà il suo luogo della Memoria

Acquappesa avrà il suo luogo della Memoria. Lo ha reso noto Massimiliano De Caro, vicesindaco con delega alla Cultura a margine di un’iniziativa promossa dall’Istituto Calabrese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea, patrocinata dallo stesso Comune di Acquappesa e da quello di Rota Greca.

«Esprimo tutta la mia soddisfazione – ha detto De Caro – per aver preso parte ad una bellissima e toccante iniziativa, egregiamante organizzata e promossa dall’Icsaic, nell’ambito della quale, di concerto con il sindaco Francesco Tripicchio e con l’Amministrazione comunale, abbiamo manifestato l’assoluta disponibilità ad apporre una Pietra d’inciampo, in ricordo di Geniale Bruni e di creare un luogo della Memoria, attraverso l’apposizione di una lapide in suffragio di tutte le vittime di guerra».

Geniale Bruni, lo ricordiamo, è stato un giovane calabrese, che ha sacrificato, la sua vita, per la libertà di tutti, opponendosi alla violenza ed al totalitarismo nazifascista. A memoria del suo nobile sacrificio rimangono una foto da militare ed una lapide, posta, dal Comune di Parma, in via d’Azeglio, nel 1955, in occasione del decennale della ‪Resistenza. Nato ad Aiello Calabro il 5 febbraio del 1923, si sposò ad Acquappesa con Orsilia (Raffaella Ioselli), da cui ebbe un figlio, Amerigo.

«Iniziative del genere – ha aggiunto – che sosteniamo e promuoviamo, coincidono con la nostra volontà di incentivare ciò che ruota attorno al patrimonio storico, culturale e sociale della nostra comunità. Invito tutti a visionare il dibattito andato in onda, nei giorni scorsi, sulla pagina Facebook dell’Icsaic».

«Ed anzi – ha concluso – mi sia concesso di ringraziare la moderatrice del confronto, la prof.ssa Francesca Rennis, sempre attenta ed estremamente preparata nell’affrontare tematiche di assoluta importanza, che costituiscono le basi di una società civile e, soprattutto, libera». (rcs)

Interrotta trattativa per definizione iter di restituzione volontaria dei beni delle Terme Luigiane

di FRANCO BARTUCCI – L’incontro fra i sindaci dei Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese, e l’azienda Sateca S.p.a., gestore delle Terme Luigiane, programmato per ieri, giovedì 21 gennaio, al fine di concludere il concordato iter di restituzione volontaria dei beni del compendio termale e procedere alla definizione dell’accordo per il prosieguo dell’attività, da parte della società termale, non è giunto a conclusione.

Un’attività lavorativa che la Sateca, per evitare soluzioni di continuità e perdita di posti di lavoro, si sarebbe fatta carico fino all’effettivo subentro del nuovo soggetto gestore.

«I sindaci, però, mutando la linea di ragionevolezza sin qui tenuta – spiega la Sateca in un comunicato stampa – ed espressa ripetutamente nei precedenti accordi siglati dinanzi al Prefetto di Cosenza, secondo cui la gestione temporanea chiesta a Sateca avrebbe dovuto proseguire fino alla definitiva conclusione della procedura di selezione e subentro del nuovo soggetto gestore, nella fase contrattuale e di confronto di stamani, si sono presentati imponendo per la stesura dell’accordo una data ultimativa fissata inderogabilmente al 30 novembre 2021, indipendentemente dall’effettivo subentro del nuovo concessionario».

«Ad una simile pretesa la Sateca – si puntualizza nel comunicato – non ha potuto aderire, rilevando che, con una tale formulazione, qualora alla scadenza del 30 novembre 2021 non dovesse essersi conclusa l’articolata procedura di individuazione e subentro del nuovo gestore, l’attività termale si interromperebbe automaticamente, con gravissime ripercussioni sulla certezza dei posti di lavoro e con drammatici effetti sulla sopravvivenza stessa dell’azienda e dell’indotto di tutto il territorio».

