Tavernise (M5S): Le decisioni su aeroporto di Crotone non possono essere marginali

«Le decisioni su Crotone non possono più essere marginali». È quanto ha dichiarato il consigliere regionale del M5S, Davide Tavernise, chiedendo al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, di impegnarsi per riequilibrare le risorse e l’attenzione tra i vari aeroporti calabresi.

«Occhiuto – ha rilevato il pentastellato – ha finora concentrato gli sforzi su Reggio Calabria, ma è ora che anche l’aeroporto di Crotone riceva un trattamento equo. Questo scalo  serve un’area vasta e, purtroppo, storicamente trascurata, che merita investimenti adeguati e una gestione che ne valorizzi il potenziale.

Il consigliere, poi, ha risposto alle dichiarazioni di Sergio Ferrari, vice segretario regionale di Forza Italia, secondo cui «lo scalo Sant’Anna chiuderà l’anno 2024 sopra i 270mila passeggeri, con una crescita, quindi, superiore al 20%».

«Si tratta di un vero record» per Ferrari, sottolineando come «la crescita n questi anni è stata continua: mese dopo mese. I numeri non mentono. Nel 2023, per fare un esempio, l’aeroporto pitagorico ha registrato 227mila passeggeri».

«Nel 2018 – ha detto Ferrari – quando Sacal ha acquisito l’aeroporto di Crotone precedentemente chiuso, lo scalo ha realizzato 83mila passeggeri in un anno e nel 2019 (anno record dell’aviazione) soli 166mila passeggeri. Nel 2024 li ha, invece, quasi raddoppiati. Per il 2025 si prevede che lo scalo superi abbondantemente i 300mila di passeggeri».

Numeri che per il pentastellato sono sicuramente positivi, ma  è necessario «un impegno concreto e maggiore coordinamento per garantire un futuro stabile allo scalo pitagorico», ha detto Tavernise, invitando le forze politiche a un’azione condivisa per lo sviluppo dell’aeroporto pitagorico.

«La crescita dei numeri è positiva – ha evidenziato – ma deve essere accompagnata da investimenti e decisioni strategiche che possano davvero fare la differenza. Tra le nostre priorità vi è l’inserimento di nuovi collegamenti internazionali, in particolare con la Germania, oltre a un’estensione dell’orario di apertura, che al momento si conclude alle ore 20, penalizzando notevolmente l’operatività dello scalo e i suoi utenti. Chiediamo che l’aeroporto di Crotone possa essere operativo anche nelle ore serali, in linea con i principali scali italiani e con le esigenze di chi viaggia».
Tavernise ha espresso, inoltre, perplessità sulla qualità dei servizi attualmente disponibili: «Ad oggi, i passeggeri che transitano da Crotone non trovano alcun punto di ristoro, ma solo distributori automatici. È inaccettabile che uno scalo in crescita sia privo di un bar o di un’area ristoro che risponda adeguatamente alle necessità dei viaggiatori. Migliorare i servizi essenziali è fondamentale per rendere l’aeroporto più accogliente e funzionale».
Il consigliere regionale del M5S è intervenuto, anche, sul recente piano di Sacal di spostare la base Canadair da Lamezia a Crotone: «Considero giusta la posizione del Comitato cittadino per l’Aeroporto di Crotone e ritengo le dichiarazioni del presidente Franchini estremamente gravi. Trasferire la base Canadair a Crotone significa limitare l’unica pista dello scalo pitagorico, già condizionato da un orario ridotto, aggiungendo ora il vincolo di gestione delle emergenze tramite la Protezione Civile».
«Una decisione del genere – ha sottolineato –  rischia di scoraggiare compagnie aeree e operatori, che troverebbero difficoltà ad operare in uno scalo limitato da tali restrizioni e incapace di garantire un servizio pieno e continuo». (rrc)

L’OPINIONE / Filippo Mancuso: Attivazione nuove rotte grande slancio per gli scali

di FILIPPO MANCUSO – L’attenzione della Regione e del presidente Occhiuto sul sistema delle infrastrutture fondamentali, trova un’ulteriore importante conferma con l’attivazione di nuove rotte da e per la Calabria, dando impulso a un significativo arricchimento dell’offerta dei nostri scali aeroportuali. Con le otto nuove destinazioni, tre domestiche e cinque internazionali, il ‘Tito Minniti’ di Reggio avrà uno slancio senza precedenti.

Esprimo viva soddisfazione per la decisione di Ryanair di lanciare una nuova base operativa a Reggio Calabria, con un investimento di 100 milioni di dollari e l’opportunità di creare circa 200 nuovi posti di lavoro. Un investimento che consente di rafforzare lo scalo su cui c’è grande attenzione da parte del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini che, nelle settimane scorse, ha mantenuto la promessa di migliorare l’operatività del ‘Tito Minniti’, ottenendo l’autorizzazione alla nuova procedura di volo che ha eliminato le precedenti e penalizzanti limitazioni.