«Stando così le cose – prosegue la nota della Sateca – siamo costretti a rinunciare a siglare importanti accordi con diversi tour operator, e bloccare la programmazione della stagione 2021. Al contrario, mantenendo la formulazione in precedenza condivisa tra i Comuni e Sateca, nell’ambito degli accordi siglati in Prefettura – ordinariamente utilizzata in qualunque cambio di gestione di servizi in concessione, appunto per evitare soluzioni di continuità e garantire i livelli occupazionali – si sarebbe potuto assicurare il servizio termale, garantendo e rispettando i diritti e gli interessi di tutte le parti in causa, in primo luogo i lavoratori».

La Sateca manterrà, comunque, fede all’impegno di restituzione volontariamente assunto, riconsegnando anche lo stabilimento San Francesco.

«A questo punto – conclude la nota –  l’azienda, prendendo atto della irragionevole ed irremovibile  pretesa dei sindaci dei Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese, i quali dovranno assumersi la responsabilità dei gravissimi pregiudizi che ciò comporta in termini sociali ed economici, non può che auspicare l’immediato intervento del soggetto titolare delle acque termali,  cioè la Regione Calabria, sinora apparsa silente ed indifferente». (rcs) 

Per la questione Terme Luigiane si è registrato un nulla di fatto in Prefettura

di FRANCO BARTUCCI – Dopo oltre un’ora di colloquio, a tratti anche teso, non  si è registrato alcun passo in avanti durante l’incontro che si è svolto stamani nella sede istituzionale della Prefettura di Cosenza, appositamente convocato per risolvere la controversia sorta tra i comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese con la società Sateca che, per ottant’anni, ha gestito le Terme Luigiane.

Deluso Dante Ferrari, consigliere  delegato della Sateca, presente all’incontro, e molto arrabbiati i lavoratori delle Terme Luigiane che, durante l’incontro, hanno presidiato Piazza 11 Settembre con la speranza che avrebbe potuto uscire una fumata bianca per la vicenda che sta loro a cuore: la tutela del posto di lavoro. Così non è stato, e molti si sono espressi in termini duri parlando dell’adozione di possibili azioni di protesta nei prossimi giorni.

Nella Prefettura di Cosenza non si sono presentati né il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, e neanche l’assessore alle attività produttive Fausto Orsomarso, impegnato  a Paola, nel Santuario di San Francesco, a presenziare una cerimonia di consegna di un presepe elaborato dalla Scuola Partonopea, dato in dono dalla Regione Campania alla Regione Calabria.

L’incontro  è  stato presieduto dal viceprefetto Turco, ed ha visto la partecipazione, oltre che del rappresentante della Sateca, Dante Ferrari, dei sindaci di Acquappesa e Guardia Piemontese, del direttore di Federterme, Aurelio  Crudeli e del rappresentante del sindacato Cisl,  Gerardo Calabria.

Intanto, dalla direzione dell’azienda Sateca è stato diramato il seguente comunicato: «Da parte nostra abbiamo posto il tema in termini strategici e di prospettiva di medio-lungo termine per lo sviluppo della risorsa termale, confermando la disponibilità, già formalizzata, alla restituzione degli immobili di proprietà comunale non utilizzati entro i primi di marzo 2021. Non siamo contrari alla logica dei bandi, anche perché abbiamo le competenze per poter riaffermare anche in quella sede la qualità del lavoro sinora svolto. Nutriamo, però, forti perplessità sui contenuti del Regolamento approvato dai Comuni alla base del futuro bando. Infatti, esso appare non tenere nella giusta considerazione aspetti strategici dell’attività termale, arrivando addirittura ad ipotizzare un uso distorto e non pienamente conforme alla normativa della risorsa acqua termale».

«L’azienda – conclude la nota – rimane comunque disponibile ad approfondire ogni utile proposta finalizzata a creare i presupposti per la continuità dell’attività, evitando danni gravi ed irreparabili, sia economici che occupazionali, al territorio già duramente provato in questi mesi dalle ricadute della pandemia».  