Importante, poi, il rafforzamento degli altri due scali. Quello di Lamezia Terme, che rimane il principale terminal della regione, avrà un nuovo volo internazionale, mentre quello di Crotone, fondamentale per assicurare al territorio prospettive di sviluppo, potrà contare su una nuova tratta nazionale. Questi sforzi – sottolinea – vanno nella giusta direzione di sostenere il diritto alla mobilità dei calabresi e delineano possibilità di ulteriore sviluppo turistico per una delle regioni più belle d’Europa che mette a disposizione dell’umanità un formidabile patrimonio di natura e cultura. (fm)

[Filippo Mancuso è presidente del Consiglio regionale]

 

Tavernise (M5S): Potenziare i collegamenti per aeroporto di Crotone

Il consigliere regionale del M5S, Davide Tavernise, ha chiesto che la Regione intervenga immediatamente «per superare il paradosso dell’Aeroporto Sant’Anna di Crotone». Quello di Crotone, infatti, è uno «scalo internazionale praticamente isolato sul territorio – ha denunciato – visto che risultano assenti i vari collegamenti pubblici, sia su gomma che su rotaie. Eppure sono proprio quei collegamenti che risultano fondamentali per la crescita esponenziale della domanda e, di conseguenza, dell’offerta da parte della compagnia aeree che si sono aggiudicate il servizio».

«Sulla questione – dice – ho inoltrato apposita interrogazione al presidente della Giunta, Roberto Occhiuto, per conoscere se e con quale tempistica la Regione Calabria intenda ristabilire la fermata presso la stazione ferroviaria di Isola Capo Rizzuto, che dista solo 6 chilometri dallo scalo ed attualmente è inattiva, da cui far partire un servizio di navetta con bus, da e per l’aeroporto di Crotone. E se ci sia l’intenzione di rimodulare orari e percorrenza dei treni regionali nella tratta tra Sibari e Isola Capo Rizzuto, prevedendo le fermate intermedie a Corigliano Rossano, Cariati, Cirò, Crotone, in coincidenza con i voli in partenza e in arrivo da e nell’aeroporto Sant’Anna. È bene sottolineare che lo scalo aeroportuale di Crotone è un’infrastruttura fondamentale per la mobilità dei territori serviti e il suo sviluppo rappresenta uno strumento formidabile per il rilancio e il potenziamento turistico del crotonese. L’investimento sull’aeroporto Sant’Anna potrebbe, però, rivelarsi vano se non si riuscirà a connettere quanto più rapidamente possibile la Sibaritide e tutta la Calabria del nord-est con lo scalo pitagorico».

«Com’è noto i vettori hanno necessità che sui voli da Crotone vi sia la sostenibilità economica per continuare a operare in questo aeroporto. È evidente che per rendere effettivamente operativo e utile alle necessità del territorio nonché commercialmente vantaggioso lo scalo aeroportuale crotonese, sia indispensabile creare le condizioni di mobilità idonee a garantire l’arrivo dell’utenza in coincidenza con gli orari di partenza e arrivo dei voli, soprattutto per i passeggeri della Sibaritide, che sono un bacino d’utenza fondamentale per lo scalo crotonese – conclude Tavernise – Credo fortemente che l’aeroporto di Crotone può continuare a registrare numeri di transito in crescita, non solo durante il periodo estivo ma durante l’arco dell’intero anno, nel momento in cui saranno operativi collegamenti certi e veloci con la Sibaritide e con la fascia ionica cosentina e catanzarese». (rrc)

Infrastrutture, dal Mit circa 13 mln per garantire voli tra Crotone e Roma

Sono circa 13 milioni – ossia 4,4 milioni e 427 mila euro all’anno, distribuiti per tre anni – la somma stanziata dal ministero delle Infrastrutture per garantire i voli da Crotone a Roma Fiumicino.

Lo ha reso noto il ministero in una nota aggiungendo che «è quanto ritenuto necessario, come emerso dalla Conferenza di servizi regionale, a cui il vicepremier e ministro Matteo Salvini aveva delegato i lavori, dopo che già nel 2020 e poi nel 2021 e 22 le gare erano andate deserte».

«Il 15 marzo – prosegue la nota – sono stati definiti i nuovi parametri – relativi alle frequenze minime, agli orari e al numero minimo di posti richiesti – sui quali articolare le rotte e si è fissata la nuova decorrenza differendola dal 26 marzo 2023 al 1° settembre 2023. Infine si è stabilito l’onere finanziario a carico del servizio pubblico (Osp) per la cosiddetta continuità territoriale. Le risorse come sopra determinate saranno impiegate in caso di mancata “accettazione” in cosiddetto Osp aperto (ossia nel caso in cui la rotta venga esercitata da un vettore senza esclusiva e senza compensazione a carico dello Stato). Grazie all’intervento statale, che prevede fondi compensativi a favore del vettore aggiudicatario della gara, si tutela il diritto alla mobilità di tutti i cittadini di spostarsi nel territorio nazionale e europeo con pari opportunità, a condizioni economiche uniformi. I finanziamenti provengono dalle risorse derivanti dalla legge 30 dicembre 2018, n. 145, e da residui del bilancio di Enac». «Ora si procederà alla gara – conclude la nota -, che sarà esperita, come detto, in caso di mancata accettazione del cosiddetto “Osp aperto”».