Una vicenda che registra, da parte della Regione, spazi di irresponsabilità e negligenza causa, in questo momento così delicato, di non garantire almeno una forma di vicinanza e solidarietà ad uomini e donne lavoratrici, al di là degli impegni istituzionali, nel garantire un ruolo di tutela di quei posti di lavoro, contribuendo a trovare la giusta soluzione pacifica  rispettosa dell’accordo raggiunto dalle parti nel mese di febbraio del 2019, che fino a quando non sarà trovato un nuovo sub concessionario, attraverso la gara, le Terme Luigiane dovranno continuare ad essere funzionanti per la vasta clientela legata a questa struttura termale dislocata in Calabria e in altre regioni del nostro Paese.

Giunge, a proposito, anche una dichiarazione del direttore di Federterme, Aurelio Crudeli, che dichiara: «Le Terme Luigiane devono continuare ad operare. Purtroppo, l’incontro di questa mattina si è concluso con un nulla di fatto. Siamo molti preoccupati per la sorte delle Terme Luigiane nel Cosentino, perché è un’azienda tra le più importanti sul territorio calabrese ma anche italiano. Riteniamo che debbano continuare ad operare e che, chi le gestisce adesso o in futuro, dovrà essere messo in condizione di pianificare e programmare l’attività avendo delle certezze di base». (rcs)      

In copertina, il presidio dei lavoratori delle Terme Luigiane in piazza 11 settembre Cosenza

Terme Luigiane: l’incontro domani in Prefettura dei due sindaci interessati

di FRANCO BARTUCCI – Ci siamo e speriamo che l’incontro per le Terme Luigiane dia buoni frutti. Stiamo parlando della convocazione fatta dal Prefetto di Cosenza, Cinzia Guercio, per domani, martedì 29 dicembre,ai due Sindaci di Acquappesa e Guardia Piemontese, ad un rappresentante della Regione Calabria,  della S.A.TE.CA. spa (l’attuale gestore delle terme), al sindacato Cisl e Federterme, per trovare la giusta soluzione alla vicenda relativa alla concessione per le acque delle Terme Luigiane, dopo l’annuncio della chiusura dell’attività da parte della S.A.TE.CA. Vicenda che sta mettendo a rischio l’apertura della prossima stagione termale 2021, a causa principalmente del regolamento per l’utilizzo delle acque termali, approvato dai due Consigli comunali.

Come noto il Regolamento, e non il bando di gara non ancora predisposto, guarda non più alla ricerca di un solo sub concessionario, ma a più figure tanto che si parla di “spacchettamento” dell’erogazione dell’acqua termale. Ciò sottovaluta i rischi e la pericolosità dell’acqua sulfurea delle Terme Luigiane. Infatti, essa ha una composizione chimico-fisico e biologica di particolare efficacia in medicina termale. Classificate come acque ipertermali (43-47°C) solfuree salso bromo iodiche e, in riferimento all’elemento zolfo, come solfuree forti, queste acque hanno un grado solfidrometrico di 168-175 mg/L, che le caratterizza come quelle a più alta concentrazione di zolfo in Italia. Nelle acque sono presenti sostanze organiche di natura planctonica, denominate “bioglee”. L’elevato grado solfidometrico e la presenza di bioglee possono rappresentare un pericolo se non gestite in modo corretto e con impianti e protocolli adeguati, come fa da anni la S.A.TE.CA. spa.

Per quanto riguarda il rapporto fra le Amministrazioni comunali e la Società Sateca, sub concessionaria del compendio idrotermale delle Terme Luigiane, narriamo quanto segue. Siamo nel 1935 quando  viene data al Comune di Guardia Piemontese, in seguito diviso nei Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese, la concessione perpetua per lo sfruttamento delle acque. Nel 1936 i due comuni affidano l’uso e l’esercizio del compendio idrotermale in subconcessione alla Società Anonima Terme Luigiane  (diventata poi S.A.TE.CA. S.p.A.) per un periodo di  40 anni, modificato in seguito in 80 anni, e quindi con scadenza nel 2016.