Grande soddisfazio è stata espressa dal deputato della Lega, Domenico Furgiuele.

«Anni di immobilismo – ha detto – stavano lasciando la nostra regione isolata: ora i calabresi avranno la stessa possibilità di spostamento di tutti gli altri Italiani. È questa la spinta che la Lega vuole dare al Paese con trasporti efficienti e all’altezza del futuro».

«Ancora una volta il ministro dei Trasporti Matteo Salvini dimostra, con i fatti, attenzione alle esigenze dei cittadini e alla Calabria», ha detto la senatrice della Lega, Tilde Minasi.

«Bene così – ha concluso –, con la Lega al governo guardiamo al futuro del nostro territorio, sostenendolo concretamente e puntando alla sua crescita. Ringrazio il vicepremier perché offre alla mia terra questa opportunità di uguaglianza con il resto del Paese». (rkr)

L’OPINIONE / Bruna Inzillo: Crotone ha bisogno di una risoluzione immediata per l’aeroporto

di BRUNA INZILLO – I cittadini sono stanchi delle solite promesse di miglioramento del nostro territorio, perché da anni la politica crotonese non fa altro che parlare senza mettere in campo azioni concrete, prende una netta posizione a favore dell’aeroporto di Crotone. 

Un piccolo excursus: L’aeroporto “Pitagora” di Crotone-Sant’Anna, ha una sua storia che nasce agli  inizi degli anni ’40, realizzato per fini bellici, ma grazie a Itavia, nel 1963 subisce slancio commerciale, con collegamenti con Bergamo, Roma, Napoli e Corfù. L’aeroporto di Lamezia Terme a quei tempi ancora non esisteva. L’idillio dura fino al 1979.

La riapertura al traffico commerciale (dagli anni ’80 a metà degli anni ’90 venne usato principalmente da voli charter) avviene nel 1996 con AirOne, che collega Crotone con Roma e Milano. Negli anni successivi, lo scalo cambia volto: tra il 2000 e il 2004, viene realizzata la nuova aerostazione, concepita per accogliere un traffico di 250mila passeggeri l’anno. L’Enac, all’epoca, riteneva incoraggiante il «significativo incremento» registrato: si era passati dai 28 mila passeggeri del 2002 agli oltre 100 mila del 2006. Sono gli anni in cui si lavora per attrarre anche le compagnie low cost, Ryanair arriverà qualche tempo dopo (nel 2014).  Nel 2015, la Società Aeroporto di S. Anna SpA, di natura pubblico-privata, che ne era il gestore, fallisce. La curatela fallimentare fissa il termine dell’esercizio provvisorio d’impresa al 31 ottobre 2016 e l’1 novembre successivo, l’Enac così dispone la chiusura dello scalo a ogni tipo di traffico. È l’inizio del declino, interviene una società, la Sagas, che aspira a gestire l’aeroporto, ma non riusciranno nel loro intento e fallisce anche il progetto di utilizzarla come veicolo per marketing territoriale e la società, a stretto giro, verrà dismessa.

L’aeroporto riapre nel 2017, quando la gestione passa in mano a Sacal, società pubblico-privata attuale gestore dei tre scali calabresi. Ma la ripresa dei voli non è immediata, si parla dell’arrivo, illudendo tutti, di una compagnia la FlyServus, mai vista. Gli aerei tornano in pista nel giugno 2018 con la compagnia Ryanair. Anche questa volta i numeri sono incoraggianti: il traffico passeggeri passa da 83.854 del 2018 a 169.780 del 2019. Il 2020 a causa dell’emergenza sanitaria, passa a 53.593 passeggeri,  da qui la sospensione dei voli, peggioramento che si è avuto in tutto il mondo.

Quei tre mesi di sospensione dei voli sono sembrati un’eternità in un territorio isolato, senza autostrade né treni a lunga percorrenza. Dal  maggio 2021, l’attività volativa è ripresa, gradualmente. Oggi, l’Ente che gestisce i tre aeroporti calabresi, la Sacal, ha previsto incentivi per i vettori che scelgono Crotone come tratta, ma il bacino d’utenza, cioè tutta la popolazione della provincia di Crotone, più una parte di quella delle fasce joniche catanzarese e cosentina, secondo la società gestore, non sarebbero sufficienti a garantire il riempimento degli aerei. Una tesi che non convince a guardare il numero dei passeggeri che transitano specialmente nei mesi estivi.

Oggi lo scalo è il terzo aeroporto della Calabria, serve principalmente la provincia di Crotone, la fascia jonica del basso Ionio cosentino e parte della provincia di Catanzaro. Non va dimenticato, poi, che a Crotone è stata riconosciuta la continuità territoriale, uno strumento legislativo pensato per garantire il diritto alla mobilità nei territori particolarmente isolati e disagiati dal punto di vista infrastrutturale. Lo Stato si impegna a incentivare le compagnie con gli oneri di servizio pubblico, ma nonostante questo le ultime gare per collegare Crotone con Roma, sono andate deserte.

Bene, mi si spieghi come potrebbe risultare appetibile per le compagnie aeree un aeroporto che ha come orario di operatività 08-20 causando alle compagnie perdite e costi elevatissimi per lo stazionamento degli aerei? Inoltre, la richiesta del numero minimo di posti che deve avere un aeromobile è eccessivamente elevato, 138 al giorno, senza neanche minimamente pensare e valutare, dopo avere effettuato consulenze per oltre 139.000 euro oltre iva, che l’aeroporto di Crotone nel periodo estivo fa grandi numeri, superando anche i 138 posti ma l’inverno il transito è inferiore. In più, dopo le tante lotte, anche da parte di tante Associazioni, tra cui “Crotone vuole volare”, e i diversi interventi che negli anni IdM ha portato avanti, a tutela del nostro aeroporto, ancora oggi, da parte della Regione, non sono state istituite navette a/r in coincidenza con i voli in continuità (e non solo) da Crotone, Corigliano/Rossano, da Catanzaro Lido e da San Giovanni in Fiore. 

Si potrà continuare a spendere soldi per consulenze, si faranno contenti i pochi, ma tanto i bandi a queste condizioni andranno sempre deserti e gli esperti non possono non sapere. Ancora si spera nel silenzio derivante da una rassegnazione e inerzia dei cittadini crotonesi causata dalle bugie da parte di una certa politica degli ultimi 30 anni.

Italia del Meridione non ci sta e, nuovamente, scende in campo a tutela del nostro aeroporto e di un territorio dalle grandi ricchezze e patrimoni, che merita ed esige, in virtù anche della propria storia, un’attenzione maggiore e quindi una risoluzione immediata della questione e di tutto ciò che gli impedisce di ‘decollare’. (bi)

 

[Bruna Inzillo è Segretaria cittadina IdM Kr]

L’OPINIONE / Domenico Mazza e Salvatore Veltri: L’approccio pretestuoso verso l’aeroporto di Crotone

di SALVATORE VELTRIDOMENICO MAZZA – Sembra un’infinita storia a capitoli, nonostante gli epiloghi siano sempre gli stessi. Ancora una volta, le compagnie aeree disertano il banco per gli oneri di servizio sulla rotta Crotone-Roma.

Si continua, quindi, con un approccio pretestuoso verso l’unico scalo aereo di tutto l’Arco Jonico. Appare fosco ed incerto il futuro per i collegamenti con la Capitale, nonostante sembrerebbe ormai alle spalle la problematica legata al recente periodo pandemico. Tuttavia, quanto detto, non ha incoraggiato le Compagnie ad investire nello scalo Pitagorico.

Del resto c’è poco da meravigliarsi, considerato il bando preconfezionato e poco appetibile per i vettori.

A tal riguardo vorremmo esprimere alcune basilari considerazioni che — a nostro avviso — hanno generato l’ennesimo nulla di fatto nell’attività volativa dello scalo. Iniziamo dicendo che l’operatività dello scalo tra le 08.00 e le 20.00, rende poco appetibile acquisire rotte da e per lo Jonio. Vieppiù, tale orario, obbliga le Compagnie a basare gli aeromobili a Crotone. Quanto descritto genera aggravi dei costi che, certamente, non invogliano i Player ad investire.

Inoltre, prevedere esclusivamente aerei da 140 posti e per una frequenza di voli 7 giorni su 7, significa non comprendere le dinamiche del territorio in questione.

Partiamo dal presupposto che allo Jonio non mancano i requisiti demografici per giustificare una concreta attività aeroportuale. Piuttosto, languono  sistemi di collegamento moderni che permettano a tutto il naturale bacino d’utenza di fruire dello scalo. È insensato continuare a pensare che il solo ambito Crotonese possa soddisfare le esigenze di profitto delle compagnie aeree. I circa 160mila abitanti della Provincia pitagorica non sono sufficienti per predisporre un’attività di volo degna di un Paese civile.

É necessario che lo scalo si apra al suo naturale ed unico bacino d’utenza: il nord est calabrese. I circa 400mila potenziali utenti compresi tra il Crotonese e la Sibaritide, potrebbero cambiare il paradigma di un’infrastruttura, ad oggi, destinata al dimenticatoio.