Nel 2006 viene pubblicato il Decreto legislativo n° 152/06 (Testo Unico Ambiente) che sopprime le concessioni perpetue e ne consente la trasformazione in temporanee per un periodo massimo di trent’anni. Nel frattempo nel 2009, viste le evidenti inadempienze contrattuali da parte dei due comuni, la SATECA promuove un arbitrato per l’ottenimento (previsto in contratto) dei terreni dove ha costruito tutte le strutture ricettive. Il giudizio entra nel merito di tutto il rapporto di subconcessione e gli arbitri impongono all’unanimità ai  due comuni il rispetto di quanto previsto in contratto.

La Regione Calabria con l’art.9 della legge regionale n.40/2009 prende atto della necessità di trasformazione delle abrogate concessioni perpetue in concessioni temporanee, stabilendo che i due Comuni presentino un progetto di sviluppo della stazione termale. Nel 2015 la legge regionale 27 aprile n.11 apporta ulteriori modifiche all’art. 9 della legge di cui sopra, con un forte interessamento del consigliere regionale Carlo Guccione, che soddisfa le attese dei sindaci dell’epoca dei due Comuni. Nel 2016, visto che l’iter di trasformazione della concessione per l’uso delle acque delle Terme Luigiane da parte dei due Comuni non è stato completato e vista la scadenza imminente del contratto di subconcessione, al fine di non interrompere le attività, la Regione Calabria, i due Comuni, le parti sociali e la SATECA, con la collaborazione della Prefettura di Cosenza, firmano un Protocollo d’intesa che prevede il differimento della scadenza della subconcessione al 2018. Nel febbraio del 2019, visto che la trasformazione non risulta ancora completata, sempre in Prefettura a Cosenza viene raggiunto un nuovo accordo che prevede la prosecuzione delle attività fino al 31 dicembre 2020 e che comunque la SATECA è chiamata  a  continuare a gestire fino all’effettivo subentro del nuovo subconcessionario. Nello stesso accordo viene previsto che i comuni entro il 30 giugno 2020 predispongano le procedure per l’individuazione del nuovo subconcessionario.

Il progetto presentato dai Comuni per ottenere la trasformazione della concessione è stato oggetto di vari esposti alla magistratura da parte dei lavoratori e di svariate inchieste giornalistiche, in quanto non rispecchia minimamente la realtà delle Terme Luigiane e prevede delle incongruenze, come una forte riduzione del numero dei lavoratori, un enorme incremento del fatturato. Pertanto, l’associazione dei lavoratori delle terme, denominata “Comitato lavoratori Terme Luigiane”, ne ha dato un giudizio estremamente negativo.

La Regione Calabria, dopo avere più volte sostenuto la non conformità della documentazione progettuale presentata dai Comuni, ha trasformato la concessione da perpetua in temporanea con il provvedimento N. 16199 del 18/12/2019, concedendo quindi ai due comuni la concessione per 30 anni a partire dall’entrata in vigore del d.lgs. 152/2006. In sostanza il nuovo sub concessionario avrebbe a disposizione soltanto 15 anni circa di gestione prima del ritorno definitivo della concessione alla Regione. Un tempo troppo breve per rendere interessante la stazione termale per eventuali investitori.

Tuttavia, in maniera del tutto incomprensibile, dopo aver ottenuto la concessione, i due comuni hanno fatto ricorso al TAR chiedendo l’annullamento del provvedimento di concessione. Anche la SATECA, in conseguenza del ricorso al TAR fatto dai due comuni, convinta del fatto che tutto l’iter seguito sia viziato da errori, dal non totale rispetto della normativa e che la legge presenta aspetti incostituzionali, ha fatto ricorso al TAR chiedendo l’annullamento del provvedimento di concessione. I  due comuni hanno fatto pure opposizione alla richiesta avanzata al TAR da parte della SATECA e quindi da una parte chiedono l’annullamento del provvedimento al TAR e dall’altra si oppongono alla richiesta di annullamento del provvedimento fatta da SATECA.