Una semplice elettrificazione della linea ferrata consentirebbe di accorciare i tempi di percorrenza dalla Piana di Sibari a Sant’Anna in circa 45 minuti. Ovvero, il tempo medio di tragitto che si impiega per raggiungere il centro di Roma e Milano dagli scali di Fiumicino e Malpensa.

Malgrado ciò, si continua a guardare al dito e non alla luna. Si preferisce investire milioni per improbabili restyling dello scalo, senza intervenire su un sistema intermodale che consenta al naturale alveo di riferimento demografico di raggiungere lo scalo in tempi accettabili e, soprattutto, in sicurezza. Basterebbe, poi, uno shuttle bus dalla stazione di Crotone ed in meno di 10 minuti si raggiungerebbe l’aeroporto. Certamente, in questo caso, i numeri macinati dallo scalo (e l’orizzonte potenziale dello stesso) sarebbero diversi.

Ergo, fa rabbia continuare a registrare un atteggiamento latitante da parte della politica. Si continua a disconoscere la valenza di un ambito di 400mila abitanti che suffragherebbe ogni tipologia d’investimento sull’aeroporto.

Pensare alla creazione di un Consorzio unico a partecipazione pubblico-privata tra i Comuni dell’Arco Jonico e le forze imprenditoriali del Crotonese e della Sibaritide, non sarebbe un’idea peregrina.

Devono essere Cittadini ed Istituzioni a credere e dare impulso alla rinascita dell’Arco Jonico. Non si può continuare a rimanere inermi con la consapevolezza di restare proni al volere dei centralismi storici che, ormai da tempo, hanno relegato l’area jonica ad una condizione di ramo secco periferico. Solo Chi ha il coraggio d’osare, innesterà un principio evolutivo ed emancipatvo dell’area. Contrariamente, sarà destinata alla soccombenza ed all’oblio.

Decenni di malapolitica hanno già, ampiamente, desertificato il territorio. Strali cancrenosi sono stati lasciati lungo lo Jonio. Se le metastasi centraliste non saranno estirpate, anche i pochi figli rimasti emigreranno verso mete più adeguate alle loro aspirazioni. E noi avremo perso, irrimediabilmente, il futuro della nostra terra. (sv e dm)

Aeroporti, Franchini: Nuovo collegamento Crotone-Roma potrebbe essere realtà da maggio

«Il collegamento aereo Crotone-Roma Fiumicino potrebbe essere realtà a partire da maggio». È quanto ha annunciato Marco Franchini, amministratore unico Sacal, a seguito dell’incontro avuto con i vertici di Enac, per chiedere una procedura accelerata per un nuovo bando per Crotone, che interessi la tratta di collegamento con Roma Fiumicino.

Un incontro avvenuto in quanto il bando internazionale degli oneri di servizio pubblico sull’aeroporto “Pitagora” di Crotone, che prevedeva un collegamento giornaliero con Roma, è «andato deserto».

«Con nostro grande stupore, le tre compagnie aeree – Ita, Volotea e Dat – che nelle scorse settimane avevano manifestato interesse per la procedura – chiedendo informazioni approfondite e sostanziose documentazioni -, hanno infine deciso di non partecipare al bando», ha spiegato Franchini.

«Ero stato io stesso, la scorsa settimana – ha informato – ad informare il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, della probabilissima conclusione positiva del bando, avendo avuto in tal senso anche rassicurazioni dai vertici delle compagnie interessate. Purtroppo, invece, all’interesse pressante non è conseguita un’azione concreta da parte di questi vettori».

Il nuovo bando per Crotone «questa volta – ha spiegato Franchini – per renderlo più appetibile, inseriremo nuovi incentivi per convincere le compagnie a partecipare e ad investire, dunque, nello scalo ‘Pitagora’. La nuova procedura partirà nelle prossime settimane».

L’amministratore unico, infine, ha ribadito l’impegno della Sala nel rilancio dei tre aeroporti calabresi.

«In pochi mesi abbiamo condotto in porto importanti operazioni – ha ricordato – attivando nuove tratte, e portando in Regione cospicue risorse – anche grazie al Cis ‘Volare’, sottoscritto con il Ministero per il Sud – che ci permetteranno nei prossimi anni di ammodernare in modo decisivo i nostri scali. Ma il lavoro che stiamo facendo, in costante dialogo con i vertici di Enac, è davvero complesso, e sconta le scorie negative di decenni di immobilismo». (rcz)

 

I 5 stelle calabresi: Basta discriminare l’Aeroporto di Crotone

«Basta discriminare lo scalo pitagorico. Merita lo stesso trattamento degli altri aeroporti calabresi». È quanto hanno dichiarato i consiglieri pentastellati Francesco Afflitto e Davide Tavernise con il supporto e la condivisione della deputata uscente Maria Elisabetta Barbuto e la confermata deputata Vittoria Baldino.