A questo punto si innestano tutte le vicende relative all’approvazione del Regolamento per la distribuzione delle acque termali e le relative diffide fatte dai due comuni sulla consegna delle strutture di proprietà comunale entro il prossimo 7 gennaio 2021. Fra esse si ricordano il centro commerciale “Il triangolo”, la palazzina di accoglienza ed uffici amministrativi, nonché lo stabilimento San Francesco, nella cui corte si trovano le vasche di lavorazione dei fanghi e delle alghe utilizzate per le cure termali, che assicurano la funzionalità dei servizi termali per la nuova stagione 2021. Già questo costituisce il vincolo primario nell’assicurare alle Terme Luigiane una continuità del servizio alla sua clientela, focalizzata attorno alle ventiduemila unità prima del coronavirus. L’incontro di domani dovrà servire a chiarire molte cose, dando certezze ai lavoratori e all’azienda che in data 4 dicembre ha annunciato di essere costretta a chiedere la propria attività a causa delle iniziative dei Comuni che impediscono di fatto la futura gestione delle terme. Inoltre, dovrà garantire che, al di là dei potenziali interessi comunali, non ci sia danno per le migliaia di curandi italiani e stranieri che ogni anno vedono nelle Terme Luigiane uno strumento valido nella cura del loro stato di salute.

Le  Terme Luigiane sono un patrimonio per la salute e il benessere, che non appartiene solo ai due comuni, bensì all’intera regione, al paese ed al mondo. Il loro futuro va valutato tenendo conto di questo, delle prospettive occupazionali, del futuro sviluppo sostenibile  e degli investimenti effettuati nei decenni passati da imprese locali e piccoli investitori, che, quali soci delle S.A.TE.CA, hanno creduto in un uso corretto delle risorse del territorio. (fb)

 

 

 

 

 

Terme Luigiane, il prefetto Guercio convoca i sindaci di Acquappesa e Guardia Piemontese

di FRANCO BARTUCCI – Finalmente, dopo tante richieste fatte da più giorni, arriva la convocazione del Prefetto di Cosenza con l’auspicio che l’incontro possa essere una valida opportunità per dare alle Terme Luigiane una sua continuità di servizio e soddisfare le attese di quelle oltre 22mila persone, che fino al 2019 hanno usufruito di questo bene inestimabile per la salute fisica acquisita attraverso oltre cinquecentomila  cure inalatorie, fisiatriche e di fanghi. 

Un incontro che imbatterà nei contenuti abbastanza forti e minacciosi espressi dall’ultima diffida notificata alla direzione della Sateca avente per oggetto la “Restituzione dei beni del Compendio Termale di proprietà dei Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese”, con una convocazione stabilita per il 7 gennaio 2021 ed in caso di inottemperanza per il giorno successivo alla presenza  della Forza Pubblica (Polizia Municipale o Carabinieri). Nella missiva si chiede la restituzione degli immobili, liberi e sgombri da persone e cose.

Sui contenuti di questa ultima missiva si registra un intervento del Sindacato Cisl, tramite il suo rappresentante, Gerardo Calabria, che stigmatizza la strategia adottata dai due Comuni in quanto «Non contribuisce – afferma nella nota – a rasserenare il clima, già abbastanza teso. Era proprio il caso di inviare questa lettera di diffida ora, se da poco era stato convocato il vertice con il Prefetto?».

«Ogni richiesta o chiarimento, i due Comuni avrebbero potuto certamente sottoporlo ai soggetti partecipanti all’incontro fissato dal Prefetto. C’è bisogno – è l’invito del sindacalista – di confronto e serenità».

A proposito di un giusto confronto e serenità progettuale leggiamo il pensiero espresso in materia dal Presidente dell’Unpli Cosenza, Antonello Grosso Lavalle, che raccoglie oltre cento associazioni Pro Loco dislocati in altrettanti Comuni della Provincia di Cosenza, impegnate a promuovere e valorizzare il turismo mediante un’azione dedita allo sviluppo locale: «La  nostra azione è rivolta a valorizzare il turismo locale e in questo caso il fondamentale segmento dedicato al termalismo e quindi alle Terme Luigiane che rappresentano  un unicum di qualità e benefici delle cure termali, efficacia terapeutica dello zolfo, acque termali sulfuree, fango termale, alghe bianche. Non possiamo trascurare questo segmento che diventa sempre di più vitale alla riorganizzazione turistica dove tutte le componenti, vale a dire pubblica amministrazione, imprenditoria e organismo di categoria devono necessariamente condividere una programmazione unitaria con lo scopo di salvaguardare questo importante patrimonio e l’economia che esso produce con la tutela dei lavoratori e dell’indotto, economico – sociale, collegato».

«Una cooperazione che guardi, appunto, al patrimonio delle acque termali quindi al turismo e con essa alla costruzione di un tavolo al fine d superare le difficoltà con la logica del bene comune e dello sviluppo, e pertanto siamo fortemente preoccupati per il futuro delle Terme Luigiane dopo l’annuncio di chiusura reso pubblico nei giorni scorsi dalla società Sateca che, per ottant’anni, ne ha curato la gestione con notevoli risultati». 

«Riscontriamo sicuramente – continua l’intervento del Presidente dell’Unpli Cosenza, Antonello Grosso Lavalle – visioni che non collegano tanti aspetti  che necessitano per la programmazione con  tutti gli attori territoriali e l’Unpli chiede con forza di salvaguardare questa risorsa. Un’azione pubblica che deve attenzionare e sviluppare un programma di investimenti attraverso  la continuità lavorativa e soprattutto per i tantissimi curanti che in tutti questi anni , residenti in Calabria e in altre regioni italiane, hanno instaurato un rapporto fiduciario con le cure termali erogate presso le stesse Terme Luigiane. Non possiamo permettere l’interruzione delle cure termali ma anzi dobbiamo pensare alla pianificazione delle cure e quindi del turismo termale per tutto l’anno e con diversi servizi – collegati con altri territori e quindi segmenti turistici come determinato negli anni  scorsi anche con l’azione dell’Unpli Provinciale».

«Sarebbe opportuno – conclude il Presidente dell’Unpli Cosenza – prima di procedere all’indizione del bando, da parte dei due sindaci di Acquappesa e Guardia Piemontese, provvedere con indirizzo preliminare a raccogliere delle manifestazioni di interesse, e poi, sarebbe necessario sottoporre il documento – Regolamento ad un ulteriore approfondimento attraverso la costituzione di un tavolo pubblico – privato, come anche suggerito dal Presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci, in attesa anche di trovare l’attenzione della Regione Calabria essendo proprietaria dell’acqua termale». (rcs)

In copertina, Presidente Unpli Cosenza, Antonello Grosso Lavalle

ACQUAPPESA (CS) – Verso la riapertura delle Terme Luigiane

L’obiettivo, quello condiviso dal sindaco di Acquappesa, Francesco Tripicchio e Guardia Piemontese, Vincenzo Rocchetti, è quello di riaprire gli stabilimenti delle Terme Luigiane.

I sindaci, infatti, sono stati accolti in Cittadella regionale dall’assessore regionale al Lavoro, Fausto Orsomarso insieme a un rappresentante della società Sateca, dove hanno chiesto l’apertura anticipata delle Terme, già in programma per il 3 agosto.

Un incontro fruttuoso, dove da una parte la Sateca ha assicurato di accelerare, nell’immediato, la manutenzione e la pulizia del Compendio Termale e dall’altra la Regione che metterà in campo risorse finanziarie per lo sviluppo sia turistico che di occupazione.

«È davvero iniziata una nuova fase – si legge in una nota – quella che, partendo dalle Terme Luigiane, consentirà lo sviluppo di tutto il comprensorio. La fermezza con cui l’assessore Regionale Fausto Orsomarso ha assicurato il suo impegno e quello della Giunta Regionale guidata dal presidente Jole Santelli, ci assicura la tranquillità necessaria per continuare nell’impegno di perseguire gli obiettivi di sviluppo, progresso e di aumento dei livelli occupazionali».

«All’orgoglio personale per il rapporto di amicizia, stima e rispetto reciproco con Fausto Orsomarso – conclude la nota – si aggiunge la soddisfazione di avere, finalmente, interlocutori preparati, seri e con l’unico obiettivo di fare il bene e il progresso dei Territori e dei Cittadini». (rcs)