Proprio a proposito dello scalo pitagorico, i pentastellati hanno depositato in Consiglio regionale una interrogazione in cui è stato chiesto «quali sono  le ragioni per le quali all’aeroporto di Crotone vengono sempre destinate somme inferiori rispetto agli altri scali calabresi, nonostante le sue potenzialità e la necessità di utilizzare l’infrastruttura per togliere dall’isolamento l’intera fascia jonica calabrese? Quali iniziative urgenti e necessarie, intende assumere la Regione per attivare il sistema ILS e perché non è stato inserito nelle opere da realizzare? Quali motivi impediscono alla Regione Calabria di stanziare per l’aeroporto di Crotone, così come fatto per quello di Reggio Calabria, ulteriori somme per sostenerne i voli? Quale lo stato della conferenza dei servizi per l’imposizione degli oneri di servizio pubblico per il volo Crotone/Roma».

«Sin dall’inizio la Sacal ha manifestato scarso interesse per lo scalo crotonese – hanno detto Afflitto, Tavernise, Barbuto e Baldino –  nonostante lo stesso abbia fatto registrare numeri sempre in crescita e malgrado i pochi voli operati, che pur presentano una media di passeggeri e coefficienti di riempimento per aeromobile superiori agli altri scali. I dati fanno emergere in maniera inoppugnabile che l’aeroporto di Crotone, con meno di un terzo dei movimenti rispetto a quelli di Reggio Calabria, ha avuto un numero di passeggeri pressoché identico. La presentazione del Cis “Volare”, con le decise esigue minori risorse, destinate a Crotone, rispetto agli altri scali calabresi, è solo la riprova dello scarso interesse».

«I 20 milioni di euro del Cis, destinati alla realizzazione della base aerea della protezione civile, nulla hanno a che vedere con lo sviluppo del traffico passeggeri dello scalo – hanno proseguito i pentastellati. Le opere che dovrebbero portare ad una svolta epocale dell’aeroporto di Crotone, in realtà, sono già state annunciate più volte nel corso degli ultimi anni e riguardano prevalentemente interventi di messa in sicurezza del sedime aeroportuale, ne manca il collaudo però, e l’attivazione del sistema ILS, già installato da diversi anni. A Tal proposito nel mese di marzo il Tar Calabria ha accertato però l’illegittima occupazione d’urgenza dei suoli, dove sono state installate parte delle apparecchiature, condannando tra l’altro alla restituzione del bene e ripristino dello stato dei luoghi».

«La Regione Calabria – hanno detto ancora – detiene, poi, l’intero capitale sociale di Sacal e nel mese di settembre ha confermato l’impegno per 13 milioni di euro finalizzati a finanziare gli oneri di servizio dall’aeroporto di Reggio Calabria. Non ha fatto altrettanto però per lo scalo crotonese, l’unica infrastruttura al momento efficiente per togliere dall’isolamento l’intera fascia jonica calabrese ed il suo entroterra, attesa la mancanza di collegamenti alternativi adeguati. Al momento la fascia ionica è infatti alle prese ancora con una linea ferroviaria, non elettrificata, ad unico binario e una statale 106 ad unica carreggiata e un altissimo tasso di incidentalità. A poco serve l’annunciata tratta Crotone/Treviso operata da Ryanair lontana, in realtà, dalle necessità dei cittadini dell’intera fascia jonica».

«L’individuazione delle nuove rotte, da e per Crotone – hanno concluso – richiede una seria valutazione delle esigenze del territorio e il riconoscimento del diritto alla mobilità di tutti i cittadini calabresi che non faccia emergere differenza di trattamento». (rkr)

Sacal: Incrementato il traffico di passeggeri negli aeroporti calabresi

Sono ripartiti gli aeroporti calabresi: nella settimana dall’8 al 16 agosto, infatti, gli aeroporti di Crotone, Lamezia Terme e Reggio Calabria hanno fatto totalizzare 101.993 passeggeri. Lo ha reso noto la Sacal, spiegando che «stesse percentuali di crescita anche per quanto riguarda i movimenti, voli in arrivo e partenza, sempre riguardo i tre scali in totale sono stati 692 rispetto ai 518 del 2021».

«La conferma di questo trend positivo – si legge in una nota – arriva con l’ottima performance dell’ultimo weekend di agosto. Nei giorni 27 e 28 i tre scali hanno registrato 26.369 passeggeri e 176 voli. In particolare, nella settimana di ferragosto lo scalo S.Anna di Crotone ha fatto registrare un volume passeggeri pari a 5780 nettamente in ripresa rispetto al 2021, anno in cui registrava 4.805 unità. E solo nell’ultimo weekend 1.239 passeggeri in arrivo e partenza, mentre sono stati 1.417 lo scorso 2021».

L’aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria, ha rilevato un volume passeggeri in transito di 5701 unità, in ripresa rispetto al dato consolidato nell’analogo periodo 2021 con un volume di 5162 passeggeri. Mentre nei due giorni di fine agosto sono stati 1218 gli utenti che hanno scelto di volare dall’aeroporto dello Stretto a fronte dei 1.173 del 2021.

Nello scalo di Lamezia Terme, nella settimana dall’8 al 16 agosto, sono stati 90.512 i passeggeri rispetto ai 62.418 del 2021. Da segnalare che il 13 agosto sono stati gestiti, nel solo aeroporto di Lamezia Terme, 12.925 passeggeri e gli aeromobili movimentati sono stati 72. Nell’ultimo weekend del mese sono stati 23.912 i viaggiatori dello scalo lametino, in ripresa rispetto ai 19.607 dato che risale agli analoghi giorni del 2021.

Ad agosto, dunque, una serie di record beneauguranti per gli Aeroporti della Calabria che preannunciano ulteriori dati in crescita anche per il primo weekend di settembre, durante il quale sono previsti 24.670 passeggeri e 172 voli in arrivo e partenza.

Dati importanti, e non semplici numeri, che creano le basi per una strategia di destagionalizzazione del traffico aereo e che proiettano la Calabria nel panorama delle destinazioni più richieste dalla stagione 2022. (rcz)

 

 

DA OTTOBRE SI TORNA A VOLARE A REGGIO
ROMA-CROTONE A 45 EURO PER I CALABRESI

di SANTO STRATI – Mentre si diffondeva la notizia (non vera) della cancellazione del volo non-stop Reggio Milano, arrivavano contestualmente due notizie che un po’ rincuorano i calabresi, soprattutto i reggini e i crotonesi. Per lo scalo dello Stretto i nuovi orari invernali riportano un po’ di normalità nelle opzioni di viaggio: torna il volo mattutino per Roma alle 6.30 con il ritorno serale alle 21.35. È un’ottima notizia per quanti avevano già da tempo rinunciato a utilizzare lo scalo reggino (visti gli orari impossibili che costringevano il pernottamento a Roma) e presenta un certo ritorno alla normalità dell’aeroporto che sembrava destinato a morte certa. Ita, che, – ricordiamolo – è una compagnia interamente di proprietà dello Stato in cari a Cassa Depositi e Prestiti – ha finalmente cambiato atteggiamento accorgendosi (meglio tardi che mai) che non si genera traffico da uno scalo se gli orari sono impossibili (e le tariffe altissime). Da questo punto di vista, l’altra bella notizia riguarda lo scalo di Crotone, dove viene applicata – finalmente – la continuità territoriale, per cui – come emerge dalla conferenza di servizi – i calabresi possono andare e tornare da Roma con soli 45 euro. È un apolitica che andrà applicata anche alo scalo reggino dove, fino a qualche settimana fa qualcuno ha pagato 400 euro per un Reggio-Milano.

È decisamente un primo, simbolico, passo verso una mutata attenzione della compagnia di bandiera (ma ci si augura che possano arrivare anche altri vettori, superando le restrizioni imposte dallo scalo per gli atterraggi), ma non si deve abbassare la guardia. Ci sono 25 milioni che aspettano dal 2019 di essere spesi per “rimordenare” l’aeroporto, ma non si ha ancora notizie né di bandi né di appalti assegnati. E dire che con quella cifra si potrebbe rifare completamente lo scalo, riattivando tra l’altro la stazione ferroviaria che potrebbe diventare una metropolitana di superficie tra la città e l’aeroporto. Da alcuni anni giace inguardato un progetto privato (presentato dall’arch. Pino Falduto, ex assessore della prima giunta di Italo Falcomatà e oggi imprenditore di successo, praticamente donato all’amministrazione comunale e alla Città Metropolitana per la realizzazione di un modernissimo e funzionale scalo. Servirebbe pochi milioni in più da aggiungere ai 25 (+ 3 della coesione territoriale) per ultimare in tempi rapidissimi uno scalo di ultima generazione, da far invidia a ben più blasonati e moderni aeroporti. Ma nessuno risponde. In questa città nessuno risponde mai, salvo a minacciare – come lha fatto il sindaco metropolitano ff Carmelo Versace di chiedere all’Enac la revoca della concessione alla Sacal per lo scalo reggino. Non ci sembra una via percorribile: il rilancio del trasporto aereo calabrese passa da un unico assioma: fare rete tra i tre scali e costituire un’operatività a 360 gradi in grado di utilizzare a pieno sia Crotone sia Reggio Calabria.

Ma, tra burocrazia e poca voglia di mettersi in gioco, tutto a Reggio, a partire dall’aeroporto, sembra destinato all’immobilismo e all’abbandono. Intanto, accogliamo con sollievo il ritorno del volo mattutino nella stagione invernale: i pazienti e volenterosi turisti che volessero vedere i bronzi possono sempre, in quest’estate torrida, fare scalo a Lamezia o a Catania, per il perdurare di un’insana cecità operativa. Eppure la Sacal si vanta di avere portato a casa un ottimo risultato, ma poteva svegliarsi prima.

Il comunicato di Ita Airways ci mette la ciliegina sulla torta: «La Calabria – si legge – si conferma ancora una volta un’area strategica sia per ITA Airways che per l’Italia rappresentando un grande potenziale turistico e culturale. I voli anche per la prossima stagione confermano la forte partnership con Sacal, ma soprattutto lo stretto legame con il territorio calabrese». E la Sacal – vista con grande diffidenza dai reggini – rincara la dose di soddisfazione: «Questo risultato rafforza complessivamente la rete aeroportuale calabrese ed è prodotto dalla precisa intuizione che la Regione Calabria ha avuto nell’istituire un sistema in grado di produrre valore per l’intera Calabria. Gli aeroporti di Lamezia Terme e Reggio Calabria, infatti, con il raddoppio dei voli sui principali hub di Milano Linate e Roma Fiumicino, potranno garantire collegamenti con le maggiori destinazioni europee. In particolare i nuovi voli garantiranno di volare su Roma Fiumicino da Reggio Calabria alle 6.30 e rientro dallo scalo romano, nella stessa giornata, alle 21.30.

La Conferenza dei Servizi per gli oneri di servizio pubblico sarà indetta dalla Regione Calabria con una copertura finanziaria di 15 milioni di euro per i prossimi due anni e consentirà le rotte da e per l’aeroporto dello Stretto. Inoltre, a questa attività aeronautica – sottolinea Sacal – si affiancherà a breve l’intervento di adeguamento strutturale dell’aerostazione passeggeri del Tito Minniti di Reggio Calabria e il superamento delle criticità di carattere operativo aeronautico che sarà ottenuto solo con l’importante intervento dell’Ente Nazionale Aviazione Civile (ENAC)».

Soddisfatto anche il Presidente Occhiuto, il qual e – a onor del vero – ci ha messo la faccia sulla mobilità aerea. «Le nuove tratte ITA Airways – – ha detto Occhiuto – da e per gli aeroporti di Reggio Calabria e Lamezia Terme rappresentano un’ottima notizia per il nostro territorio, e saranno certamente un’ulteriore opportunità di crescita per le due città.
La Sacal – ringrazio l’amministratore unico, Marco Franchini – e la Regione lavorano da mesi fianco a fianco per rafforzare tutti gli aeroporti calabresi, per attrarre nuove rotte, nuovi vettori, e con essi investimenti, lavoro, e turismo. Per l’aeroporto di Crotone stiamo concludendo la Conferenza dei Servizi – fortemente voluta dalla Regione – e presto ci saranno anche per lo scalo crotonese nuove tratte e importanti novità». La novità è il biglietto a tariffa flat Roma-Crotone e viceversa a soli 45 euro.

Anche l’assessore Tilde Minasi ha voluto sottolineare l’importanza dei nuovi orari: «I cittadini – ha detto –, soprattutto quelli dell’area dello Stretto, che in questi anni hanno pagato sulla propria mobilità la mala gestione del “Tito Minniti”, potranno finalmente spostarsi con la libertà di cui necessitano sia per le loro attività lavorative che per svago, potendo ad esempio partire e rientrare in giornata da Roma, cosa che per i reggini era diventata impossibile proprio a causa della mancanza di voli in orari idonei. L’intero territorio, dunque, potrà ora beneficiarne, ricevendo nuova linfa anche economica dalle nuove tratte – prosegue – che sicuramente implementeranno anche i flussi in entrata di turisti, investitori, viaggiatori in generale, facilitati a raggiungere la Calabria, sia in riva allo Stretto, che su Lamezia, per i loro affari e per il loro divertimento».

Bene, bravi, bis. Adesso vediamo di superare le restrizioni all’atterraggio su Reggio (ci vuole un’abilitazione particolare per i piloti, il cui costo potrebbe venire assorbito dalla Regione), ma soprattutto vediamo di dare allo scalo reggino un’aerostazione moderna e funzionale. A farci fare brutte figure internazionali basta già quella di Lamezia Terme (roba da terzo mondo e, per  assenza di progetti è stato perso un finanziamento europeo per rifare lo scalo). Quindi, si guardi ai progetti attuali o a quelli che verranno, per rimodernare lo scalo, in attesa del traffico che un tempo era eccellente e, soprattutto, si dia una risposta al progetto dell’aerostazione offerto gratuitamente “chiavi in mano” che ancora aspetta il pur minimo cenno di riscontro. Ah, dimenticavamo, siamo a Reggio e le risposte non arrivano mai… (s)

L’ORARIO INVERNALE DI ITA AIRWAYS PER REGGIO E LAMEZIA

I nuovi voli invernali per Reggio e Lamezia